giovanni di lorenzo die zeit

QUALI SONO I DUE GIORNALI ITALIANI CHE HANNO OFFERTO LA DIREZIONE A GIOVANNI DI LORENZO, DIRETTORE DELLA “DIE ZEIT”, RICEVENDO UN "NEIN" COME RISPOSTA? – L’INTERVISTA A LORENZETTO: “UNA VOLTA BERLUSCONI MI DISSE: ‘VOI PENSATE CHE LA GENTE SAPPIA TUTTO. INVECE NON SA NIENTE. IL SUCCESSO DEL MIO GIORNALE? C’ENTRA LO ZEITGEIST, LO SPIRITO DEL TEMPO. NEL SENSO CHE NOI NON LO ASSECONDIAMO” – "MERKEL HA COMMESSO UN ERRORE QUANDO..."

giovanni di lorenzo die zeit 8

1 – L’ING. DE BENEDETTI AVEVA PROPOSTO A GIOVANNI DI LORENZO, ITALO-TEDESCO CHE DIRIGE ‘’DIE ZEIT’’, DI PRENDERE IL POSTO DI EZIOLO MAURO. MA LUI HA DETTO 'NEIN', MANCO DA TROPPO TEMPO DALL'ITALIA…

die zeit

 

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/flash-ing-de-benedetti-aveva-proposto-giovanni-lorenzo-84431.htm

 

2 – GIOVANNI DI LORENZO, L' ITALIANO CHE DIRIGE «DIE ZEIT» E RIFUGGE LO ZEITGEIST «INIZIAI DA UN ARTICOLO SU BRANDUARDI SCRITTO CON UNA MACCHINA PRESTATA»

Stefano Lorenzetto

 

Stefano Lorenzetto per il “Corriere della sera”

 

È l' unico italiano a guidare una testata straniera di prestigio internazionale. Eppure Giovanni di Lorenzo, da 15 anni direttore del settimanale tedesco Die Zeit , manco voleva fare il giornalista. Il suo sogno era diventare psicoanalista come le due zie paterne - una, Silvia, morta nel 2018, piuttosto famosa - o manager come lo zio Giorgio, che fu assunto da Adriano Olivetti.

angela merkel silvio berlusconi

 

«Pochi mesi prima della maturità, il tutor di matematica mi disse: "C' è un posto su misura per te". E mi spedì a fare uno stage in un piccolo giornale di Hannover. Al secondo giorno, mi chiesero un pezzo su Angelo Branduardi. La sera, rincasando sulla mia Fiat 127 scassata, sentii la vocazione». Privo di macchina per scrivere, di Lorenzo si fece prestare una Triumph elettrica più pesante di un' affettatrice.

 

die zeit 1

A ogni articolo, cinque rampe di scale per ritirarla e altrettante per restituirla. Alla fine l' amico Heiko, impietosito, gliela cedette per 400 marchi. Fu un ottimo investimento. Infatti, mentre l' editoria mondiale arranca, nei suoi tre lustri di direzione Die Zeit è passato da 460.000 a 500.000 copie e ora è il secondo organo di stampa più venduto in Germania con il tradizionale formato lenzuolo, alle spalle dell' urlatissima Bild . Che nel frattempo è scesa a meno di 1 milione e mezzo di copie: un calo del 66 per cento in un ventennio.

BILD - I KAMIKAZE SULLE SPIAGGE ITALIANE

 

Ha dovuto licenziare?

«Al contrario, grazie a Dio. Erano 100 giornalisti quando arrivai, ora sono 140.

Altri 50 lavorano nella redazione online.  Faccio le corna tre volte: anche la pubblicità va bene».

 

Inaudito. Come se lo spiega?

«Non me lo spiego».

 

JOSEPH PULITZER

La ricetta di Joseph Pulitzer? «Accuratezza, accuratezza e accuratezza».

«Non basta. Penso che c' entri lo Zeitgeist, lo spirito del tempo. Die Zeit non lo asseconda. Molti lettori cercano nei giornali la conferma dei loro pregiudizi. Noi proponiamo qualcosa di audace: il confronto con pareri diversi. A settembre vareremo Streit , litigio, una sezione di quattro pagine, per offrire uno scontro d' idee immune dalla trivialità e dalla premeditazione di chi non vuole capire le ragioni altrui».

 

Detiene il record di longevità in tv.

giovanni di lorenzo roberto saviano angela merkel

«Non so se considerarlo un primato. Conduco da 30 anni "3 nach 9", il più vecchio talkshow tedesco».

 

Si è laureato con una tesi su Silvio Berlusconi. Lo ha mai incontrato?

«Più volte. Uomo carismatico. Mi disse una cosa che non ho più dimenticato: "Voi giornalisti pensate che la gente sappia tutto. Invece non sa niente". Su questo presupposto un po' cinico ha costruito la propria fortuna».

silvio berlusconi

 

La frase ha un fondo di verità.

«Me l' ha ribadita un' addetta al controllo dei biglietti che mi ha riconosciuto sul treno Berlino-Amburgo: "Lei mi costa 270 euro l' anno di abbonamento, ma ogni tanto pubblica articoli così difficili da farmi credere che voglia escludermi". Le ho risposto: si sbaglia, io voglio proprio lei come lettrice».

 

Abile anche nel marketing.

die zeit 3

«Macché. È che a volte non è facile far capire ai giornalisti che bisogna scrivere per i lettori. Una redazione deve rispecchiare la società cui si rivolge. La nostra è formata per metà da donne e abbiamo anche assunto colleghi di origine iraniana, turca, marocchina, polacca, visto che l' immigrazione riguarda un quarto dei tedeschi».

 

Che cosa cerca in un candidato?

silvio berlusconi si appisola

«Una personalità originale e una scrittura avvincente. E non dev' essere un tipo intrigant , non so come si traduca in italiano».

 

Basta aggiungere una «e».

bild

«L' intrigante avvelena il clima. I colleghi cominciano a occuparsi degli affari loro e viene meno l' energia creativa».

 

Può sempre licenziarlo.

«In Germania, come in Italia, è molto difficile. Però il periodo di prova dura fino a tre anni. Poi diventa un matrimonio. Di sua volontà non se ne va nessuno. Non so se sia un vantaggio».

 

giovanni di lorenzo die zeit 4

Quanto tempo passa al giornale?

«Dalle 8.30 alle 10 lavoro da casa, dove mi è più facile concentrarmi. Poi sto in redazione 12 ore, quando va bene. A volte ci rimango fino a mezzanotte».

 

Legge i quotidiani italiani?

«Leggo Corriere della Sera , La Repubblica , Marco Travaglio e sempre La Gazzetta dello Sport . Tifo per la Juve».

 

Nessuno è perfetto.

ANGELA MERKEL TREMORI

«Li trovo ben fatti. Ma tutta la stampa tricolore ha un vizio antico: se ti perdi una puntata, non ci capisci più niente. Negli editoriali è imbattibile. I tedeschi forse sono più bravi nei reportage. E nelle interviste: le nostre sono ruvide, le vostre spesso compiacenti».

ANGELA MERKEL TREMA

 

Nel giornalismo schierarsi paga?

«La partigianeria toglie credibilità».

 

Ma «Die Zeit» non è di sinistra?

«No, siamo un giornale liberal».

 

Dirigerebbe una testata italiana?

«In anni recenti me ne hanno offerte due. Ho rifiutato, perché non sarei stato bravo abbastanza. Mi manca la perfetta padronanza della lingua scritta. E poi, non conoscendo l' ambiente, mi avrebbero considerato un marziano».

giovanni di lorenzo die zeit

 

Segue le nostre vicende politiche?

«Per quello che posso capire. Ho qualche ritegno a commentarle. All' estero l' Italia è vista come folclore anche in questo campo. Sbagliatissimo. È un laboratorio di ciò che accadrà altrove».

 

Il ritegno da dove scaturisce?

«Da due aspetti che a voi ormai passano inosservati: la volgarità del linguaggio e la delegittimazione delle istituzioni. Anzi, di ogni cosa seria, oserei dire».

 

matteo salvini deejay al papeete 1

Vede un leader nel futuro dell' Italia?

«No, sono miope. E poi ho parlato per cinque minuti con un solo politico, mio vicino di ombrellone in Toscana».

 

Che cosa le piace dell' Europa?

«Il fatto che sia custode di democrazia, diritti civili e genio. Un contropotere rispetto a Stati Uniti, Cina e Russia».

 

E che cosa non le piace?

«La deriva dei suoi apparati».

die zeit 2

 

Il sovranismo può distruggerla?

«Certo».

 

Ma la Lega non ha perso nell' elezione del nuovo commissario Ue?

MEME SU CAROLA RACKETE

«Non pensavo a Matteo Salvini, bensì ai nazionalisti dell' intero continente».

MEME - CAROLA RACKETE COME LA ISOARDI IN BRACCIO A SALVINI

 

Si fida di Ursula von der Leyen?

«Sì, e parlo per conoscenza diretta. È seria, indipendente, molto ben strutturata, disposta a imparare».

 

Come giudica Angela Merkel?

«Il politico meno vanitoso che abbia mai incontrato. Incorruttibile. Mediatrice internazionale. Ma ha commesso un errore di fondo: nel suo programma non v' era traccia delle decisioni più importanti che poi ha preso. Ciò ha provocato una dissociazione dell' elettorato. Mi riferisco per esempio all' apertura delle frontiere ai profughi. In Germania ne arrivano ancora 170.000 l' anno».

angela merkel ursula von der leyen

 

Che cosa pensa di Carola Rackete?

CAROLA RACKETE NELLA COPERTINA DELLO SPIEGEL

«Difficile esprimere un giudizio, non ci siamo mai parlati. Quando ti dai la missione di salvare vite, non c' è argomento o critica che possano fermarti».

 

«Die Zeit» si è occupato dei misteriosi tremori della cancelliera?

giovanni di lorenzo die zeit 5

«Salute e rapporti privati per noi sono tabù. Certo, se un politico antiabortista costringesse la compagna a interrompere la gravidanza, lo scriveremmo».

angela merkel ha un malore durante la visita del capo di stato ucraino zelensky a berlino 2

 

I tedeschi come vedono gli italiani?

«Tema troppo vasto. Ma l' atteggiamento prevalente è la benevolenza».

 

Verso i «traditori» dell' 8 settembre?

«Semmai i "vigliacchi". La generazione che nel 1943 ci vedeva così è estinta».

 

Da italiano ha avuto vita dura?

giovanni di lorenzo die zeit 2

«All' inizio senz' altro. Quando lavoravo alla Süddeutsche Zeitung , arrivavano lettere di protesta: "Non potevate assumere un giornalista tedesco?". Nessuno mi ha mai regalato niente. Quel tempo è finito, grazie a Dio».

 

È la seconda volta che ringrazia il Padreterno. C' entra con il suo lavoro?

Rheinischer Merkur

«No, però mi onoro di essere supervisore del Rheinischer Merkur , settimanale cattolico di Bonn salvato dalla nostra casa editrice e diventato un supplemento di Die Zeit . Lo considero il foglio religioso più interessante d' Europa».

 

Di che altro va orgoglioso?

SCHMIDT HELMUT

«Di aver lavorato al fianco dell' ex cancelliere Helmut Schmidt, che è stato fino alla morte, avvenuta nel 2015, nostro direttore editoriale».

 

Quanti passaporti ha?

«Due. Italiano per ragioni di cuore. Tedesco per gratitudine: vivo qui da 49 anni».

 

Teme il ritorno del nazismo?

«Per nulla. La Germania è vaccinata».

Helmut Schmidt Richard von Weizsaecker Henry Kissinger premio biagio agnes virman cusenza, giovanni di lorenzo e gerardo grecogiovanni di lorenzo die zeit 3giovanni di lorenzo die zeit 6premio biagio agnes giovanni di lorenzogiovanni di lorenzo die zeit 7giovanni di lorenzo die zeit 1

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…