fotoromanzo

QUANDO DC E PCI FURONO SEDOTTI DAI FOTOROMANZI – PER CONTRASTARE IL SUCCESSO DI BOLERO FILM, GRAND HOTEL E TESTATE AFFINI, CONSIDERATE UNA FUCINA DI SOGNI E ILLUSIONI SBAGLIATE PER I PIÙ POVERI, FECERO CAPOLINO IN EDICOLA I FUMETTI DE SINISTRA CHE COINVOLSE GODARD, FRANCO PIPERNO E ACHILLE BONITO OLIVA CHE INTERPRETÒ ‘‘’COSA SA FARE UNA MOGLIE SE IL MARITO PREFERISCE UNA TRANS’’...

Il fotoromanzo. Metamorfosi delle storie lacrimevoli , (Meltemi editore)

Mirella Serri per la Stampa

 

Vitina stretta e gonna a palloncino, lei assomiglia ad Ava Gardner e lui che la stringe tra le braccia nerborute è un incrocio tra Rock Hudson e Gregory Peck. Sono i protagonisti del fotoromanzo Più forte del destino e le loro immagini ricalcano quelle dei divi del cinema hollywoodiano. Però Sandra e Giorgio sono operai di Bologna, roccaforte del Partito comunista negli anni Cinquanta. Vogliono sposarsi ma incontrano tanti ostacoli. Come mai?

 

Sandra ha firmato un contratto capestro (se in attesa di un figlio può essere licenziata), non riescono a trovare un' abitazione e, mentre Giorgio è in prigione per aver scioperato, viene molestata da un ricco e cinico capitalista. Però un compagno li esorta a votare per il partito di Togliatti che garantisce asili, assistenza e la «costruzione da parte del Comune di 2.000 appartamenti dove c' è una lavatrice elettrica».

 

una flebo per due

Questo fotoromanzo, pubblicato prima a disegni e poi con le fotografie, appare alla vigilia delle elezioni del 1956 e del 1958. Chi è l' editore di Più forte del destino ? Il Partito comunista. E lo è proprio negli anni in cui i massimi dirigenti del Pci si scagliano contro il romanzo per immagini, lanciato in Italia con gran successo da Cesare Zavattini e dal regista Damiano Damiani.

 

piu'forte del destino 2

A raccontarci, adesso, la singolare e fino a oggi sconosciuta storia del fotoromanzo politico italiano e a rivalutarlo non solo perché ha avvicinato milioni di donne alla lettura ma anche come strumento per veicolare contenuti politici e culturali, è la saggista Silvana Turzio nel volume Il fotoromanzo. Metamorfosi delle storie lacrimevoli , (Meltemi editore, pp. 230, 20).

 

la vita di giuseppe di vittorio

Nel divertente excursus dal dopoguerra a oggi (il racconto illustrato va ancora forte e vende circa 250 mila copie settimanali), la studiosa fa emergere le contraddizioni dei grandi partiti, dal Pci alla Dc, di fronte a Bolero film , Grand Hotel e testate affini: dette anche «cinema statico», per la loro straordinaria diffusione - circa un milione e mezzo di copie a settimana fino agli anni Sessanta - queste pubblicazioni furono considerate i più potenti veicoli della sottocultura americana e una fucina di sogni e illusioni sbagliate per i più poveri. Però poi le maggiori organizzazioni politiche affidavano pubblicità e propaganda al genere così deleterio. Da dove nasceva questo odio-amore?

la miniera del miracolo

 

«Vade retro!»: era il comunista Giancarlo Pajetta a pronunciare l' anatema contro il fotoromanzo «subdolo e potente strumento di corruzione», Palmiro Togliatti predicava il rifiuto dei rotocalchi femminili ed Enrico Berlinguer lamentava che le ragazze leggessero Bolero film a scapito di altri più importanti testi letterari. Anche i democristiani si applicarono alla disamina del diabolico prodotto: nel 1951 la Dc propose l' istituzione di una commissione parlamentare di Vigilanza e Controllo della stampa per limitare le nefaste pubblicazioni.

 

cosa bolle in pentola achille bonito oliva

A remare controcorrente e a capire, invece, per prime l' importanza di quel singolare fumetto furono le donne comuniste: dopo l' apparizione di Bolero film , edito da Mondadori, la rivista del Pci Noi Donne uscì con la storia per immagini di Pamela per esaltare l' emancipazione femminile alla vigilia delle elezioni dell' aprile 1948 e in un solo mese passò dalle 40.000 a 165.000 copie.

 

LOREN FOTOROMANZI

Anche Famiglia cristiana aveva subodorato che signore e signorine erano un terreno fertile: così raccontò con i fotoromanzi le vite di Maria Goretti, di Giovanna d' Arco e di tante altre martiri. Le protagoniste, anche se si trattava di sante, di suore o di pie donne, esibivano corpi eleganti e sinuosi da star d' oltreoceano.

achille bonito oliva

 

pasolini godard bertolucci

Le contraddizioni della politica nei confronti del «cinema statico» non si arrestarono nemmeno con il '68: i giovani radicali lo denigrarono come veicolo di riti e miti borghesi e dell' idea tradizionale di famiglia. Dettero vita però a fotoromanzi icone della sinistra come Jean-Luc Godard e Allan Sekula. A Torino, culla dei movimenti operai e studenteschi, si realizzarono storie con immagini che avevano come tema la «lotta per la casa» e la rivista satirica Il Male trasformò in interpreti di storie patetiche i rivoluzionari come Franco Piperno, esponente di spicco di Potere Operaio.

Franco Piperno

 

Lucciola , pubblicazione delle prostitute di Pordenone, ebbe come inserto con fotografie Part-time , dove le belle di giorno descrivevano gli incontri con i clienti, mentre Achille Bonito Oliva interpretò Cosa bolle in pentola , sottotitolo Cosa sa fare una moglie se il marito preferisce una trans e il testo era redatto dalla futura parlamentare Tiziana Maiolo.

 

La controcultura artistica e giovanile si dimostrò insomma consapevole, come del resto sindacati e partiti, che per far attecchire l' amore per l' innovazione e per la cultura era necessario far breccia nel cuore delle donne, grandi lettrici e appassionate fruitrici di fotoromanzi.

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)