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LA QUARANTENA DEI GIUSTI: GUIDA TV PER RECLUSI - CHE VEDIAMO OGGI? BEH APRITE GLI OCCHI CHE STASERA PASSA IL PRIMO FILM DI PAMELA PRATI A SOLI 19 ANNI, “LA MOGLIE IN BIANCO… L’AMANTE AL PEPE”, CINE 34 ALLE 19, 25, TARDA COMEMDIA SEXY DIRETTA DA MICHELE MASSIMO TARANTINO, PRODOTTA DA LUCIANO MARTINO CON LINO BANFI E NIEVES NAVARRO TUTTA GIRATA IN QUEL DI TRANI… - SUI FLANI D’EPOCA DEI GIORNALI PUGLIESI C’È UN LINO BANFI CHE DICE…

Marco Giusti per Dagospia

 

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Che vediamo oggi? Beh aprite gli occhi che stasera passa il primo film di Pamela Prati a soli 19 anni, “La moglie in bianco… l’amante al pepe”, Cine 34 alle 19, 25, tarda comemdia sexy diretta da Michele Massimo Tarantino, prodotta da Luciano Martino con Lino Banfi e Nieves Navarro tutta girata in quel di Trani. Al posto della Fenech o della Cassini troviamo la stellina emergente Pamela Prati, già Playmate del 1980, e la bona da coproduzione spagnola Susan Scott alias Nieves Navarro, non più giovanissima. Pamela Prati racconta che “Per le scene di nudo mi vergognavo un po’. Era il mio primo film, Però mi dicevo, le ha fatte Edwige Fenech, le ha fatte Ornella Muti, perché non devo farle io?”.

 

Sui flani d’epoca dei giornali pugliesi c’è un Lino Banfi che dice: “Calma reghezzi, potete venire a vedere me e Pamela Prati solo se avete compiuto 14 anni. E’ così b… e al pepe che può far male ai minori. Io sono il meritolo, l’amente treditolo, il pedre sfortuneto che ha figlio pederestolo… insomma frosciolo. Una gran disgrezia ma il mio sistema è infallibile: sposerà una supersimolleggiatola. Fra un mere di risetole, che nipote salterà fuori?!”.

 

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Alle 21, invcece, c’è un po’ di tutto. Su Rai Storia un buon giallo-comico di Sergio Corbucci, “Giallo napoletano”, con un megacast che va da Marcello Mastroianni suonatore di mandolino al vecchio padre Peppino De Filippo (è il suo ultimo film), da Ornella Muti a Zeudy Araya, da Renato Pozzetto a Michel Piccoli, a caratteristi come Natale Tulli e Franco Javarone addirittura in coppia. All’epoca lo trovammo tutti meno riuscito di “La mazzetta”, ma certo il cast oggi fa davvero la differenza. Rai Movie presenta un ottimo giallo “Remember” di Atom Egoyan, passato al Festival di Venezia, con Christopher Plummer con l’Alzheimer a caccia di vecchi nazisti per conto di Martin Landau.

 

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Ma ci sono anche Bruno Ganz e Jurgen Prochnow. Cine 34 lancia alle 21, 10 uno spaghetti western che all’epoca era considerato di primissima classe, “Al di là della legge”, diretto da Giorgio Stegani, scomparso da pochissimo, con Lee Van Cleef, Antonio Sabato, Lionel Stander e Bud Spencer al suo esordio western. Il film è girato fra Tor San Lorenzo e Torvaianica, dove venne costruito apposta il villaggio di Silver City. “Il western”, diceva Stegani allora, “mi piace e non credo che ci si debba sentire confinati al loggione quando se ne dirige uno. Si può fare con un western uno spettacolo intelligente, anche un film d’autore”.

 

Ma il film, anche se “fece i soldi che doveva fare”, come ricorda il direttore di produzione, Pietro Innocenzi, non è riuscitissimo. In un repertorio Rai, vediamo Lee Van Cleef studiare e riscriversi le battute. La cosa buffa è che si lamenta non solo di doversi riscrivere ogni volta le battute, ma anche del titolo che seguitava a cambiare di giorno in giorno. Uno dei primi era “L’uomo che viene da lontano”, poi “Cul de sac”. Tutto questo professionismo non lo ritroviamo nei ricordi di Bud Spencer: “Lee Van Cleef è stato l’unico attore con cui ho litigato.

 

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Era un grandissimo attore, uno dei più grandi personaggi western americani, però arrivava sempre in ritardo sul set e quando si presentava era ubriaco. Allora, un giorno gli andai ad un millimetro dalla faccia e gli dissi: O domani vieni alle otto o quando arrivi alle due, io me ne vado. E lui da allora è arrivato sempre in perfetto orario”. Su Iris alle 21 un buon thriller diretto da Ron Howard, “Ransom – Il riscatto”, con Mel Gibson e René Russo che reagiscono male al rapimento di un figlio. Non ha invece buone critiche l’acion con rapina “Codice Swordfish” di Dominic Sena con John Travolta, Hugh Jackman, Halle Berry e Don Cheadle, Canale 20.

 

La scelta più stracult è il povero ma ambizioso, sadiano e pieno di nudi maschili e femminili “L’educazione sentimentale di Eugénie” di Aurelio Grimaldi su Cielo tv alle 21, 20. Protagoniste sono Sara Sartini nel ruolo della candida Eugénie e Antonella Salvucci nel ruolo di Madame de Saint Ange, che cerca di indirizzarla alla conquista di un nobile belloccio ma non così etero. Allora lo scandalo furono i nudi integrali della Salvucci, giornalista di cinema piuttosto nota a Roma. Però il film, girato a Genova addirittura a Palazzo Rosso, è molto divertente. In seconda serata vi segnalo uno stracultissimo western di Roberto Mauri su Cine 34 alle 23, 15 dal titolo inutilmente altisonante, “Seminò la morte… lo chiamavano il castigo di Dio!” con Brad Harris, José Torres e Vassili Karis.

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Cast e storia sono identici a due film girati da Roberto Bianchi Montero, “Wanted Sabata” e “Arriva Durango paga e muori”. È diverso però il produttore, non più Gisleno Procaccini della Three Stars, che copriva i tre soci Gabriele Crisanti, Walter Brandi e Ralph Zucker, ma certo Aurelio Serafinelli per la Virginia Cinematografica. È più che possibile che la Three Stars avesse venduto parte del materiale girato a questo Serafinelli... Mauri non lo ricordava.

 

Se lo ricordava però Vassili Karis. Infatti è un film di recupero, costruito cioè con pezzi degli altri film rimontati apposta. Gabriele Crisanti aveva prodotto una serie di film di Sartana con Brad Harris dove figurava produttore appunto tal Gisleno Procaccini, un fabbricante di scarpe di Pescara, che faceva da scontista nella realtà, dal momento che riusciva a scontare le cambiale nelle banche della sua città. Quindi questo sarebbe il terzo Sartana della serie Three Stars, rivenduto alla Virginia e rimontato. Bello? Mah… Però nessuno lo ha mai visto.

 

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Se volete qualcosa di più solido, certo, ci sono un paio di grandi film con Clint Eastwood, “Un mondo perfetto”, regia sua, su RSI alle 23, 15, e il capolavoro di Don Siegel, quasi un gothic horror, “La notte brava del soldato Jonathan”, diretto da Don Siegel nel 1971, scritto da Albert Maltz e Irene Kemp dal romanzo di Thomas Cullihan con Clint nordista ferito che finisce nelle mani di un gruppo di donne, Geraldine Page, Elizabeth Hartman. La Universal lottò fino all’ultimo per evitare l’aspetto più horror del film, ma non ce la fece.

 

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 Per Siegel era il suo miglior film. Clint ebbe una storia sul set con Jo Ann Harris, l’attrice che interpreta Carol. Vi avviso che alle 0’, 50 inizia su Cine 34 il rarissimo “Una vergine in famiglia”, commedia erotica di Mario Siciliano con Franca Gonella nella parte della verginella, Giorgio Ardisson come zio sporcaccione, Femi Benussi e Gianni Dei. Girato, dice il critico inglese Matt Blake, con “un’ossessione eccessiva sui posteriori femminili e sugli zoom scatenati a ogni oppurtunità”.

 

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Il film venne sequestrato e Franca Gonella, Gianni Dei e Mario Siciliano processati per oscenità. Si prenderanno quattro mesi di reclusione e 100 mila lire di multa dal Tribunale di Latina, come ritroviamo sui giornali del tempo, 20 febbraio 1976. La stessa attrice ha poi dichiarato a ”Nocturno” che è “il solo film della mia carriera dove interpreto un personaggio che mi piaccia… Venne condannato perché era contro l’istituzione della famiglia. Vi garantisco che non c’era niente, neanche una scena di mudo. Il giudice disse, lo ricordo come fosse oggi, che ‘Malgrado l’innocenza e la grazia della protagonista noi crediamo che il film sia contro l’istituzione della famiglia.’ Si congratulò con me, ma ma poi venne proibito”. Buona notte.

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