clint eastwood

LA QUARANTENA DEI GIUSTI: GUIDA TV PER RECLUSI -  CHE VEDIAMO OGGI? BEH. NEL GIORNO DEL NOVANTESIMO COMPLEANNO DI CLINT EASTWOOD VEDO CHE IRIS LO CELEBRA DEDICANDO TUTTA LA GIORNATA AI SUOI FILM. DEVO DIRE CHE SONO TUTTI BELLI E TUTTI DIRETTI DA CLINT. SI PARTE CON “GRAN TORINO” ALLE 14,30, POI IL GRANDE WESTERN “IL TEXANO DAGLI OCCHI DI GHIACCIO” ALLE 16,30 SEGUITO DAL SUO CAPOLAVORO WESTERN, “GLI SPIETATI”…

Marco Giusti per Dagospia

 

clint eastwood il texano dagli occhi di ghiaccio

Che vediamo oggi? Beh. Nel giorno del novantesimo compleanno di Clint Eastwood vedo che Iris lo celebra dedicando tutta la giornata ai suoi film. Devo dire che sono tutti belli e tutti diretti da Clint. Si parte con “Gran Torino” alle 14, 30, poi il grande western “Il Texano dagli occhi di ghiaccio” alle 16, 30 seguito dal suo capolavoro western, “Gli spietati”. Alle 21 la sua prima regia, “Brivido nella notte”, giallo con venature jazz, dove è ossessionato da una stalker, Jessica Walter.

 

Chiude il tristissimo “Mystic River” con Sean Penn e Tim Robbins, l’unico della giornata dove è solo regista. Attenti che c’è Eli Wallach in uno dei suoi ultimi ruoli. Rai Movie risponde con la serie della Bersagliera e del Maresciallo Carotenuto di Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica. Alle 14 il classico “Pane, amore e fantasia” di Luigi Comencini, il primo film della serie, seguito alle 15, 35 dal sequel “Pane, amore e gelosia”, sempre di Comencini e sempre con Gina, De Sica, Tina Pica come Caramella, Lea Padovani e Roberto Risso.

per un pugno di dollari

 

Poi alle 21, 10 arriva il bellissimo e a colori “Pane, amore e…” di Dino Risi con De Sica e Tina Pica in missione a Sorrento e Sophia Loren al posto di Gina. Il suo amore è Antonio Cifariello, dicevano che lo fosse anche nella vita. Cine 34, dopo averci sganciato ieri un po’ di commedie sexy, si butta sui film italiani più o meni recenti, un fritto misto poco stracult con quakche apparizione di Diego Abatantuono.

 

Segnalo il più raro film di Paolo Virzì, “Baci e abbracci” con Francesco Paolantoni e Edoardo Gabbriellini, alle 17, 20, la divertente commedia sofisticata “Soap Opera” di Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi, Ricky Memphis, Chiara Francini alle 21, 10, un film che aprì una delle Feste di Roma, ma non venne troppo capito allora.

 

clint eastwood dirty harry 1

Poi “Viva San Isidro” di Alessandro Cappelletti con Marco Leonardi e Diego Abatantuono alle 22, 50, e un tardo Scola con la coppia Diego Abatantuono-Sergio Castellitto bottegai romani ai tempi delle leggi razziali, “Concorrenza sleale”m alle 00, 35. Vedo che alle 21 passa qualche buon film, come “Lezioni di piano” di Jane Campion su Cielo, con Holly Hunter che dà lezioni di piano a Harvey Keitel in Nuova Zelanda sconvolgendo l’ordine sociale del posto. Sam Neill è il marito e Anna Paquin la figlioletta.

 

sergio leone clint eastwood

O come  “La pazza gioia” di Paolo Virzì su Rai Storia con la coppia di mattarelle Valeria Bruni Tedeschi nella sua migliore interpretazione di ex-dama socialista dei bei tempi che non la smette di parlare e la sofferente e depressa Micaela Ramazzotti. Ma ci sono anche “Le ali della libertà” di Frank Darabont con Tim Robbins e Morgan Freeman su Rete 4, alle 21, 25, e il “Mission Impossible. Protocollo fantasma” di Brad Bird, regista della Pixar, con Tom Cruise, Simon Pegg, Jeremy Renner, Paula Patton e Lèa Seydoux. Per cercare qualcosa di stracult dobbiamo aspettare “Supervixen” di Russ Meyer, il regista delle tettone esplosive.

 

CLINT EASTWOOD

Qui trovate due suoi attori feticcio, il bullo Charles Napier e la pettoruto Uschi Digard. Cultissimo e molto più moderno e attuale è “Train to Busan” del regista coreano Son-ho Yeon, Rai 4 alle 23, 35, capolavoro horror adattissimo a questi tempi di pandemia, con un treno che si riempie poco a poco di zombi. E non è che le stazioni siano meno infestate. Stanno girando il numero 2. Davvero imperdibile se siete a casa. Troppo tardi, uffa, all’1,35 su Iris, passa il bellissimo film che Milos Forman fece dal complesso romanzo di E. L. Doctorw, “Ragtime” con James Cagney che recita a 81 anni, malatissimo e sulla sedia a rotelle, e si porta dietro i suoi vecchi amici Pat O’Brien e Donald O’Connor, Mary Steerbugen, Elizabeth McGovern, Howard Rollins. Il film doveva essere diretto da Robert Altman, ma dopo il disastro di “Buffallo Bill” Dino De Laurentiis lo sostituì con Forman.

 

JACK NICHOLSON

Jack Nicholson uscì dal progetto a un mese dall’inizio delle riprese e, senza un nome di richiamo, Forman si spese la carta di James Cagney, un ritorno eccezionale. De Laurentiis tagliò via varie cose dal film, come i dieci munuti sull’attivista comunista Emma Goldman che per lui rallentavano l’azione. Malgrado le otto nominations agli Oscar, non vinse nulla. Addirittura alle 2, 20 su Rete 4 passa un capolavoro di Dino Risi con Vittorio Gassman e Ann-Margret, “Il tigre”, prodotto da Mario Cecchi Gori e girato in inglese per la distribuzione internazionale. Lo adoravo.

 

alvaro vitali

Era anche uno dei preferito di Risi. Alle 2, 30, ahimé, passa su Cine 34 il solo film con le Sorelle Bandiera, “L’importante è non farsi notare” di Romolo Guerrieri con Neil Hansen, Tito Leduc e Mauro Bronchi, cioè le tre sorelle, e Maria Grazia Buccella. Uno dei rari queer movie italiani. Seguito dall’ancor più controverso “Malìa (vergine e di nome Maria)” di Sergio Nasca.

 

Perché l’Italia bacchettona si irrigidì di fronte a una rivisitazione della Beata Concezione nelle baracche delle periferie di Torino, con attori in gran parte provenienti dal mondo della commedia sexy e dalle “malizie” come Alvaro Vitali, il chierichetto che mette incinta la protagonista Maria. Ma a bloccare il film, che uscì col primo titolo il 10 settembre del 1975 a Catania e poi a Parma, fu un articolo del Cardinal Poletti su L’Osservatore Romano in data il 25 settembre 1975: «L’accostamento sacrilego e blasfemo», scrive il cardinale, «a colei che non solo per i cattolici italiani, ma anche per i cristiani di tutto il mondo è la più venerata creatura, è evidente».

 

STEFANIA CORONA E ALVARO VITALI

Bastò questo, tre giorni dopo, a per far scattare il sequestro dei manifesti dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Bari. A questo punto la distribuzione e gli esercenti, senza materiale promozionale, decidono di non procedere con la programmazione. Come se non bastasse il celebre Dottor Di Bartolomei, Procuratore Generale della Corte d’Appello di Catanzaro, tuona contro il film - che non ha visto - definendolo «luridamente osceno e blasfemo, che oltraggia ogni limite tollerabile il buon costume e le tradizioni cristiane della nazione italiane». Per non vedersi sequestrare la pellicola, il distributore lo toglie di mezzo e pensa a un nuovo titolo.

 

Uscirà solo un anno dopo, il il 19 ottobre 1976, con il titolo Malìa (Vergine e di nome Maria). Come diceva Alvaro Vitali, sintetizzando il tutto: «Ho fatto un un ruolo drammatico che però è durato solo tre giorni. L’hanno subito levato dai cinema perché era talmente drammatico…».

 

E, ancora: «Ero uno dei protagonisti. Praticamente la chiave della storia… Avevo il ruolo di un chierichetto, un po’ pazzo, con diversi tic nervosi, che si innamora della nipote del parroco, interpretato da Turi Ferro. Un amore platonico… Ad un certo punto la ragazza muore, ma solo apparentemente e io con il mio amore platonico la metto incinta, ma mica l’ho violentata.. L’ho sporcata moralmente e basta… Lei infatti è vergine…». Il pomeriggio, attenti, che passa un capolavoro noir di Don Siegel con Walter Matthau, “Chi ucciderà Charley Varrick”m 14, 50 su Rete 4.

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