"BIBI" E LASCIA VIVERE – C’E’ LA MANO DI BIDEN DIETRO LA SVOLTA IN ISRAELE CHE DOPO OLTRE UN DECENNIO SI AVVIA AD AVERE UN GOVERNO SENZA "BIBI" NETANYAHU - ACCORDO FRA IL CENTRISTA LAPID E BENNETT, CAPO DELLA DESTRA RELIGIOSA NAZIONALISTA, PER LA FORMAZIONE DELL'ESECUTIVO: SI ALTERNEREBBERO ALLA GUIDA DEL PAESE. DECISIVO IL RUOLO ANCHE DEI PARTITI ARABI...

-

Condividi questo articolo


Fabiana Magrì per la Stampa

 

joe biden bibi netanyahu joe biden bibi netanyahu

 La svolta è nell' aria, manca solo l' annuncio e poi per la prima volta dopo oltre un decennio, il governo israeliano non sarà guidato da Benjamin Netanyahu. E il suo Likud non sarà nemmeno nella compagine di maggioranza. Ieri le voci di un' intesa fra le forze anti-Bibi si sono rincorse per tutte la giornata. E in serata pareva mancasse solo l' annuncio ufficiale da parte di Yair Lapid e di Naftali Bennett. Il primo, il leader centrista del partito Yesh Hatid (C' è Futuro), è incaricato di formare un governo dal presidente Reuven Rivlin, entro mercoledì 2 giugno. Prima di lui, non c' era riuscito il premier uscente Netanyahu.

 

Il secondo, alla guida della destra religiosa nazionalista Yamina, è stato l' ago della bilancia fin dai risultati delle ultime elezioni. Capace di restare in equilibrio per non precludersi nessuna decisione, Bennett è andato ripetendo: «Sono disposto a fare tutto il necessario per evitare alla popolazione nuove elezioni». Sarebbero le quinte in poco più di due anni. Il momento è arrivato e la scelta sembra l' unica possibile. Unirsi all' ampia e variegata coalizione - il cosiddetto "blocco del cambiamento" - messa su, pezzo dopo pezzo, da Lapid.

bibi netanyahu joe biden bibi netanyahu joe biden

 

E proprio Bennett, stando alle ricostruzioni dei media e alle informazioni lasciate trapelare da fonti anonime all' interno dell' alleanza, dovrebbe essere il prossimo premier israeliano, secondo lo schema - già proposto ma mai portato a termine da Netanyahu e Gantz - di un' alternanza con Lapid, dopo due anni.

 

Il resto del mosaico comprende le sinistre dei laburisti di Havoda e di Meretz, il centro di Kakol Lavan (Blu Bianco) di Beny Gantz, la destra di Tikva Hadasha - Nuova Speranza, cioè l' alter ego del Likud di Gideon Sa' ar senza Netanyahu - e la destra laica e nazionalista Yisrael Beytenu (Israele Casa Nostra) di Avigdor Liberman.

 

Con alcuni partiti, l' accordo è già nella fase due, ovvero si sta ragionando sui posti nell' esecutivo. La Sanità potrebbe andare a Nitzan Horowitz (Meretz), le Finanze a Liberman, la Giustizia a Sa' ar. Bennett e Lapid si alternerebbero alla premiership e agli Esteri.

 

JOE BIDEN CON BIBI NETANYAHU JOE BIDEN CON BIBI NETANYAHU

In complesso la coalizione arriverebbe a 58 seggi, in realtà tre sotto la maggioranza. Decisivo l' appoggio, più o meno passivo, dei partiti arabi. I 4 seggi di Ra' am e i sei della Lista Araba unita porterebbero il totale a 68 seggi, ben più dei 61 su 120 necessari alla Knesset.

 

Naftali Bennett Naftali Bennett

Proprio il ruolo dei partiti arabi era stato il muro contro cui erano andati a sbattere le i negoziati durante il conflitto con Gaza e, soprattutto, quando si sono accese le violenze interne nelle città israeliane arabo-ebraiche. Nei primi giorni specialmente, quelli di massima tensione a Lod, Ramle, Akko e poi a Giaffa e a Bat Yam e nei villaggi lungo la linea del Wadi 'Ara, sembrava proprio che ogni larga intesa, con l' inclusione dei parlamentari arabi, dovesse naufragare.

 

Mentre Netanyahu tornava a indossare i panni di "Mister Sicurezza", il pensiero era subito andato al suo cilindro da Mago - "HaKosem" è un altro dei soprannomi di Benjamin "Bibi" Netanyahu - capace di trasformare le crisi in opportunità. Invece l' operazione "Guardiano delle Mura" sembra essersi rivelata un boomerang per la sua popolarità interna. L' incantesimo di stregare gli avversari, questa volta, forse non riuscirà. E neanche quello di trattenere gli alleati più prossimi al suo Likud. Sembra avviata alla conclusione, dopo oltre un decennio, la premiership più lunga dei 70 anni dello stato di Israele.

yair lapid yair lapid

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - ARIECCOLA, PIÙ SPREGIUDICATA E PREGIUDICATA CHE PRIA: FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI - UNA SETTIMANA FA IL “DOMANI” HA SQUADERNATO L’ENNESIMO CAPITOLO SULLA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI CHE VEDE AL VOLANO LA PAPESSA ALLA VACCINARA. PROVE? NISBA: SOLO BLA-BLA SU CHAT, SULLA CUI AUTENTICITÀ LA CHAOUQUI NON HA CONFERMATO NÉ SMENTITO - CHE COINCIDENZA: TALE POLVERONE È ARRIVATO ALLA VIGILIA DALL’USCITA DEL SUO LIBRO DEDICATO A MARIA GIOVANNA MAGLIE, PRESENTATO IN COMPAGNIA DI MATTEO SALVINI (UNA DELLE SUE TANTE VITTIME: NEL 2022 FU LEI A ORGANIZZARE IL FAMIGERATO VIAGGIO IN POLONIA IN CUI IL LEADER DELLA LEGA FINÌ SBERTUCCIATO PER AVER INDOSSATO LA T-SHIRT DI PUTIN) - RITRATTO AL CIANURO: “INFORMAZIONI FALSE, MINACCE E RANCORE HANNO MOSSO I SUOI PASSI''

DAGOREPORT – SCORPORO TIM: ANDRÀ MAI IN PORTO L'OPERAZIONE KKR? DURO SCAZZO IN CASA BOLLORÉ, PRIMO AZIONISTA DI TIM, SULLA STRATEGIA: GUERRA O TRATTARE? (CON LA TELEFONIA MOBILE SEMPRE MENO REDDITIZIA CHE FUTURO AVRA' TIM?) – ANCHE KKR HA LE SUE GATTE DA PELARE: IL GRANDE SPONSOR DEL FONDO AMERICANO A PALAZZO CHIGI, GAETANO CAPUTI, È DI NUOVO CADUTO IN DISGRAZIA CON LA FIAMMA MAGICA DI SCURTI-FAZZOLARI  – L’OSTILITÀ TRA CAPUTI, AMICO DELL'ADVISOR DI KKR, VITTORIO GRILLI, E IL SOTTOSEGRETARIO BUTTI, CHE HA COME CONSIGLIERE FRANCESCO CAIO…

DAGOREPORT – PERCHÉ GIORGIA MELONI HA RINCULATO IMPROVVISAMENTE SULLE DIMISSIONI DI GIOVANNI TOTI? C'ENTRANO I TEMPI DELLA GIUSTIZIA: TRA INTERROGATORIO E TRIBUNALE DEL RIESAME SI POTREBBE SCAVALLARE IL 9 GIUGNO, GIORNO DELLE EUROPEE. E A QUEL PUNTO, MEGLIO TENERE TOTI IN GHIACCIAIA - NEL GOVERNO DUCIONI QUALCUNO AVRA' PENSATO: MEGLIO NON ABBANDONARE AL SUO DESTINO UN POTENTE COLLEGA NEI GUAI, NON SIA MAI CHE TOTI APRA COMPLETAMENTE LE VALVOLE E RACCONTI TUTTO CIÒ CHE SA… - VIDEO