wanna marchi stefania nobile big

"I COGLIONI VANNO INCULATI, CAZZO!" - LA SPIETATA E IMPERDIBILE SERIE NETFLIX SULLA GRANDE TRUFFATRICE WANNA MARCHI E FIGLIA CON IL "MAESTRO DI VITA" DO NASCIMENTO CHE DAVA I NUMERI DEL LOTTO E TALISMANI - IL MITOLOGICO SCOOP DI JIMMY GHIONE DI "STRISCIA LA NOTIZIA" CHE LI MANDA TUTTI IN GALERA  - “DOPO 9 ANNI DI CARCERE NON ABBIAMO BISOGNO DI REDENZIONE. IL NOSTRO FUTURO È IN ALBANIA” - ''SE SI TRATTAVA DAVVERO DI PERSONE SENZA SOLDI, CHE SI SONO INDEBITATE, COME MAI ALL’EPOCA RIUSCIRONO A PAGARE 300 MILIONI DI LIRE AD UN MAGO?” - VIDEO: FRANCA LEOSINI INTERVISTA WANNA MARCHI

 

Margherita Montanari per https://corrieredibologna.corriere.it

 

 

wanna serie netflix 1

La storia di Wanna Marchi, 80 anni compiuti da poco, non è solo quella della “regina delle televendite”, della “teleimbonitrice”, come è stata ribattezzata. È la storia di due esistenze inscindibili.

 

Quelle di una madre e una figlia. La prima diventata icona della televisione, capace per oltre 20 anni di far comprare qualsiasi cosa: creme, amuleti e numeri del lotto ad oltre 305mila persone. E Stefania Nobile, che le è sempre rimasta a fianco, nell’ascesa così come nelle cadute rovinose. Un’alchimia che non si è spenta negli anni.

 

E che la docu-serie “Wanna” - prodotta da Netflix - cristallizza nel ripercorrere una carriera fatta di successi, fallimenti, truffe e vicende giudiziarie che ne hanno inevitabilmente sancito la fine.

 

Ghione e lo scoop su Wanna Marchi

Dall’immensa popolarità conosciuta negli anni ’80, con le “alghe magiche” e lo “scioglipancia”, alla condanna in via definitiva a 9 anni per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, arrivata nel 2009. La parabola della televenditrice, per anni rincorsa dalle telecamere e ampiamente squadernata nelle aule dei tribunali, ora viene ricostruita utilizzando le voci delle protagoniste, a cui si intreccia il racconto in prima persona di chi ha lavorato con loro e di quanti ne ha subito le truffe.

 

 

wanna marchi stefania nobile

Stefania: «Dopo 9 anni di carcere, non abbiamo bisogno di redenzione. È stata Netflix a cercarci. Mia madre Wanna Marchi è stata a lungo la regina della televisione. E, anche se sono 20 anni che cercano di farla fuori, in televisione tornerà. Se non sarà in Italia, sarà in Danimarca, in Sudafrica, ovunque. Questa serie dà la possibilità al mondo di conoscere una parte della sua storia».

 

Wanna: «È stato Gabriele Parpiglia a propormi questo racconto. Io ho pensato che fosse troppo grande per me l’idea di andare in onda in tutto il mondo. Alla fine ho accettato. Abbiamo già un primo invito per andare a New York».

 

wanna marchi e stefania nobile

 

Come avete reagito alla serie?

Stefania e Wanna: «Abbiamo guardato le quattro puntate. È un bel lavoro, di ricerca e di montaggio. Ma molte verità, importanti per capire la nostra storia, sono state omesse. Forse gli autori hanno intenzione di fare una seconda serie.

 

Ma comunque uscirà presto anche un nostro libro, con tanti altri dettagli che nella serie non sono stati messi. Abbiamo apprezzato molto ciò che ha detto il maestro Do Nascimento nell’intervista. Molto presto vorremmo andarlo a trovare in Brasile. Non l’abbiamo mai più visto né sentito dal 2001. Adesso cercheremo di metterci in contatto con lui. Lo abbiamo sempre considerato un nostro amico».

 

Il mago brasiliano fu insieme a voi protagonista dello scandalo di Striscia la Notizia, che portò a galla truffe e minacce collegate alle televendite di numeri del lotto. Le persone credevano a ciò che gli vendevate per liberarsi dal malocchio e si indebitavano. Alcune hanno testimoniato in tribunale e altre, a volto coperto, anche nella serie Netflix. Guardandovi indietro, cambiereste alcune delle scelte fatte?

Stefania: «Nulla. Non mi pare che lo Stato abbia smesso di far giocare i cittadini ai numeri del Lotto. Eppure, conosco gente che in quel modo ha perso la casa. Se non fa un passo indietro lo Stato, non vedo perché Wanna Marchi dovrebbe pentirsi. E poi, se si trattava davvero di persone senza soldi, che si sono indebitate, come hanno raccontato in tribunale, come mai all’epoca riuscirono a pagare 300 milioni di lire ad un mago? Questa è una storia vecchia, per cui abbiamo già scontato 9 anni di carcere».

 

 

wanna marchi e stefania nobile 9

Prima dell’incontro con il mago, tra gli anni ’80 e ’90, Wanna Marchi ha costruito una fortuna vendendo diete dimagranti, prodigiose creme d’alghe, lo “scioglipancia”, di cui nella serie raccontate il processo di ideazione, e l’iconico “D’accordo”. Perché poi è passata dalla guerra al grasso alla vendita della fortuna?

Wanna: «Il “d’accordo” mi è venuto naturalmente, non l’ho studiato. Come in tutte le cose che facevo, andavo a intuito. Passare alla vendita dei numeri del lotto? Lo facevano già tutti. Per una volta nella mia vita, ho copiato un’idea di altri. Ho preso spunto dallo Stato. La lotteria non forse la stessa cosa?».

 

wanna marchi e stefania nobile 4

Vi siete lasciate alle spalle la detenzione. Che anni sono stati?

 

Stefania: «Anni tremendi. Il carcere andrebbe discusso e argomentato. Nonostante una pena così severa, siamo uscite sane da questa esperienza e abbiamo ripreso in mano la nostra vita, ricominciando a lavorare. Eppure, è rimasto su di noi il marchio del sale e dei numeri. Anche se le stesse cose, in Italia, continuano a farle tanti altri: di maghi in televisione continuano a vedersene. Forse lo Stato dovrebbe chiedere a Wanna Marchi di insegnare alle persone come non farsi fregare dai maghi».

 

Cosa fanno oggi Wanna Marchi e Stefania Nobile? In futuro torneranno a vendere?

WANNA MARCHI 4

Wanna: «Io sono in pensione. L’unica cosa che so fare bene nella vita è cucinare e non temo nessun cuoco. Ho anche un diploma, rilasciato dal Comune di Bologna, preso in carcere».

 

Stefania: «Lavoro nei locali notturni, li ristrutturo. Nel nostro futuro c’è l’Albania. Da quindici anni lavoro in questo settore. Spero che potremo trasferirci a vivere lì molto presto.

 

wanna marchi e stefania nobile 9

Ci piace di più la gente. Non amiamo gli italiani di oggi, sono spenti. Un’altra cosa voglio dire: il compagno di mia madre, mio padre, nonché l’uomo più importante della mia vita (Francesco Campana, ndr) , è mancato tre settimane fa. Ora non abbiamo più motivo di fare niente: io mi dedicherò a mia madre e lei a me. Gli amici del passato non esistono più. Qualcuno ora sta provando a riavvicinarsi, ma chi ci ha lasciati non ci interessa più».

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