il ricco il povero e il maggiordomo di aldo giovanni e giacomo

"LA CRISI DEL TRIO? A VOLTE SI STA BENE E ALTRE NO" - GIOVANNI STORTI RIVELA COME È NATO IL TRIO COMICO INSIEME AD ALDO E GIACOMO E RACCONTA I RARI COLPI A VUOTO (SANREMO 2016 E REUMA PARK) - LA SATIRA OGGI E' FRENATA DAL POLITICAMENTE CORRETTO. IL PROF. ALZHEIMER OGGI VERREBBE SUBITO ATTACCATO - CI DISSERO CHE I BULGARI FACEVANO SCHIFO, CHE ERANO DA ORATORIO. TAFAZZI INVECE ERA STATO BOLLATO COME UNA SCEMATA, SALVO POI DIVENTARE DI CULTO COME EMBLEMA DELLA SINISTRA CHE SI AUTOFLAGELLA" - VIDEO

 

Renato Franco per www.corriere.it

 

aldo giovanni e giacomo

«Ho paura che tanti personaggi ideati negli anni passati oggi non siano più proponibili. Oggi ci sono i paladini di tutto, in guerra contro tutti, che non capiscono che raccontare anche in modo buffo realtà faticose e importanti di sofferenza non fa che bene. Un personaggio come il Professor Alzheimer (incompetente e negligente, affetto da improvvisi vuoti di memoria) verrebbe subito attaccato, bollato come inopportuno». 

aldo giovanni e giacomo tu la conosci claudia

 

Parola di Giovanni (Storti), un terzo del trio con Aldo e Giacomo. «Già in passato ce la menavano un sacco sugli animali, perché facevamo finta di schiacciarli, di trattarli male. Anche Il circo di Paolo Rossi adesso non andrebbe bene: io interpretavo un imbonitore, Giacomo era sdraiato su un carrellino, come quelli che si vedono ancora in India, era senza mani e gambe e io lo frustavo. 

aldo giovanni e giacomo il cosmo sul como

 

Pensare che durante le prove due persone in carrozzina ridevano come matti; adesso sarebbe impensabile. Come quando Aldo faceva il cieco che riprendeva la vista. Era tutto una finta, ma oggi viene tutto preso molto sul serio».

 

aldo giovanni e giacomo

Giovanni è protagonista della giornata di chiusura di Fuoricinema alle 16,45 (la festa-festival che si affaccia sul parco della Biblioteca degli Alberi a Milano) dove parlerà anche del suo amore per l’ecologia. Come attore è uno e trino. Perché al cinema alterna anche i ruoli in solitaria, senza i consueti compagni. È successo in Boys, in Tutti a bordo, nell’ultimo Le voci sole . Ha voglia di scampoli di assenza? 

aldo giovanni e giacomo1

 

«Mi piace collaborare con altri registi e attori, per far scattare qualcosa di interessante e positivo, per vedere come è diverso il mondo rispetto al trio. Con il trio sai che giochi in casa, ci sono quella conoscenza e quel feeling spettacolari, che il pubblico riconosce a pelle».

 

paolo guerra con aldo giovanni e giacomo

In Le voci sole (i temi attuali della delocalizzazione del lavoro e quello dei social che possono dare grande notorietà e poi affossarti) ha un ruolo drammatico: «Anche nelle parti intense cerco di mettere qualcosa di comico, mi piace questa cifra; del resto in fondo mi sento una persona drammatica, seria, anche perché è faticoso dover essere sempre comici...».

 

aldo giovanni e giacomo odio l'estate 6

Tra i tanti spettacoli in trio cosa vi rappresenta di più? «Il teatro più di cinema e tv, per il suo meccanismo immediato con il pubblico, quindi I corti, Tel chi el telùn: sono i progetti che mi hanno esaltato di più. Il cinema è diverso, alla fine sei quasi condizionato dal successo che ha decretato il pubblico. 

 

La tv invece è stata il palco delle grandi follie. A Mai dire gol dovevamo lavorare in pochi minuti, eravamo costretti a inventare cose esaltanti. Lì abbiamo vissuto i momenti più euforici e folli, divertenti». Eppure all’inzio personaggi come I Bulgari e Tafazzi furono bocciati: «Sembra incredibile. Ci dissero che i Bulgari facevano schifo, che erano da oratorio... Tafazzi invece era stato bollato come una scemata, salvo poi diventare di culto — anche con un po’ di fortuna — come emblema della sinistra che si autoflagella. 

aldo giovanni e giacomo odio l'estate 4

 

La fortuna fu approdare a Mai dire gol dove c’era una libertà espressiva e soprattutto una sintonia di comicità unica con le persone che decidono, che sono quelle fondamentali per la riuscita di un progetto».

 

Le crisi? «Ogni periodo ha i suoi problemi, a volte non riesci a stare bene assieme, il giorno dopo sì; ci sono i momenti in cui sei creativo, altri meno. È normale...». Tantissimi successi, qualche raro colpo a vuoto: «Penso al Festival di Sanremo 2016, non ci credevamo molto noi per primi e lo abbiamo affrontato in modo strano; ci è dispiaciuto sia andata così. Come Reuma Park, doveva essere la celebrazione dei nostri 25 anni invece era stato presentato come un film vero, nuovo. Un successo mancato che ci ha fatto soffrire».

 

aldo giovanni e giacomo odio l'estate 3

Senza il «grano» di Giovanni la loro storia forse non sarebbe stata scritta, investì 5 milioni di lire nel trio: «Ci credevamo e io ero l’unico ad avere un po’ di soldi, non ci ho neanche pensato un attimo, era giusto che venissero investiti lì, sul nostro futuro». Le decisioni a maggioranza, ma non solo: «Il meccanismo è doppio: o si decide a maggioranza o uno è così bravo da convincere gli altri a farsi seguire. C’è anche il proverbio: chi fa da sé fa per tre. Ecco, non è il nostro caso, per noi è il contrario».

aldo giovanni e giacomoALDO GIOVANNI E GIACOMO E SILVANA FALLISIajeje brazorf aldo giovanni e giacomo

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO