"IO DI SINISTRA? SONO UN ANARCHICO GENTILE MA ME LO POSSO PERMETTERE. SE FOSSI UN OPERAIO RISCHIEREI DI ESSERE LEGHISTA..." - PAOLO ROSSI E IL SUO LIBRO "MEGLIO DAL VIVO CHE DAL MORTO": "HO LAVORATO PER MEDIASET MA ERANO SOLDI DI BERLUSCONI E DUNQUE LI HO DISTRUTTI IN UN VIAGGIO IN POLINESIA. ZINGARETTI E LETTA? LI CONSIDERO DEI COLLEGHI, LA GENTE CHIEDE PIU’ SELFIE A LORO CHE A NOI COMICI. FRANCESCHINI? PRIVILEGIA I MUSEI E NON GLI ATTORI..." - VIDEO

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Renato Franco per il “Corriere della Sera”

 

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Un flusso di coscienza comico, onirico, magnetico, fatto di tante storie vere o verosimili, forse palesemente false. Paolo Rossi ci ha scritto un libro ( Meglio dal vivo che dal morto , edito da Solferino, disponibile da domani). Paolo Rossi, che in un'assemblea, negli anni 70, ha proposto una mozione e poi ha votato contro. Paolo Rossi, che ha lavorato per Mediaset ma erano soldi del demonio e dunque li ha distrutti in un viaggio in Polinesia. Paolo Rossi, che si chiede perché San Paolo ha scritto tutte quelle lettere ai Corinzi.

 

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Ma soprattutto, perché i Corinzi non gli hanno mai risposto? Gioco di specchi, tra verità e finzione.

«Non è un libro autobiografico, è un modo di raccontare in cui non capisci mai quante verità ci sono. Non quante bugie. Ma quante verità... Prima di studiare teatro ho fatto sociologia, Goffman parlava della vita quotidiana come rappresentazione. Recitare ti salva la vita, ma la differenza è se sai recitare bene o male».

 

Paolo Rossi piazza Hitler in paradiso e Gandhi all'inferno.

«È il gioco del senso inverso, il mondo alla rovescia mi affascina.

 

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Questo è un libro popolare, mi piace definirmi di Serie B, perché io voglio giocare in alto, ma in Serie B, mi trovo meglio e mi sento più a posto con me stesso. Il mio sogno è fare il Cammino di Santiago di Compostela, ma partendo dalla cattedrale, in senso opposto a quello dei pellegrini, così quando li incrocio gli rovino la sorpresa dell'arrivo. Come quelli che trovi all'uscita del cinema mentre entri e li senti dire: mah, pensavo meglio».

 

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Dice che i «vincitori di sinistra non si vedono neanche nei sogni». Zingaretti ha concluso la sua parabola da Barbara D'Urso, Letta ha iniziato parlando di ius soli. Non si sa se è la luce in fondo al tunnel o un treno.

«Nella società dello spettacolo loro sono le star, la gente chiede più selfie a loro che a noi comici. Li considero dei colleghi, con un tocco di invidia perché lavorano piu di me. Una battuta umoristica detta da loro in un talk show vale più di qualunque contenuto. La politica è un'altra cosa».

 

Riesce a essere ancora di sinistra?

«Sono un anarchico gentile, un estremista di buonsenso, un giacobino non violento, sono per la ghigliottina teatrale, con la lama che si ferma a due centimetri dal collo. Me lo posso permettere perché faccio questo mestiere. Se fossi un operaio...».

 

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Sarebbe leghista?

«Forse rischierei, dovrei rifletterci. Per me essere anarchico è un dovere».

 

Scrive che il ministro Franceschini non ha attenzione per la cultura.

«Lui privilegia i musei e non gli attori ma è giusto, perché le statue non devono pagare il mutuo e non rompono le scatole, quindi ha ragione».

 

Sulla fascetta che avvolge il libro c'è una scritta, «Non avrei potuto scriverlo meglio». Firmato Shakespeare. Lui è la sua Beatrice, la musa che ispira.

«Shakespeare tra i cantastorie è il dio dei ladri, è uno stimolo, un riferimento costante. Circolano innumerevoli leggende su di lui, che fosse il filosofo Francis Bacon, o forse il drammaturgo Christopher Marlowe, o una cooperativa di scrittori. Ne sono state dette talmente tante che magari ci becco io con la fascetta».

 

SILVIO BERLUSCONI FORZA ITALIA 9 SILVIO BERLUSCONI FORZA ITALIA 9

Il politicamente corretto è la morte della comicità

«È una posizione ricattatoria, io del resto sono scorrettissimo. Ho fatto uno spettacolo in cui c'erano degli attori africani, arriva uno e mi rimprovera: però gli hai fatto fare la parte dei neri ...».

 

 E la pandemia?

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«Quello che stiamo vivendo lo hanno intuito prima gli scrittori di fantascienza che gli scienziati, scrittori popolari, di Serie B, da Philip Dick in poi. Se uno 10 anni fa avesse detto: vedo l'Italia in zona rossa, un militare che organizza la sanità, il coprifuoco... Gli avremmo dato del paranoico. Ma a volte i paranoici hanno ragione. È per questo che la psicanalisi andrebbe rifondata».

PAOLO ROSSI CON VELTRONI E BERTINOTTI INTERPRETANO GABER DA FABIO FAZIO PAOLO ROSSI CON VELTRONI E BERTINOTTI INTERPRETANO GABER DA FABIO FAZIO zingaretti letta zingaretti letta PAOLO ROSSI ED EMANUELE DELL AQUILA PAOLO ROSSI ED EMANUELE DELL AQUILA paolo rossi 5 paolo rossi 5 paolo rossi 3 paolo rossi 3

 

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