scalfari napolitano

"LILI MARLENE", IL DOCUMENTARIO CHE SPIEGA LA STORIA MEGLIO DI TANTI LIBRI – NEL LAVORO, CURATO DA PIETRO SUBER E TRASMESSO SU ‘ FOCUS’, IL PRESIDENTE EMERITO NAPOLITANO SI RACCONTA BALILLA, SCALFARI RICORDA CHE TUTTI GLI ITALIANI ERANO FASCISTI SALVO DIVENTARE ANTIFASCISTI QUANDO IL REGIME CADDE - PUPI AVATI E IL FREMITO QUANDO SENTE PARLARE IN TEDESCO - E LA RESISTENZA “CHE NON È MICA TUTTA FATTA DI AZIONI BEN STUDIATE” - VIDEO

 

https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/lili-marlene-un-doc-sugli-80-anni-dell-italia-in-guerra/361830/362388

 

 

 

Maurizio Caverzan per  la Verità

 

lili marlene doc

 

Bisogna essere grati a Pietro Suber per il lavoro che ha portato alla realizzazione di Lili Marlene - La guerra degli italiani, il documentario in onda stasera e domani su Focus, il canale Mediaset al tasto 35 del digitale terrestre e al 414 della piattaforma Sky, a ottant’anni dalla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940.

 

suber

Bisogna essere grati a Videonews che ha dato risorse e tempo necessari per confezionare questo film che andrebbe mostrato nelle scuole, più utile di tanti libri di storia, per far capire davvero chi siamo e da dove veniamo. Il merito di autori e produttori risiede anche nel fatto che in Lili Marlene non ci sono tesi precostituite come quelle che pilotano tanti doc approntati per la narrazione mainstream. Una nota a parte merita anche la scelta felice di alternare grandi pezzi rock con le canzoni d’epoca che abbiamo sentito cantare dai nostri genitori.

 

Avvalendosi della collaborazione dello storico del fascismo, Amedeo Osti Guerrazzi, e della sceneggiatrice Donatella Scuderi, Suber ha coinvolto fra gli altri l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si racconta balilla, Eugenio Scalfari che ricorda che tutti gli italiani erano fascisti salvo diventare antifascisti quando il regime cadde, Pupi Avati, che rivela il fremito dal quale è percorso ancor oggi quando sente parlare in tedesco, Dacia Maraini che parla della fame che spinge a mangiare «anche serpenti».

scalfari

 

La parabola del regime, dalla proclamazione delle leggi razziali alle vendette della Resistenza, è vista attraverso le immagini dell’Istituto Luce e gli occhi di Pierfrancesco Ciano, nipote di Galeazzo, il genero del Duce che fu ucciso dopo che, il 25 luglio 1943, aveva votato per la destituzione di Mussolini. L’autore ha scovato nelle pieghe di alcuni eventi poco frequentati dalla storiografia corrente come la strage di Castro dei Volsci e la tragedia dell’Arandora Star, i racconti di persone scampate ad agguati e sevizie.

 

napolitano

Tra i quali è difficile isolare quelli più strazianti o le ammissioni più dolorose. Come quella dell’ex capo partigiano Edoardo Succhielli, che con l’uccisione di due tedeschi provocò la cruenta rappresaglia di Civitella Val di Chiana:

 

ciano mussolini hitler

«La Resistenza non è mica tutta fatta di azioni ben studiate, ben congegnate. Quella fu un’azione sbagliata, noi abbiamo purtroppo portato la rovina in quel paese». O come la storia di Fiamma Morini, ex ausiliaria della decima Mas che si dichiara «fascista dentro», e di Carlo Bretzel, ex partigiano sul Grappa che, messi a confronto, documentano il permanere di una riconciliazione difficile. Testimonianze proposte senza pregiudizi. Da ascoltare e meditare.

 

 

dacia maraini foto di baccopartigiani 1lili marlene docpupi avati foto di bacco partigiani2

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO