totò cascio

"IL PREMIO OSCAR? IN REALTÀ SOGNAVO DI FARE IL CALCIATORE" – TOTÒ CASCIO, BIMBO PRODIGIO DI NUOVO CINEMA PARADISO, RACCONTA LA SUA MALATTIA, LA RETINITE PIGMENTOSA, CHE LO HA BLOCCATO DAL 2001 AL 2015 – “SONO DIVENTATO QUASI CIECO, COME NOIRET NEL FILM DI TORNATORE. MI CHIAMAVANO IN TV E PER IL CINEMA. RIFIUTAVO OGNI INVITO. ORA RICOMINCIO A VIVERE E SONO ANCHE TORNATO SUL SET. LA MALATTIA È UN OSTACOLO? UN ATTORE CON IL MIO STESSO PROBLEMA MI HA DETTO: “TOTÒ, IL REGISTA SI ADEGUERÀ” – VIDEO

 

Alfio Sciacca per il “Corriere della Sera” - Estratti

toto?? cascio 77

 

Come direbbe Alfredo-Noiret, Totò Cascio, il bambino di «Nuovo Cinema Paradiso», si è fatto fottere dalla nostalgia.

 

È rimasto in Sicilia.

«Macché! Mi sono fatto fottere dalla malattia. Sono stato costretto a restare. Anche se posso dire che non è stato un male. Ormai la Sicilia è un set a cielo aperto. Anche qui si può fare del buon cinema».

 

Nel frattempo cos’ha fatto?

«Mio padre ha investito i miei guadagni e abbiamo aperto due supermercati, a Palazzo Adriano e a Chiusa Sclafani. Uno lo gestisco io».

 

(...)

 

 

Per quanto si è fermato?

«Ho lavorato fino al 2001 e mi sono risvegliato nel 2015. Quando ho capito che dovevo accettare la malattia».

Bloccato per 15 anni.

«La retinite pigmentosa mi ha reso quasi cieco e mi sono rinchiuso nel mio guscio».

Come Noiret nel film.

«E come lui riuscivo a vedere con gli occhi del cuore. Per me esisteva solo la notte: l’unico momento della giornata in cui riuscivo a vedere benissimo. Sognavo di giocare a calcio, la mia grande passione. La notte avevo un’altra vita».

 

toto?? cascio 56

Anni duri.

«Molto. Dalla gloria è arrivata la prova. All’inizio la prova non l’ho accettata. Speravo nella scienza, nei microchip, nei miracoli. Intanto gli anni passavano. Alla fine ho capito che l’unico rimedio era accettare. E quando ho accettato e condiviso il problema è cambiato tutto».

 

Nessuno la cercava in quegli anni?

«Tantissimi. Mi chiamavano in tv e per il cinema. Ero io che rifiutavo ogni invito».

 

Chi le è stato vicino?

toto?? cascio 4

«Del mondo del cinema nessuno, ma per colpa mia. Ero io a nascondermi. Per farlo inventavo continuamente scuse. I primi anni nessuno sapeva della malattia. Divenne una cosa pubblica dopo un’intervista a La Stampa . Fu uno spartiacque. Dire pubblicamente il nome della mia malattia fu liberatorio. Da quel momento è cambiato tutto».

 

Quanto ha influito l’incontro con Bocelli?

«Per anni ho vissuto la malattia come una vergogna. Lui mi ha insegnato un concetto semplice: la disabilità non è un disonore. Poi ha fatto pure la prefazione al mio libro».

 

Da bambino prodigio a persona qualunque, e in più con un grave malattia.

«Mi provocava paura, rabbia, angoscia, vergogna. Ma rifarei tutto. Avevo bisogno di tempo: accettare dall’oggi al domani non era semplice».

 

(...)

 

Conosceva Tornatore?

«No. All’inizio mi sembrò uno molto severo, rigoroso».

 

Che cosa le diceva?

«Mi faceva chiacchierare. Voleva che parlassi. Mi chiese se ero mai stato al cinema. Risposi: “No, a Palazzo Adriano non ce ne sono”. E ancora: “Cos’è il cinema secondo te?” E io risposi: “Sarà forse una grande televisione?!”. Da lì ha capito. Gli piaceva il mio modo di parlare».

 

Venne quindi selezionato?

toto?? cascio 1

«No, non mi disse nulla. Dopo qualche settimana, venni convocato. Andai con mio padre in un hotel di Cefalù. In ballo eravamo rimasti in due. Quella volta ci fece recitare una battuta del film. Era la scena delle pellicole, quando Totò dice: “Alfredo, me le posso prendere?”».

 

E l’altro ragazzino?

«Non so chi fosse, forse mi ha odiato per anni. Ma tempo dopo Tornatore mi disse che anche prima di quell’incontro aveva già scelto me».

 

Cosa ricorda delle riprese?

«Tutto: gli attori e soprattutto la troupe. In gran parte erano romani. C’era chi mi insegnava il romanesco e i cori da stadio. Mi piaceva come parlavano e io ero la mascotte del gruppo».

 

E i grandi, come Noiret?

«Non comprendevo l’importanza di chi avevo accanto: Noiret, Gullotta, Enzo Cannavale, Leopoldo Trieste».

 

Com’erano sul set?

philippe noiret toto?? cascio

«Scherzavano sempre. Mi facevano raccontare le barzellette. Ma più che le barzellette gli piaceva il modo in cui le raccontavo. Noiret parlava francese e si faceva tradurre».

 

Il ricordo più bello?

«Uno in particolare. A me ha sempre dato fastidio il fumo. Noiret fumava il sigaro. Un giorno, nella pausa, eravamo seduti poco distanti e io ero imbronciato. Quella puzza non la sopportavo. Lui ha visto la mia faccia e ha capito. Ha subito smesso di fumare. Qualche giorno dopo la moglie disse a mia madre: “Mio marito non ha mai rinunciato al suo sigaro per nessuno. Totò è stato l’unico che è riuscito a farlo smettere di fumare”».

 

Poi arrivò anche l’Oscar.

«Non andai per la consegna delle statuette, ma qualche settimana prima per le nomination. Avevo 10 anni e non avevo idea. All’epoca mi emozionava di più entrare in campo al Cibali o all’Olimpico. Ero pazzo per il calcio e non comprendevo cosa volesse dire l’Oscar e Hollywood. Da piccolo sognavo di fare il calciatore, non certo l’attore. Quindi della notorietà mi piaceva soprattutto il fatto che mi consentiva di poter incontrare calciatori come Baggio, Baresi o Schillaci».

philippe noiret toto?? cascio 69

 

Oggi cosa fa Totò Cascio?

«Attualmente sono ancora in giro con il mio libro. E, soprattutto, sono tornato al cinema. Ho già partecipato a due film, di Aurelio Grimaldi e Maurizio Trapani e ho tanti progetti. Sono felicissimo di essermi ripreso la mia vita».

 

La malattia è un ostacolo?

«In un primo momento era questa la mia preoccupazione, poi un attore con il mio stesso problema mi disse: “Totò, il regista si adeguerà”».

 

Come le consigliava Alfredo nel film sta amando quel che fa come amava la cabina di Nuovo Cinema Paradiso?

«Per me è una filosofia di vita. Se non ami quello che stai facendo non sarai mai soddisfatto. Oggi sono grato alla vita per quello che mi ha dato e non ho più tempo per lamentarmi per ciò che non ho più.

toto?? cascio

La vita è straordinariamente imprevedibile ed è bella proprio per questo».

philippe noiret toto?? cascio 67toto cascio 7toto cascio 5toto cascio 4toto cascio 2toto cascio 6toto cascio 13philippe noiret e salvatore cascio a cannes

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO