mario orfeo monica maggioni fabrizio salini

RAI, DI TUTTO DI PUS – LE NUOVE NOMINE NEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE DELLA TV PUBBLICA ARRIVERANNO ENTRO METÀ NOVEMBRE: FATTE QUELLE SI ANDRANNO A RIMANEGGIARE RETI E TG - CON IL GOVERNO GIALLO-ROSÉ RICICCIANO TUTTI, PERSINO LA MAGGIONI E ORFEO. I SOVRANISTI FOA E SANGIULIANO SONO RIMASTI AL LORO POSTO PERCHÉ IL PD ASPETTA DI PRENDERE LA DELEGA ALLE TELECOMUNICAZIONI E IL TG1…

 

 

Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

 

FABRIZIO SALINI

Sarà l' 11 novembre la data delle nuove nomine nel consiglio d' amministrazione Rai. O più probabilmente il 15, dopo la seduta della commissione di Vigilanza. Di certo al settimo piano di Viale Mazzini c' è grande agitazione: l' intenzione dell' amministratore delegato Fabrizio Salini di procedere prima all' indicazione dei titolari delle nove nuove megadirezioni trasversali previste dal suo piano, per poi occuparsi di quello che c' è sotto, cioè reti e tg, è messa in discussione dal pressing dei partiti di maggioranza e non solo.

mario orfeo monica maggioni

 

E come se non bastasse, le candidature di peso si moltiplicano, come quelle dell' ex presidente Monica Maggioni (ora a RaiCom) e dell' ex direttore generale Mario Orfeo. Ma anche di Antonio Marano, il leghista che era stato messo in ombra dalla gestione salviniana e che ora sarebbe ritornato in buoni rapporti col Carroccio.

 

ANTONIO MARANO

Salini in consiglio ha mantenuto buoni rapporti con l' ex maggioranza: il M5S ovviamente, che lo ha indicato e gli ha bollinato il piano. Ma anche Lega e FdI che lo hanno sempre sostenuto e che adesso sembrano disposti a votarne le prossime nomine, sia pure a certe condizioni (FdI, ad esempio, vorrebbe passare all' incasso di una rete o un Tg dopo l' exploit di Giorgia Meloni in Umbria).

 

fabrizio salini marcello foa

Quanto al presidente «sovranista» Marcello Foa, il segretario della Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, continua a sostenere che se è ancora lì, è perché il Pd non ha voluto dargli la spallata. Si spiegherebbe anche così la permanenza (finora) di Teresa De Santis alla direzione di Rai1 e di Gennaro Sangiuliano al Tg2. E la direzione e condirezione del TgR ancora in mano alla Lega.

salvini sangiuliano

E in effetti se c' è qualcosa che il Pd ha messo nel mirino ultimamente non sono tanto le poltrone ancora detenute dai «sovranisti» ma quelle occupate dal M5S: due in particolare.

 

GIAN PAOLO MANZELLA

La prima è tutta politica: la delega alle Telecomunicazioni che il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, non vorrebbe assegnare allo zingarettiano Gian Paolo Manzella. L' altra è quella del Tg1, in mano a Giuseppe Carbone, in grave difficoltà con gli ascolti. Si dice che Salini avrebbe previsto di assegnare a Stefano Coletta (ora a Rai3) in quota Pd, la direzione di Rai1, promettendogli per il futuro una nuova direzione d' intrattenimento. In più al Pd sarebbe anche andata la megadirezione dell' Approfondimento giornalistico, destinata a Antonio Di Bella (ora a RaiNews).

GIUSEPPE CARBONI

 

fabrizio salini foto di bacco

Tutto il resto delle assegnazioni avrebbe ruotato intorno a questo schema, compresa una Rai2 affidata a Ludovico Di Meo (in quota FdI) o a Antonio Marano (Lega). Ma l' insistenza del Pd sul Tg1 rischia di far saltare tutto e di riaprire tutti i giochi. Nei quali s' inseriscono ora nomi di peso, come Mario Orfeo e Monica Maggioni, per i quali non è pensabile una direzione di secondo piano.

antonio di bella foto di bacco

Dubbi da sciogliere nei prossimi dieci giorni.

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…