diaco coletta convertini matano

RAI1 E’ DIVENTATA “GAY 1”? – DOPO LA REAZIONE DI COLETTA, CHE DEFINISCE “ASSURDO IL GOSSIP SUI CONDUTTORI GAY, LE PERSONE VANNO SCELTE IN BASE AL MERITO”, ADINOLFI LO ATTACCA: "NON FINGA DI NON CAPIRE. LA SUA È LA RETE DELLE FAMIGLIE” – LUI RIBATTE: “LA VITA PRIVATA E GLI ORIENTAMENTI SESSUALI NON MI INTERESSANO...”

MICHELA TAMBURRINO per la Stampa

 

stefano coletta foto di bacco

Rimbalza da lontano, quasi come una bomba già esplosa che per dispetto torna a scoppiare. Ora, Stefano Coletta, direttore di Rai1, impegnato nella conferenza stampa di «Sette storie», il suo programma fiore all'occhiello che si testa d'estate per poi agguantare la lunga serialità invernale, tutto si aspettava fuorché una domanda «out of the blue» che gli ha intossicato la mattinata: la gayzzazione di Rai1.

 

La polemica data qualche tempo fa, quando alcuni siti e certi giornali avevano stilato una classifica dei conduttori omosessuali per arrivare a sostenere che la rete è a forte trazione gay.

 

pierluigi diaco

Liti e insulti rimbalzati sui social, Pierluigi Diaco contro Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia che lo aveva attaccato per la omosessualizzazione dei programmi, persino l'addio di Lorella Cuccarini alla Rai era stato letto in chiave di veto gay. Tant' è che ancora Adinolfi, aveva legato l'uscita della bionda madre di famiglia all'andazzo imperante.

 

E ci si era messo persino il marito di Mara Maionchi, il paroliere e produttore musicale Alberto Salerno che via social aveva chiesto «Ma com' è che su Rai1 ci sono un sacco di gay?», meritandosi la giusta reazione stizzita della moglie. Dunque Coletta ieri si è sentito chiamare in causa un'altra volta per una diatriba «deprimente» e come dargli torto. «Amo le persone, cerco un dialogo con i conduttori e i loro orientamenti sessuali non mi interessano, come le chiacchiere, i pettegolezzi. E' deprimente dal punto di vista culturale ed è sintomo di vite non risolte. Questa è materia che non interessa, non voglio più leggere «Gay1», chi vuole usare questi nomi per far riferimento alla mia vita privata, sbaglia.

beppe convertini

 

Mio padre a 80 anni mi chiedeva se questo o quel personaggio televisivo fosse sposato, forse gli sembrava conferisse un'aura di sicurezza e di rettitudine. Ma era nato nel 1920. Dopo 100 anni mi occuperei di altro nel valutare un professionista. Di fronte alle persone non mi chiedo con chi vanno a letto perché, chi cacchio se ne frega». In lontananza rincara Adinolfi:

 

«Coletta non finga di non capire che il problema è politico. Se alla guida dei contenitori della principale rete televisiva del servizio pubblico ci sono conduttori gay, i contenuti che saranno veicolati non garantiranno il pluralismo delle idee».

 

alberto matano foto di bacco

Coletta ha parlato di professionalità e di preparazione dei conduttori come è giusto che sia, tutto perfetto se non ci fosse stata la chiamata di correo rivolta a Teresa De Santis, la direttrice che l'ha preceduto. Sue le scelte di questi conduttori che lui praticamente si è ritrovato in rete e, mascherato da complimento alla lungimiranza e alla libertà di scelta della direttrice, si adombra una presa di posizione pilatesca.

 

Resta basita Monica Maggioni che assieme a Coletta aveva già dovuto ricacciare le polemiche sugli ascolti e sui costi del programma non in sinc. Programma che si presenta, dice la giornalista proprio in tale contesto, senza censure. «Non esistono argomenti tabù per me. Essenziale è il come, non esiste un argomento che non valga la pena affrontare». E il prossimo lunedì sarà la volta del cambiamento climatico che rischia di generare una pandemia slow motion.

 

mario adinolfi

Format sperimentale nel linguaggio e nella presentazione scenica, un team di autori che spazia per età ed esperienze, con Roberto Fontolan, Anna Migotto, Marcello Sorgi, e Giovanna Boursier, e un team di film maker sguinzagliato lì dove è possibile andare. Sette storie che colgono l'attualità e l'approfondiscono. Un programma nato nei giorni del lockdown e al quale Maggioni ha sacrificato il progetto ambizioso di un canale in lingua inglese.

 

Ma l'ad Salini ci teneva a questo ritorno sul campo, quasi quanto lei. Così ha avuto modo di considerarsi, da giornalista, come presidente della Rai: «Mi porto molto di quell'esperienza che mi ha cambiato. Quello che ho imparato è parte di quella che sono oggi. E' stata un'esperienza molto forte che mi ha spinta a guardare la complessità di quest' Azienda e ne ho tratto insegnamento. Ma non vedevo l'ora di tornare a fare il mestiere che sognavo fin da bambina»

coletta maggioni

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO