pippo baudo

REGNO SA-BAUDO – LUNGA VITA A SUA PIPPITA’, “IL MONARCA DELL’ITALIA TELEVISIVA E NAZIONALPOPOLARE” – VENEZIANI: “BAUDO HA TRAGHETTATO L'ITALIA DAL BIANCO E NERO AL COLORE. UN CONDUCATOR PIÙ CHE UN CONDUTTORE FECE DIVENTARE LA TV IL POTERE FORTE DEL PAESE: IL CONSENSO AL REGIME DC PASSÒ ATTRAVERSO DI LUI. LA SINISTRA CERCÒ DI USARLO COME ARIETE CONTRO IL BERLUSCONISMO, MA NON SI PRESTÒ.." – STASERA LO SHOW SU RAI1 PER FESTEGGIARE I SUOI 83 ANNI - VIDEO

 

Marcello Veneziani per “la Verità”

pippo baudo

 

L' Italia televisiva e nazionalpopolare si appresta domani a rendere onori solenni al suo vecchio Re, Pippo Baudo, per il suo 83° compleanno. Una ricorrenza non particolare né tonda, ma serve a ricordare il tempo in cui la Rai era ancora al centro del sistema solare, prima di Internet e nonostante le tv commerciali. Correvano gli anni Sessanta, e poi i Settanta, e gli Ottanta soprattutto, e i Novanta. Insomma, eravamo nel millennio scorso e Pippo Baudo era il regime televisivo in persona, la versione antropomorfica del tubo catodico, l' inventore di programmi, format e personaggi.

 

Il monarca televisivo regnò sulla Rai per lunghi decenni e alterne fortune, compresa una fuga e un armistizio con l' avversario, come si conviene ai reali nostrani.

pippo baudo giancarlo magalli

L' addio di Baudo alla Rai fu particolarmente brutto e amaro perché si chiuse tra insulti, malori e querele, con richieste pesanti di danni. Il regno sa-Baudo finì tra litigi e carte da bollo. Ora che il tempo ha leccato le ferite e spento le polemiche e molti suoi protagonisti, si può riconoscere che Pippo Baudo dominò un' era televisiva con alta professionalità e con grande padronanza, forse troppa. La tv ha pippato per un ventennio e più, alla grande. La sua presenza in video si avvertiva anche quando era assente.

 

Baudo ha svezzato gli italiani che oggi hanno quasi 40 o oltre 70 anni e ha traghettato l' Italia dal bianco e nero al colore, come alcuni presidenti e dittatori del terzo mondo. Una specie di Nasser e Peron della tv, perfino un po' Gheddafi o gran sultano di Sicilia. La mentalità era un po' simile ma resa lieve dall' ironia e dalla leggerezza del regime tv.

gloria guida pippo baudo

 

Col passare degli anni il regnante siculo non accettò l' implacabile legge del tempo e dell' usura, l' inevitabile ricambio e non accettò di compiere il passo indietro o al lato che l' età e il mutato paesaggio televisivo gli imponevano. E reagì come un leone ferito e avvelenato, da re della foresta di antenne, accusando sudditi e usurpatori. Ma eravamo passati dalla monarchia alla Repubblica del video, con premier multipli e cangianti.

 

Baudo si sentiva maltrattato dalla Rai a cui aveva dato tanto (ricevendo però altrettanto); ma le leggi della riconoscenza hanno scarso peso in un mondo fondato sulle leggi del mercato e degli ascolti, dell' impietoso e vorticoso mutamento. Lui stesso ha ripetuto infinite volte che lo spettacolo deve andare avanti, passando a volte sui corpi e sulle disgrazie. Prima o poi tocca a tutti uscire dal video o acconciarsi a ruoli più defilati. Rifiutò sdegnoso di condurre programmi diurni; voleva la serata, dove le sue ultime performance non erano state esaltanti sul piano degli ascolti e della critica, anche se condotte sempre con grande maestria.

 

pippo baudo

Dissero che, in preda alla rabbia, Re Pippo avesse auspicato un piazzale Loreto per i vertici della Rai, appesi a testa in giù, con relativo scempio e pisciate sui corpi indegni dei nuovi gerarchi televisivi; dubito che l' episodio sia vero, ma se lo fosse, a parte il cattivo gusto, mostrerebbe la sindrome ducesca, più che partigiana, del Bravo Presentatore. Vellicando il suo rancore con Silvio Berlusconi, gli sciacalletti e le iene del piccolo politicantismo nazionale tentarono di usarlo come vittima del berlusconismo e ariete della sinistra.

sanremo baudo cavallo pazzo

 

Ma lui che da giovane militò anzi militellò, visto il paese d' origine e il breve impegno, nella destra universitaria, si prestò solo in parte. Baudo non poteva accettare di restringere la sua audience, il suo target, alla minoranza di sinistra, non era un Fabio Fazio ma aspirava all' ecumenismo televisivo, voleva essere il re di tutti gli italiani.

 

sanremo baudo

Molti ricordano il suo primo rientro in Rai, dopo la sfortunata parentesi nelle reti berlusconiane, grazie a una fattura di morte annunciata da una vecchietta all' onnipotente e superstizioso Biagio Agnes incontrato nel cimitero del suo paese, in caso non avesse rimesso Pippo sul trono della Rai. Lo ricordiamo un' altra volta, più recente, in feroce competizione con Bruno Vespa in un programma celebrativo della Rai e ciascuno dei due voleva primeggiare sull' altro perché si sentiva l' erede universale e legittimo al trono.

Umberto Eco scrisse la fenomenologia di Mike Buongiorno; nella fenomenologia di Pippo Baudo dovremmo dire che per anni ha incarnato nel tempo della partitocrazia l' uomo forte del Paese, domatore e tuttofare; una specie di prosecuzione del ducismo con altri mezzi (televisione e ricreazione).

 

baudo rovazzi

Un conducator più che un conduttore, bravo e inappellabile che dominava la scena e distribuiva le parti, contenendo ogni protagonismo dentro il suo. Per anni il consenso al regime democristiano è passato attraverso la tv baudesca: la dc era la mamma e Baudo il babbo, U' Patrinu. Baudo ha davvero incarnato il nazional-popolare come disse una volta Enrico Manca, ma non in senso spregiativo, come riteneva l' allora presidente della Rai. Non il nazional-popolare di Antonio Gramsci e di Giuseppe Bottai, naturalmente, ma una versione leggera e giocosa come si addiceva all' epoca televisiva del riflusso e del divertimento.

 

rovazzi baudo sanremo giovani

Re Pippo fu anche l' involontario precursore della discesa in campo di Berlusconi in politica: con Re Pippo la tv diventò il potere forte del Paese. Come un re in esilio Baudo rifiutò rapporti continuativi con altre emittenti e ha sfidato i millenni nell' attesa del suo ritorno in Rai. Ha atteso il ritorno, come i seguaci di Stella e Corona. Corsi e ricorsi, Baudo e Rimbaudo. Ha sfidato i tempi, i traumi e le malattie, e ora è lì re per una sera. La storia conobbe un re, Pipino il Breve, lui invece è Pippone il Lungo, in tutti i sensi. Lunga vita al re.

paolo conti pippo baudo massimo franco

 

einar rovazzi baudobaglioni baudo

 

pippo baudorovazzi baudo sanremo giovani baudo rovazzipippo baudo michele guardid'urso, baudo, leosinipippo baudo sharon stonelorenza foschi e baudodago 70 con baudo arbore paolo gentiloni pippo baudopippo baudopippo baudo giampiero mughiniHUNZIKER BAUDOBAUDO PARISI CUCCARINImaurizio costanzo pippo baudoCHIARA FRANCINI PIPPO BAUDOsanremo bacio baudo berte'falchi baudo kollsanremo baudo benigniPippo Baudo La SiciliaCORRADO - MIKE BONGIORNO - PIPPO BAUDOpippo baudo mara venier 3 mezzelani gmtaurelio de laurentis pippo baudopippo baudo tiberio timpericelentano baudo jovanotticlaudio baglioni e pippo baudomarcello venezianimichelle hunziker e pippo baudopippo baudo pippo baudo peppe vessicchiosanremo chiambretti baudopippo baudo fantasticopippo caruso pippo baudopippo baudopippo baudo giampiero mughini marino bartolettiarbore dago baudomaria rosaria omaggio pippo baudopippo baudo armstrongpippo baudo coverpippo baudo mike bongiornopippo baudo sharon stone 1pippo baudo e vittorio gassman a che tempo che fa 1pippo baudo e vittorio gassman a che tempo che fa 2claudio cappon pippo baudopippo baudo e vittorio gassman a che tempo che fa 3pippo baudo e vittorio gassman a che tempo che fa 4baudo instagrambaudo instagrambaudo instagrambaudo rovazzi faziofiorello baudomarcello foa pippo baudo (2)paolo conti pippo baudo e massimo francobaudo rovazzi baglioni

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?