raffaella carra'

A RICORDARLA COMINCIA TU! - UN ANNO SENZA RAFFAELLA CARRÀ, ARTISTA POPOLARE CHE NON PIACEVA A CHI OGGI LA ESALTA – FU SNOBBATA DALL’INTELLIGHENZIA: VI RICORDATE LE POLEMICHE DEI RADICAL CHIC INTORNO AGLI ORMAI MITICI FAGIOLI DI “PRONTO RAFFAELLA?” (DOVE INTERVISTÒ SANDRO PERTINI E MADRE TERESA DI CALCUTTA) – LO STILE CARRÀ: FAR PARLARE LA PROPRIA ARTE SENZA FARNE MANIFESTO. IL CONTRARIO DI CHI, OGGI, FA MANIFESTI SENZA AVERE NESSUNA ARTE - VIDEO

Paolo Giordano per il Giornale

 

RAFFAELLA CARRA

A ricordarla comincia tu. Oggi è un anno esatto senza Raffaella Carrà che se ne è andata quasi a bruciapelo il 5 luglio 2021, poco dopo aver compiuto 78 anni, con pochissime persone ad accompagnarla. Aveva tenuto tutto segreto, aveva celebrato anche l'addio alla vita con la stessa riservatezza con la quale l'aveva vissuta. Sotto i riflettori quand'era sul palco oppure davanti alle telecamere o sulle prime pagine. Ma in silenzio, discreta e riservata, per tutto il resto.

 

Eppure era diventata una icona globale, una popstar nel senso di stella pop al punto che nel 2020 il Guardian la incoronò sex symbol in quanto «icona culturale che ha insegnato all'Europa le gioie del sesso». Lo ha fatto senza strilli, posizioni di rottura, polemiche frontali. Dal «Tuca Tuca» con relativo balletto ideato da Don Lurio in avanti. Da «Com'è bello far l'amore da Trieste in giù, l'importante è farlo sempre con chi hai voglia tu».

 

raffaella carra' 3

 

Anche in questo Raffaella Pelloni, diventata Carrà all'inizio dei Sessanta, è stata una pioniera in punta di piedi, con il garbo innato di ragazza di provincia che, passo dopo passo, aggiunge peso specifico al proprio talento. Ingrata come spesso le capita, l'Italia finora le ha dedicato «solo» una parte di lungomare nella sua Bellaria dove la mamma gestiva con la nonna il Caffè Centrale. A Madrid invece le hanno dedicato una piazza nel quartiere Malasana, vicino Chueca, il quartiere simbolo della comunità omosessuale.

raffaella carra' 2

 

Raffaella Carrà è sempre stata una «solista», non ha mai massicciamente aderito ad alcuna lobby, è sempre rimasta una artista popolare che parlava a tutti rifiutando di diventare il simbolo di una sola categoria. Come si è detto spesso (e lo ha ripetuto ieri Red Ronnie a Morning News su Canale 5) Raffaella Carrà non faceva parte della cosiddetta «intellighenzia», non era sventolata come simbolo dagli intellettuali politicamente schierati. Anzi.

 

Raffaella Carra by Oliviero Toscani

Per decenni, diciamola tutta, è stata quasi snobbata. Grandissimi ascolti tv, certo. Popolarità inattaccabile. Ma vi ricordate le polemiche snob intorno agli ormai mitici fagioli di Pronto Raffaella?, il programma che nel 1983 ha inaugurato in Rai la fascia di mezzogiorno fino a quel momento praticamente inesistente? Polverizzò i dati d'ascolto, intervistò protagonisti come Sandro Pertini e Madre Teresa di Calcutta eppure lo snobissimo sghignazzo sul barattolo di vetro pieno di fagioli diventò un must tra i radical chic. Per lei era il passaggio dalla sacralità del sabato sera ai toni meno formali dell'ora di pranzo. E per la tv fu l'inizio di una nuova era. Eppure, salvo poche eccezioni, quella che era la «Nostra Signora della tv» pativa le stesse pene di quasi tutte le icone pop: adorata dal pubblico, sopportata dagli altri. E dire che, proprio a un anno dalla morte, si può finalmente guardare con lucidità indietro negli anni della sua carriera.

 

morricone carrà

Dal Centro sperimentale di cinematografia fino a I compagni per la regia di Monicelli e al ruolo con Frank Sinatra nel Colonnello Von Ryan. Dall'ombelico mostrato cantando Ma che musica maestro! a Canzonissima con Corrado nel 1970 fino al Tuca Tuca con Alberto Sordi e a Milleluci con Mina, con la quale la rivalità fu semplicemente di maniera, alla Beatles e Rolling Stones per intenderci, niente di più.

 

E poi le canzoni.

 

Ci sono brani di Raffaella Carrà che ancora oggi sono super classici, e non solo perché i ritornelli li conoscono tutti dappertutto (anche Jovanotti ha «messo» Rumore nel primo concerto del suo nuovo Jova Beach party a Lignano). Sono super classici perché hanno precorso i tempi e sono ancora nello spirito del tempo. Non a caso Raffaella Carrà è un simbolo della consapevolezza sessuale che è riconosciuto e citato in tutte le grandi manifestazioni, nei concerti, negli happening, nei Pride.

 

raffaella carra' 5

Ma non era una «guerrillera», non faceva proclami né combatteva battaglie politiche o massmediali. Era un'artista. E proteggeva la propria riservatezza, vivendo la vita privata in quanto tale, ossia privata dei riflettori. E così hanno fatto anche le persone che l'hanno seguita e accompagnata, come Sergio Iapino, che l'ha rispettata anche dopo la morte senza parlare, senza fare rivelazioni o confessioni postume. Anche in questo Raffaella Carrà è stata controtendenza. Sempre focalizzata sul lavoro (anche il celebre caschetto era stato chiesto a Vergottini per avere un taglio che non perdesse forma nonostante i movimenti di danza). Sempre al centro dello spettacolo ma lontana dalla spettacolarizzazione.

mina raffaella carra tv sorrisi e canzoni

 

A un anno dalla morte, per lei continuano a parlare i brani come Festa, che nella versione spagnola Fiesta è un super classico. O come A far l'amore comincia tu, remixato da Bob Sinclar e incluso anche da Sorrentino nella Grande Bellezza. Uscì nel 1976, l'alba della disco music e il solleone del cantautorato impegnato, e di certo non fu celebrato come un capolavoro. Eppure quelle parole sono diventate slogan. Sono state scritte da Daniele Pace e inserite in un 45 giri con Forte forte forte (con il testo di Cristiano Malgioglio) e sono ancora la colonna sonora di una rivoluzione che oggi ha toni provocatori e dirompenti lontanissimi dallo stile Carrà, la vera popstar che faceva parlare la propria arte senza farne manifesto. Il contrario di chi, oggi, fa manifesti senza avere nessuna arte.

Arte di essere Raffaella Carra di Paolo Armelliraffaella carra' 3raffaella carra' 17raffaella carra' 1raffaella carra' 15raffaella carra' 13raffaella carra' 11raffaella carra' 1raffaella carra' 12raffaella carra' 10raffaella carraraffaella carra' 14gli abiti di raffaella carra' di gabriele mayer 9gli abiti di raffaella carra' di gabriele mayer 8raffaella carra' 6carra boncompagni 11gli abiti di raffaella carra' di gabriele mayer 4raffaella carra' 5carra sinatraraffaella carra' 4mina raffaella carra raffaella carra' 4raffaella carra' 20raffaella carra chiara samugheoraffaella carra' 2raffaella carra chiara samugheo 4raffaella carra chiara samugheo 3raffaella carra' 18

 

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA…

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...