gianfranco d angelo

RISATE A VOLO D'ANGELO - LUCA BEATRICE IN RICORDO DI GIANFRANCO D'ANGELO: "È STATO IL PIÙ GENIALE ATTORE DI UN VERO E PROPRIO META/SPETTACOLO, FERMAMENTE CONVINTO FOSSE LA STESSA TELEVISIONE, INSIEME ALL'ATTUALITÀ E ALLA POLITICA, IL MIGLIOR SERBATOIO DI IDEE E DI SPUNTI. RESE LA TV MODERNA E CAMBIÒ IL NOSTRO LINGUAGGIO IN "DRIVE IN", CREÒ PERSONAGGI STRAMPALATI CON TIC E TORMENTONI E IL SUO "HAS FIDANKEN" CONTAGIÒ UNA GENERAZIONE..."

Luca Beatrice per “Libero Quotidiano

 

LUCA BEATRICE

Memorabili davvero quei cinque anni, dal 1983 al 1988, quando la domenica andò in onda su Italia 1 in prima serata la più strampalata, assurda e innovativa trasmissione di varietà. Insieme ai programmi di Renzo Arbore, il Drive In di Antonio Ricci segnò il cambiamento del linguaggio televisivo: ritmo acceleratissimo, battute a raffica, risate registrate, pubblicità mimetizzata nello show o viceversa.

 

gianfranco d angelo 5

Ebbe anche il merito di inserire termini, intercalari, espressioni nell'incedere quotidiano dell'italiano medio, che si trovò così a usare le stesse frasi di Vito Catozzo, del Criticatrutto, di Beruscao.

 

Di quella meravigliosa pattuglia Gianfranco D'Angelo è stato il più geniale attore di un vero e proprio meta/spettacolo, fermamente convinto fosse la stessa televisione, insieme all'attualità e alla politica, il miglior serbatoio di idee e di spunti.

 

gianfranco d angelo 6

Non un imitatore classico alla Noschese, il cui stile trasformistico del "diventare altro" arriva fino a Maurizio Crozza e Virginia Raffaele, ma un inventore di personaggi strampalati e parodistici resi con uno stile eccessivo fondato sulla ripetizione di pochi elementi, sempre gli stessi.

 

gianfranco d angelo 3

TIC E TORMENTONI

Usava il travestimento non mimetico ma parodistico, lavorando sul tic come tormentone. E noi li imparammo a memoria, usandoli per anni nel nostro frasario. A fronte di una carriera cinematografica di ruoli secondari da caratterista in non memorabili filmetti erotici degli anni '70, con Ricci e Drive In D'Angelo letteralmente "spaccò".

 

gianfranco d angelo 2

Chi ha più di cinquant'anni ricorderà il Tenerone, ovvero l'animale più buono del mondo, un pupazzo rosa figlio dell'arboriano-boncompagnano Scarpantibus, che sapeva dire solo "emozione".

 

La gag più attesa, guai se saltava una domenica, era quella del signor Armando, che voleva convincere il pubblico della bravura del suo cane, un cocker immobile e indifferente. La parola magica "has fidanken" venne usata dalla nostra generazione come un mantra.

 

gianfranco d angelo 1

E poi le imitazioni. Indimenticabile la contessa Marina Dante delle Povere, ampio palmares di conquiste, che diceva della sua ultima conquista: «Un omaccione, con due baffetti da sparviero».

 

Faceva talmente ridere da contagiare nelle sghignazzate anche se stesso. Continuando con il duetto Pippo e Katia, all'epoca al centro dei gossip, protagonisti involontari della telenovela brasiliana "Anche i Baudi piangono". E ancora Sandra Milo, Raffaella Carrà, Piero Angela. Di ciascuno prendeva un gesto-tirare i capelli indietro, accavallare le gambe lo estremizzava e lo ripeteva all'esasperazione.

 

I POLITICI

gianfranco d'angelo ezio greggio

Né avrebbe potuto risparmiare i politici, i migliori, quelli della Prima Repubblica capaci di fornire spunti esilaranti: la pronuncia avellinese di De Mita, Goria come Sandokan, De Michelis e la sua mania di fare festa.

 

l'insegnante

D'Angelo ha sfruttato la coda lunga dei fasti del Drive In senza riuscire a ripetere lo straordinario successo di quel lustro. Poi, come spesso accade, la sua carriera successiva è vissuta di altre trasmissioni, comparse, ospitate ma senza l'incisiva scrittura di Ricci anche il suo talento ne ha sofferto.

 

edwige fenech gianfranco dangelo

Insieme a Giorgio Faletti, Ezio Greggio, Enrico Beruschi, Zuzzurro & Gaspare, Francesco Salvi, accanto a donnine poco vestite e molto procaci come Lori Del Santo, Tinì Cansino, Carmen Russo, D'Angelo ha contribuito a rendere la televisione un media contemporaneo.

 

gianfranco dangelo

Ciascuno ha gli eroi e i giganti buoni che vuole, e nel salutare questo incredibile funambolo non trovo citazione migliore di quella di Francesco Specchia, così come la scrisse su queste colonne dieci anni fa: «Tutti allora, a sinistra con analisi molto colte, accostarono Ricci a Gramsci, ai situazionisti di Debord. Nessuno dichiarò guerra agli eccessi di pelle esposta e alla carnalità straripante dei push-up. Si pensava a Drive In come al sogno felliniano che avrebbe narcotizzato Berlusconi. Che poi sia avvenuto il contrario...».

edwige fenech gianfranco dangelo l'insegnante gianfranco dangelo gianfranco dangelo imita giuliano ferraragianfranco d'angelogianfranco d'angelo grazie nonna mike bongiorno gianfranco dangelo gianfranco d'angelogianfranco d'angelo 4gianfranco d'angelo 1gianfranco d'angelo, edwige fenech dottoressa del distretto militare gianfranco dangelo striscia la notizia gianfranco d'angelo la liceale gianfranco d'angelo, edwige fenech dottoressa del distretto militaregianfranco dangelo l'insegnantel'insegnante. edwige fenech gianfranco d'angelo taxi girl gerry scotti e gianfranco dangelo tenerone

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…