bizzarri parente

ROMANZI BIZZARRI – MASSIMILIANO PARENTE: "SIAMO PIENI DI LETTERATI MEDIOCRI CHE SCRIVONO OPERINE MEDIOCRI E SE LE PREMIANO TRA DI LORO. DOVE TI GIRI CI SONO SALOTTI CULTURALI E TELEVISIVI PIENI DI CAROFIGLIO, PICCOLO, VALERIO, PARRELLE E MURGE VARIE. PER RESPIRARE UN PO’ DI ARIA FRESCA MI SONO COMPRATO IL LIBRO DI BIZZARRI, UNA DARK COMEDY SENZA CLICHE’ IDEOLOGICI. UN CONSIGLIO: SI TENGA LONTANO DAI CIRCOLI DI ZOMBI DEI LETTERATI, SE TI MORDONO LORO È FINITA"

Massimiliano Parente per il Giornale

 

luca bizzarri

A me ha fatto molta tenerezza, Luca Bizzarri. Perché è ingenuo. Non in generale, ma si capisce che è fuori dal mondo letterario italiano. Voglio dire: siamo pieni di letterati mediocri che scrivono operine mediocri e se le premiano tra di loro e sono sempre in mezzo, ovunque.

 

Dove ti giri ci sono salotti culturali e televisivi pieni di Carofiglio, Piccolo, Valerio, parrelle e murge varie, e lui pubblica un romanzo e ha paura di mandarmelo. Come se in giro imperversassero Flaubert, Kafka, Joyce, Faulkner, Beckett, Bernhard, Busi, me. Pure Arbasino è morto e da vivo non se lo filavano più di tanto, neppure un sorsetto di Strega (per fortuna). 

bizzarri cover

 

Così sono andato in libreria, l’ho sfogliato e me lo sono comprato. Mica per generosità, ma per respirare un po’ d’aria fresca, non letteraria. Ho pensato che Bizzarri era una iena simpatica, è un attore bravo, un comico che mi piace, e soprattutto non è un letterato italiano, e dunque peggio dei letterati italiani mainstream, degli amici della domenica e di tutti gli altri giorni, non può essere. Di sicuro non avrei trovato mai una frase come quelle di Mauro Corona per cui «la luce della luna entrò nella stanza come la luce di un camoscio che salta l’ostacolo». O come Erri De Luca, che guarda una ragazza e pensa «la tua pelle somiglia al legno di faggio piallato, la tua fronte è la luna d’estate che illumina in terra e schiarisce il buio». 

 

Almeno così sospettavo, e ho avuto ragione. Il suo romanzo si intitola Disturbo della quiete pubblica, lo ha pubblicato Mondadori e è veramente carino, una storia semplice ma profonda, senza frasi fatte o metafore fradice come quelle dei letterati italiani, una dark comedy tenera, pulita, comica e commovente. Ci sono due poliziotti che vengono chiamati perché un migrante africano sta prendendo a calci una porta, lo fermano, lo prendono e lo portano in macchina, ma non hanno nessuna intenzione di portarlo in caserma. Solo che questo vuole essere arrestato, perché? 

 

luca bizzarri le iene

Non troverete cliché ideologici, del tipo poliziotti cattivi e migranti buoni o viceversa. Tutti i personaggi sono vittime della vita, con i loro problemi, le loro frustrazioni, il loro desiderio semplicemente di essere più o meno felici. L’ispettore ha una vita insoddisfacente, una figlia che lo odia. Il suo collega aspetta che una donna con cui ha una relazione gli dica di raggiungerlo.

 

Entrambi sono persi nel loro mondo, hanno solo voglia di tornare a casa, e non di perdere tempo con lui, Mamadou Okigbo, questo senegalese che vuole a tutti i costi essere portato in prigione. E la cui voce, a un certo punto, diventerà preponderante nel libro, raccontando la sua storia, senza la retorica con cui l’avrebbe raccontata Saviano, tanto per dirne un altro.

 

paolo kessisoglu luca bizzarri

«A me quando mi chiamano “negro” mi piace. Mi dà un senso di forza, di potenza: “negro” è una bellissima parola, ha dentro millenni di storia, di sofferenze, ma anche di orgoglio, di teste che non si sono mai abbassate veramente, di schiene che si sono piegate, spezzate, ma che sono rimaste lì. Anzi più sento il disprezzo in chi mi dice “negro”, più percepisco anche la paura, il rispetto. Io sono negro». Mamadou è un negro disincantato e buono, non è da noi per tornare a casa: «anche perché mi sembrava di non averla mai avuta, una casa. Forse la mia Africa era più casa che qui, ma non ne ero affatto certo. Casa in fondo è dove hai dei ricordi, degli affetti, io non avevo avuto mai degli affetti ei pochi ricordi che avevo erano rossi di terra e caldo». 

MASSIMILIANO PARENTE NUDO SUL TETTO

 

In Italia incontra una libraia e se ne innamora, ma incontra anche un marocchino, Zbir, che buono non è, perché così sono gli esseri umani, buoni o cattivi a prescindere da dove vengono. Zbir cerca di spiegargli che è meglio stare da soli, perché «per vivere da soli bisogna avere poteri da supereroi, ma una volta che l’hai raggiunto, una volta che ti arriva questo superpotere, diventi come una pianta grassa: ti serve pochissima acqua per rimanere vivo e sai perfettamente come sfruttare ogni goccia d’acqua».

luca bizzarri alessia marcuzzi e paolo kessisoglu le iene 2003

 

Questo Zbir la sa lunga e ti spiega per esempio come mai i venditori ambulanti africani vengono in genere ben accolti sulle spiagge per venderti occhiali e braccialetti che non compreresti altrimenti: «Non è che ce li comprano perché siamo noi a venderglieli. Perché in un mercato che li mette sempre nella posizione del più debole, con noi hanno finalmente una posizione di forza. Ed è estremamente stimolante trattare le persone da una posizione sopraelevata, estremamente. Soprattutto se tutti i giorni in ufficio, al lavoro, in casa, vivi coi piedi di qualcuno perennemente sulla testa».  

 

 

parente freddie mercury

È un romanzo d’amore, anche, anzi soprattutto. Perché qui tutti amano, cercano l’amore, o lo hanno perduto per sempre: poliziotti idealisti delusi o persone benestanti sole che pagano donne africane per farle essere delle padrone, e essere picchiati (la negra padrona amica di Mamadou lo fa ma non capisce, li chiama «i matti»). Tutta questa piccola commedia umana malinconica finisce in tragedia, perfino con una citazione di Breat Easton Ellis, l’ultima frase di American Psycho: «Questa non è un’uscita». Bizzarri in realtà un’uscita cerca di darla, ma è una lettera d’amore rispedita al mittente. Insomma, se volete sapere perché il negro vuole andare in prigione e tutto il resto leggete il libro. Io dico solo bravo Bizzarri, e tieniti lontano dai circoli di zombi dei letterati, se ti mordono loro è finita. 

parenteMASSIMILIANO PARENTEvespa luca bizzarrifreddie mercury massimiliano parente

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."