michele mirabella 23

E’ FICA, MICA ORTICA! MICHELE MIRABELLA RACCONTA IL BRIVIDO DELLA PRIMA VOLTA IN LUCANIA QUANDO CONQUISTO’ CON L’ARTE DELLA DIVULGAZIONE UNA RAGAZZA PIU’ GRANDE - "LEI PER ME CACCIÒ UN ALTRO CORTEGGIATORE" - IL SESSO? "AVVENNE CON LA FRETTOLOSA PASSIONE DI UN GIOVANE. QUASI TUTTO GOVERNATO DA LEI. RICORDO CHE, NEL PRATO DOVE CI ERAVAMO NASCOSTI APPOSITAMENTE, EMOZIONATISSIMO, ERO ANCHE PREOCCUPATO PER UN’ORTICA A 10 CENTIMETRI DAL MIO NASO..."

Estratti da ilmessaggero.it

MICHELE MIRABELLA 23

 

Il pugliese Michele Mirabella è un galantuomo d’altri tempi. Ironico, snocciola cultura. Carismatico. Non necessariamente simpatico, solo perché non gli interessa. Palesemente insofferente alle ovvietà. Seduce con divertimento e gigioneggia sull’età. “Professore, ci siamo già incontrati sul palco per un premio”, e lui risponde prontamente: “L’ho corteggiata, vero?”. Non si uniforma al tu imperante, e questo gli conferisce autorevolezza e della serie: ognuno stia al suo posto.

 

Lo chiamano IL professore, non perché pontifichi (talvolta, ma con esilarante autoironia), ma in quanto docente di "Sociologia della comunicazione: teoria e tecniche" nella facoltà di Beni culturali dell'Università di Lecce e presso l’Università di Bari. È un regista, attore, conduttore televisivo e radiofonico e autore televisivo. 

 

(...)

La memoria, però, l’ha portato su altri lidi. O prati. Professore, una sua estate indimenticabile?

MICHELE MIRABELLA LANCIA UNA FRECCIATINA AD AGORA

«Avevo poco più di sedici, diciassette anni. Era una bella estate, in una località montana della Lucania. Lì trascorsi una ventina di giorni, in un soggiorno dedicato alle famiglie dei dipendenti del Ministero della difesa. Ero uno dei 25, 30 giovani, tra i quattordici e i venti anni, in una struttura di villeggiatura, che vivevano la combutta turistica. Si facevano passeggiate, si accompagnavano le mamme a raccogliere le fragole, si giocava. C’era l’orchestrina e si ballava tenendosi tra le braccia. Si capiva che era una preparazione ludica al sesso. Io non ballavo, ero taciturno e appartato. Ecco il problema. La mia timidezza non mi poteva convincere che fosse una cosa seria zampettare sul Fred Buscaglione».

 

 

BENEDETTA RINALDI - MICHELE MIRABELLA - FRANCESCA PARISELLA - ELISIR

C’è stata una chiave di volta?

«Fino ad allora non mi ero reso conto di essere affabile. E soprattutto di essere non troppo ignorante e di avere una piccola erudizione non solo scolastica. In questo essere una specie di personaggino quasi incomprensibile per quasi tutti i miei coetanei, un giorno piovve. Una signorina più grande di me - ma non gliel’ho mai confessato - disse:

 

“L’altro giorno ho sentito che stavi parlando della storia di questo paese” e mi pungolò a raccontare in maniera popolare. Era una donna intelligente. A me piaceva rendere la storia popolare, ero un divulgatore e cominciai a narrare del mezzogiorno d’Italia. Attrassi l’attenzione di alcune persone - gli altri stavano a dire puttanate - compreso un corteggiatore assiduo di questa ragazza. Le fece un rimbrotto come a dire: “Guarda che abbiamo andare via, c’ho la macchina”. Era romano, naturalmente. Lei fece un gesto con la mano destra come a dire: “Scompari, vattene”».

michele mirabella foto di bacco (2)

 

E lei?

«Il mio ego ebbe una medicina ricostituente. Lei voleva ascoltare me. Me! Non era una compagna di scuola ma una donna più grande. Voleva ascoltare Michele. Ad un certo punto mi chiese: “Perché stai leggendo Franz Kafka?”. Mi aveva spiato. Le spiegai perché leggevo avidamente autori che a sedici anni generalmente si scansano. Ma vedere la sua attenzione statica, veder cacciare via il babbuino molestatore solo perché aveva la macchina e mettere il palmo della mano sotto il suo mento per tenersi l’emozione sul suo sorriso, mi fece sentire per la prima volta importante».

michele mirabella foto di bacco (1)

 

Ne approfittò?

«No, mi spiacevano le spacconate, mi accontentavo di meditare sulle cose.. E le cose mi facevano spesso ridere».

 

Come si chiamava?

«Chiamiamola con un nom de plûme: Angelica. Giusto per rimanere sul sobrio. Ci siamo frequentati assiduamente. Non era coltissima, non aveva letto un granché. Però aveva un’estrema curiosità. Aveva i capelli biondo rossicci. Più rosso che biondo, come la mia sorella gemella.

 

Aveva una sensualità casta, scusi l’ossimoro. Mi colpì nel desiderio. La première fois... Avvenne con la frettolosa passione di un giovane. Quasi tutto governato da lei. Ricordo che, nel prato dove ci eravamo nascosti appositamente, emozionatissimo, ero anche preoccupato per un’ortica a 10 cm dal mio naso. “Scusa, qui c’è un’ortica”. E lì ho capito che io avevo inconsapevolmente un certo buon senso umoristico. 

 

(...)

michele mirabella

«Iniziò una relazione. Durata pochissimo. C’erano delle situazioni logistiche che ne impedirono il prosieguo. Avevo una piccola morosa a Bari che mi aveva reso esausto dai continui dinieghi. E anche lei, Angelica che era più che ventenne, aveva qualcuno. Feci qualche scappata nella sua città, Napoli. Per noi pugliesi era una capitale. Mio padre capì tutto. Mi diede come uno scappellotto a dire con sorridente determinazione: “Però, ce l’hai fatta!”. Mi aveva promosso adulto. Guai a farmi domande imbarazzanti, era un gentiluomo».

È tornato alla sua casta relazione barese?

«A quel punto poteva diventare non più casta, e così fu, ma non mi interessava più. Era molto attraente, le facevano la corte tutti, ma aveva una nevrosi. Io non avevo la Spider Alfa Romeo, andavo a piedi. Lei era attratta dai capi. E io avevo fatto un salto che non c’entrava niente con l’amore. Questa era una storia di persone».

michele mirabella saluta paolo cirino pomicino foto di bacco

 

 

«Ci mancherebbe altro. Ma le sembra che uno va a cercare gli errori che ha fatto? Nel senso più classico della parola. L’errore non è lo scandalo, la pietra d’inciampo. L’error e quella cosa che ti insegna. Se lo ripeti, sei cretino. Era una storia di vita, di amicizia bella. Di erotismo».

GIGI PROIETTI E MICHELE MIRABELLA NEL FILM BORDELLA

 

pippo baudo roberto d agostino michele mirabella foto di bacco

 

(...)

MIRABELLA FIALDINI gianni letta michele mirabella foto di baccomichele mirabellamichele mirabella foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”