vittorio de scalzi

L’ULTIMA CAREZZA DELLA SERA - DAI TOUR CON DE ANDRÉ ALL’INNO DELLA SAMPDORIA, LA RIVOLUZIONE DI ROCK E PSICHEDELIA DI VITTORIO DE SCALZI, FONDATORE DEI NEW TROLLS, SCOMPARSO IERI - L'ULTIMA ESIBIZIONE UNA SETTIMANA FA A SANREMO CON L'ORCHESTRA SINFONICA - L'INFINITA CONTESA LEGALE CHE SI ERA ACCESA FRA I COMPONENTI DEI NEW TROLLS SFOCIATA NEL DIVIETO DI UTILIZZARE PER SEMPRE IL LORO NOME, CON TUTTE LE DERIVE DI VARIANTI CHE POTEVANO SOLTANTO CONFONDERE LE IDEE: IL CUORE NEW TROLLS, LA LEGGENDA NEW TROLLS, OF NEW TROLLS. CHE TRISTEZZA – VIDEO

 

 

Marinella Venegoni per “La Stampa”

 

vittorio de scalzi

Le voci, i cuori, il cervello, l'audacia. L'occhio sul mondo. Questo erano i New Trolls, quando debuttarono ancora ragazzi al tramonto del beat, nel 1967. Giorni irrequieti, con la musica pronta a una nuova rivoluzione, Jimi Hendrix che folleggia con la chitarra elettrica e Sgt. Pepper dei Beatles che diventa l'oppio dei popoli.

 

Quei ragazzi genovesi ci mettono del loro, con un cocktail forse inconscio a base di rock e psichedelia, e instraderanno poi con le loro intuizioni tanti increduli giovani (mai contenti già allora) verso la strada del progressive, dopo averli incantati fin dall'inizio con visioni acide e musica che voleva stare al mondo in pari grado con quella anglosassone. Hendrix, Vanilla Fudge, Jeff Beck e via discorrendo.

 

È opportuno ricordare questi fantastici momenti, perché se ci fosse nell'aria qualche spicciolo di memoria in più, il pianto dei boomers cadrebbe oggi copioso sul ricordo di Vittorio De Scalzi, il ragazzo più pensante di quel gruppetto di avventurieri delle note capaci di far navigare la fantasia anche ai ragazzotti più sprovveduti.

vittorio de scalzi

 

Vittorio se n'è andato dopo lunghe e dolorose peripezie seguite a un Covid della prima ora, quello ancora senza vaccini. Aveva 72 anni e da musicista di razza ha lottato come un leone. Ha amato sempre la compagnia dei musicanti e se t' incontrava ti riempiva di feste e di sorrisi. Ha tenuto ancora di recente qualche concerto, si era esibito solo l'anno scorso alla Rassegna Tenco. E anzi, il funerale civile si terrà oggi proprio nella sede dell'emerito tempio della canzone d'autore, a Sanremo dove Vittorio viveva da qualche anno dopo aver abbandonato Genova. Era pieno di idee, progetti, registrazioni appena fatte o da fare. Un'energia che pareva niente potesse fermare.

 

Non può non venire in mente l'infinita contesa che si era accesa fra i componenti dei New Trolls, dalla fine dei Novanta, approdata ovviamente in vari tribunali e sfociata nel divieto di utilizzare - per sempre - il loro nome, con tutte le derive di varianti che ne erano nate, e potevano soltanto confondere le idee: Il Cuore New Trolls, La Leggenda New Trolls, Of New Trolls. Che tristezza.

 

Ci hanno messo tutti il loro bravo accanimento, e adesso che tutto questo è ormai inutile, fra componenti ed ex componenti in lotta non resterebbe che combinare una grande ammucchiata e celebrare Vittorio, l'unico ad esserci sempre stato, dal'67 al'97, e ad aver continuato con la voglia di riproporre i capolavori che hanno reso grande, fin dai primi tempi, la band.

vittorio de scalzi

 

Lui e Nico Di Palo erano una coppia formidabile, capace di accendere duellando e duettando le loro voci inconfondibili, con quel farsetto killer di Di Palo che saliva sulle vette più assurde (pensiamo solo a Miniera). Nel 1967 la formazione base era composta appunto da loro due, più Giorgio D'Adamo al basso, Marco Chiarugi alla tastiera e alla batteria Gianni Belleno, famoso anche per esser stato poi a lungo il marito di Anna Oxa.

 

Grazie a due singoli, Sensazioni e soprattutto Visioni, l'impatto del loro debutto fu tale, che subito furono scelti per aprire i concerti italiani dei Rolling Stones. Poi la loro strada si incrociò con quella di Fabrizio De André, al quale De Scalzi aveva fatto un filo spietato, dandogli la caccia anche agli stabilimenti balneari che frequentava.

 

Nel'68, grazie al successo della Canzone di Marinella, Fabrizio lascia l'insegnamento e si vota per sempre alla musica. Ascolta dal vivo la band, suggerisce di utilizzare dei versi di un suo poeta-navigatore, Mannarini, e nasce l'idea di un concept album sul viaggio. La discografia è perplessa, troppa novità. Lo stesso Fabrizio adatta i testi alla musica, Reverberi il maestro sovrintende e crea interludi sinfonici fra i brani. E nasce Senza orario senza bandiera, novità sconvolgente, di modernità internazionale.

 

vittorio de scalzi

Nel '71, la svolta progressive si fa netta con Concerto Grosso, titolo preso da una forma della musica barocca. Il lato A è di Bakalov, il B propone una improvvisazione che si riascolterà poi con i Queen; il tutto trae ispirazione dal progressive britannico che va per la maggiore. Gli archi dell'orchestra, l'esplosione delle chitarre, la batteria, le voci. Successo strepitoso, 800 mila copie vendute.

 

Andarsi a vedere Vittorio De Scalzi su You Tube, con i suoi capelli d'argento, e l'energia che lo inonda al flauto. È bello rivederlo così, e usare poi Wikipedia per star dietro ai balletti della formazione che si sfalda già da subito, e si riprende con nuovi compagni, in un processo infinito che il ricordo dell'amico scomparso è forse destinato a riaccendere. E comunque va doverosamente aggiunto che la stagione italiana del prog rock si rivelerà poi molto generosa.

 

vittorio de scalzi 5

Avrà numeri nomi e un impatto sociale sui '70, diverso da quello di ogni altro angolo d'Europa. Lo stesso Vittorio condividerebbe che addirittura Lucio Battisti si affaccia sul genere producendo Dies Irae dei Formula 3 e anche l'Equipe 84 ci prova con ID. Ma poi ecco le Orme con Collage in italiano, e lo svelamento dei Delirium di Fossati-Prudente, presanremesi con Dolce Acqua, seguiti a breve dagli Osanna. Sarà una stagione lunghissima e non priva di impatto sulle movimentate vicende sociali del Decennio. È un mood che si dilata ad inglobare la Cramps di Gianni Sassi, e fa conoscere un po' a tutti i Perigeo, la PFM, il Banco e gli Alluminogeni per arrivare fino ad Alan Sorrenti.

vittorio de scalzi 4vittorio de scalzi 3vittorio de scalzi 2new trolls 3new trolls 1new trolls 2vittorio de scalzi 1vittorio de scalzi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?