SALA T’ASPETTO - SANREMO RIAPRE, CINEMA E TEATRI NO. GLI OPERATORI DEL SETTORE GUARDANO CON SPERANZA ALLA PRIMAVERA MA POTREBBE ESSERE UNA RIAPERTURA MONCA. NEGLI USA I SET SONO STATI BLOCCATI E MOLTE USCITE RINVIATE AL PROSSIMO AUTUNNO - IN ITALIA ATTENDONO IL FILM DI VERDONE CHE DOVEVA ARRIVARE NEL 2020, "TRE PIANI" DI NANNI MORETTI CHE SARÀ PRESENTATO A CANNES, IL NUOVO DI SORRENTINO VA SU NETFLIX...

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Laura Della Pasqua per “la Verità”

 

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Nessuno azzarda previsioni, le campagne abbonamenti sono sospese e non ci sono ancora i listini. Il 2021 è cominciato al buio per lo spettacolo. Si discute di riaprire a tempo pieno ristoranti, bar, palestre e piscine, ma su cinema e teatri nemmeno una parola. Fa eccezione il teatro Ariston di Sanremo, per il festival anche se senza pubblico. Gli operatori del settore guardano con speranza a marzo, ma, ammesso che ci sia uno spiraglio, potrebbe essere una riapertura monca.

dario franceschini dario franceschini

 

Le sale continuerebbero a ospitare la metà del pubblico e resta l'incognita di come reagiranno gli spettatori a pellicole che arrivano in piena primavera. I mesi estivi non sono il massimo per gli spettacoli al chiuso: con la bella stagione le persone preferiscono lasciare le città, a maggior ragione appena si allenteranno le restrizioni imposte dalla pandemia. Cinema e teatri faticheranno a riprendersi il pubblico. La riapertura quindi andrebbe a coincidere con il periodo dell'anno peggiore per la programmazione teatrale e cinematografica.

 

La nuova pellicola di Tom Cruise Top Gun Maverick è attesa per fine luglio ma quali cinema la proietteranno? A questo si aggiunge che durante questo anno di chiusure più o meno continuative, i colossi dello streaming hanno pescato a mani basse tra gli amanti del cinema, intensificando l'offerta. In sala è un'altra esperienza, ma l'abitudine di vedere un film dal divano di casa si consolida.

 

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E a farne le spese non solo soltanto i grandi circuiti distributivi, le produzioni e le sale teatrali, ma anche le mille iniziative di provincia, dalle compagnie dialettali ai cineforum ai teatri parrocchiali. Realtà molto care alla tradizione culturale italiana e alle abitudini di tante persone, che rischiano di scomparire dall'avanzare delle piattaforme online.

 

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ritardi nelle usciteLa gestione della programmazione è un problema soprattutto per il cinema. Alcune opere attendono di uscire dallo scorso anno e l'esordio in estate è un azzardo. Ma neppure vorranno sovrapporsi al Festival di Cannes, spostato a luglio. C'è il rischio di un effetto imbuto in autunno, con tante proposte che potrebbero accavallarsi in sale piene solo a metà per il distanziamento.

 

Settembre, poi, è il mese del Festival di Venezia con altri film in arrivo. C'è l'incognita delle produzioni delle major americane. I set negli Usa sono stati bloccati e molte uscite rinviate al prossimo autunno. Perciò l'Italia dovrà rinunciare per metà anno ai grandi titoli americani.

 

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La prima pellicola Usa girata durante la pandemia è uscita su Netflix, Malcom & Marie. La Warner ha annunciato che tutto il listino 2021 andrà sia nelle sale sia sulla sua piattaforma Hbo Max. In Italia attendono il film di Carlo Verdone Si vive una volta sola che doveva arrivare nel 2020, Tre piani di Nanni Moretti che sarà presentato a Cannes, Diabolik, Freaks Out di Gabriele Mainetti e Supereroi di Paolo Genovese. Sono molte le produzioni che si vedranno in contemporanea in sala e in streaming, come Wonder Woman atteso in Italia a ottobre e rimandato a gennaio: negli Usa è uscito di recente in sala e su Hbo Max. Black Widow previsto ad aprile 2020, negli States arriverà il prossimo maggio ma in Italia non si sa; non è noto neppure se lo vedremo al cinema o su Disney+.

 

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Il nuovo lavoro di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio sarà su Netflix mentre Dune di David Lynch rimandato a ottobre 2021 avrà negli Usa una distribuzione doppia.Il cinema è uscito dal 2020 con le ossa rotte. Gli incassi sono crollati del 71,30% rispetto all'anno precedente a seguito di un calo degli spettatori del 71,18%. Le sale sono rimaste chiuse, nel 2020, per più di cinque mesi, dall'8 marzo al 14 giugno e poi dal 25 ottobre. In alcune Regioni lo stop è iniziato dal 24 febbraio.

 

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Prima, invece, gli incassi volavano con un +20% rispetto al 2019, +7% circa sul 2018 e oltre il 3% rispetto al 2017. E il 2019 aveva registrato il quinto miglior risultato dal 1995 in termini di box office. L'Italia all'inizio del 2020 aveva registrato una crescita superiore agli altri Paesi europei competitor. Al 29 febbraio il mercato francese perdeva il 20,2% rispetto al 2019 mentre Spagna e Germania crescevano entrambi per circa il 6%.

 

la prosa boccheggiaDisastro anche per gli altri comparti dello spettacolo. Il teatro ha registrato una perdita di incassi del 72%: da 197,2 milioni del 2019 a 55,2 milioni del 2020. Per la lirica ci sono state perdite al botteghino del 74% mentre per i concerti classici del 76%. L'Anfols, l'Associazione che riunisce 12 fondazioni liriche, ha stimato mancati ricavi nel 2021 per oltre 60 milioni.

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È proprio il futuro a destare le maggiori preoccupazioni. Nessuna fondazione è nelle condizioni di presentare un bilancio di previsione per l'anno in corso né di annunciare la stagione e tantomeno di avviare la campagna abbonamenti.

 

I teatri di prosa e lirici, in attesa della ripresa delle attività, hanno cercato di mantenere vivo il rapporto con il pubblico portando gli spettacoli sulle piattaforme streaming e sostenendosi con i contributi dello Stato. Anche l'apertura della nuova stagione della Scala di Milano si è svolta con un grandioso evento in streaming.

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Per arte, spettacolo e turismo il ministero dei Beni culturali ha stanziato nel 2020 11 miliardi che comprendono il potenziamento del tax credit, i ristori a fondo perduto e i contributi per l'Imu oltre alla cassa integrazione e agli aiuti ai lavoratori costretti all'inattività. Ora però i tempi si stanno allungando troppo. Alessandro Gassman ha rivolto un appello a Mario Draghi per «verificare con urgenza, con il Comitato tecnico scientifico, se un'eventuale riapertura sia possibile con pochi rischi».

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Anche l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha chiesto al governo di fare presto, perché è in gioco «la vitalità della cultura nelle città». Alcuni teatri a Milano hanno lanciato l'iniziativa a fine anno scorso di regalare una card per alcuni spettacoli della nuova stagione, validi in alcuni casi fino al 2022. Un segno di ottimismo in attesa che passi la nottata.

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