sandro veronesi 5

SANDRO VERONESI: UN CAMERIERE AL NINFEO! CHI È LO SCRITTORE AL QUALE IL “CORRIERE DELLA SERA” HA TIRATO LA VOLATA ALLO STREGA CON UNA CINQUANTINA DI ARTICOLI? ARCHITETTO (MANCATO), DI LAVORO NON NE HA MAI SENTITO PARLARE. VIVE A ROMA GIOCANDO A TENNIS, HA L’OSSESSIONE DELLA LEGA E SI VANTA: “MAI A MIGNOTTE IN VITA MIA”. MA CHE LAVORO AVREBBE VOLUTO FARE, DAVVERO, SE SE LA FOSSE SENTITA? "IL CAMERIERE, PERCHÉ MI PIACE SERVIRE”. ECCO, UN’IDEA NOI CE LA AVREMMO…

DAGOREPORT

sandro veronesi 5

Chi è lo stregone Sandro Veronesi, l’inventore (un secolo e mezzo dopo Nietzsche), “dell’Uomo nuovo” che – conformismo docet – “sarà una donna”? Chi è lo scrittore al quale il “Corriere della Sera” ha tirato la volata allo Strega con una cinquantina di articoli? Come vive l’intellettuale che, nella sera dello Strega, non ha dimenticato “chi sta su una barca in mare” (crediamo si riferisse i migranti, non agli amici già sullo yacht)? Che lavoro fa Sandro Veronesi? Cioè, ha mai lavorato Veronesi prima di vivere con gli anticipi dei libri e delle collaborazioni al “Corriere”?

 

sandro veronesi cover

Architetto (mancato) quando si diventava architetti con gli esami di gruppo e il 18 politico, di lavoro non ne ha mai sentito parlare. Con una certa “onestà” lo ha dichiarato lui stesso ad Annalena Benini: “Ho lasciato la Toscana dove rischiavo di trovare lavoro e sono venuto via”. Cioè, gli altri vanno via in cerca di lavoro, lui, il lavoro, lo rifugge. “Ho vissuto un anno e mezzo da parassita, ospite di Vincenzo Cerami” (forse anche di più da parassita)… ma per uno che rincorre sogni, fare l’architetto, avere a che fare con i tubi e il cemento gli stava un po’ stretto. “I miei amici negli anni Ottanta mi chiamavano Permanent Vacation, perché per loro io che scrivevo ero in vacanza, non lavoravo, non producevo” (effettivamente…).

 

Il compagno Veronesi ha tanti figli, ma di farli studiare nelle università italiane (giustamente) se ne guarda bene: uno fa un dottorato di archeologia alla UCL di Londra; l’altro studia alla Royal Central School of Speech and Drama sempre di Londra; il più giovane vuole che “vada via da Prato”. Consiglieresti ai tuoi figli di vivere in Italia? “No, non glielo consiglierei”. Ha anche due figli più piccoli dalla seconda moglie, con la quale vive a Roma. Ha imparato anche il romanesco. A Gianni Aimi (Linkiesta) in un’intervista dice che preferisce lui alla Rai perché “nun c’ho voglia della televisione co’ i riflettori e i tempi stretti”.

sandro veronesi 2

 

E’ superintrodotto nel mondo cinema romano, dove lavora il fratello Giovanni quello che ha detto che se ne andava dall’Urbe profanata da Salvini “arrogante e pericoloso per la società” (ma è ancora a Roma). Ieri, Giovanni, ha commentato in dialetto identitario: ““Immi’ fratello ha vinto du vorteeeeeeeeeeeee”.

 

La Lega è una ossessione anche del pacifico Sandro: “Io so una cosa per certo: se per caso mai fossi stato eletto al Senato, oggi avrei fatto saltare i denti a parecchi leghisti prima che i valletti riuscissero a fermarmi. Speriamo di recuperare un briciolo di umanità e non cadere di nuovo nella vergogna storica. Per il resto, io sono solo un picchiatore che rompe i denti alla gente”. Speriamo che recuperi anche lui un minimo di umanità.

 

Nanni Moretti gli fa un film sul libro “Caos calmo” arrecandogli successo popolare; il film è per lo più visto dal generone romano al fine di osservare la scena in cui Moretti deve sodomizzare Isabella Ferrari. “Nanni Moretti è come un cipresso per me – dirà Veronesi -, che raccoglie e non esibisce, raggiunge profondità e altezze” (boh!).

 

GIOVANNI VERONESI

Vive a Roma giocando a tennis (“mai a mignotte in vita mia”, i miei riferimenti sono “i Led Zeppelin e gli U2”) ma due o tre giorni alla settimana torna nella natia Prato dove vive – mica in condominio – nella Fattoria Celle di Santomato. Qui ha inaugurato la “Serra dei poeti”, una struttura da lui progettata e spacciata come opera d’arte en-plein air fatta esporre dal “Corriere della Sera” addirittura alla Triennale, con il placet del presidente e compare - di soldi e radicalismo chic - Stefano Boeri. Veronesi ha una vena ecologica e anni fa ha svolto “il gesto culturale di piantare” nella sua tenuta 30 cipressi.

 

A Prato, a piazza Mercadante volevano togliere gli alberi perché gli spacciatori ci nascondo lì la droga. “Assurdo», disse difendendo gli alberi. Ama talmente gli alberi che con il figlio ha preso una macchina ed è andato a 300 km da Seattle a vederne alcuni di impressionanti. Ha anche una cagnetta Lea, un beagle di razza (ovviamente).

sandro veronesi annalena benini foto di bacco

 

Come racconta nel suo libro vincitore, il padre (ingegnere) deve aver lasciato una discreta eredità – almeno a giudicare dal design firmato con il cui elenco ammorba diverse pagine del “Colibrì”.

Negli anni del “Papocchio” (1980), Benigni e Arbore avevano litigato per la promozione. Carlo Monni, amico di Veronesi, se la prese con Arbore e una sera lo maledì: “Io ti maledico, e ti maledirò finché campo e quando sarò per morire dirò dottore! Mi faccia una puntura, mi faccia campare altri dieci minuti per poterti maledire altri dieci minuti!”. Begli amici!

 

Ma che lavoro avrebbe voluto fare, davvero, se avesse potuto, se la fosse sentita, Veronesi? “La risposta è sorprendente, ma veritiera – rispose all’Huffington Post -. Avrei voluto fare il cameriere, perché mi piace servire”. Ecco, un’idea noi ce la avremmo…

Sandro Veronesisandro veronesi edoardo nesiSandro Veronesi e Michele Serra Sandro Veronesi Sandro Veronesi matteo salviniSandro Veronesi e Michele Serra sandro veronesisandro veronesiSandro Veronesisandro veronesi foto di baccosandro veronesi marco tullio giordana foto di bacco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…