una storia dilettevole della musica

SCAZZI DA MAESTRO - NON SOLO LA RIVALITÀ TRA MOZART E ANTONIO SALIERI: IL LIBRO "UNA STORIA DILETTEVOLE DELLA MUSICA" DI GUIDO ZACCAGNINI RIVELA GLI ANTAGONISMI E GLI SCREZI DEI GRANDI COMPOSITORI DEL PASSATO - FELIX MENDELSSOHN E GAETANO DONIZETTI DETESTAVANO HECTOR BERLIOZ, MA ANCHE IL COMPOSITORE FRANCESE NON ERA UNO STINCO DI SANTO E CE L'AVEVA A MORTE CON I COMPOSITORI ITALIANI - IL PEGGIORE DI TUTTI ERA STRAVINSKIJ, CHE SE LA PRESE ADDIRITTURA CON BEETHOVEN E NON SOPPORTAVA...

Alberto Fraja per “Libero quotidiano”

 

mozart salieri

Il perfido Antonio Salieri non fu il solo musicista a provare una invidia crudele nei confronti di un collega, tal Wolfgang Amadeus Mozart da Salisburgo. Sì, certo venuto in possesso delle partiture originali dell'asso austriaco, eccezionalmente «senza nemmeno una correzione», ebbe modo di rendersi conto di avere di fronte un genio all'ennesima potenza. Un talento però immeritato, secondo il compositore italiano, al quale pareva inconcepibile che un uomo "volgare" come quello potesse essere baciato da una sorta di ispirazione divina.

una storia dilettevole della musica. insulti, ingiurie contumelie e altri divertimenti

 

Di grandi compositori del passato squassati dal malanimo nel giudizio verso altri musicisti la storia è prodiga. La riassume il bel libro di Guido Zaccagnini Una storia dilettevole della musica. Insulti, ingiurie contumelie e altri divertimenti (Marsilio, 460 pagine, 19 euro). Il senso del volume di Zaccagnini, musicologo e voce di Rai Radio 3, può essere il seguente: non sempre i grandi seguaci di Euterpe si comportarono da galantuomini l'uno verso l'altro. Anzi.

 

A Felix Mendelssohn, per dire, il monumentale fautore della Bach-Renaissance, Hector Berlioz non andava per niente a genio. «La sua orchestrazione è un orribile guazzabuglio, un tale pasticcio sconnesso che una persona, dopo aver avuto una partitura tra le mani dovrebbe lavarsele». Quelle finesse! Non meno Gaetano Donizetti che con Berlioz usò l'arma affilata della presa per i fondelli. «Egli è un pover' uomo, ha fatto un'opera e fu fischiata, fa delle sinfonie e si fischia. Fa degli articoli e si ride. Tutti ridono e tutti fischiano».

 

HAIDYN, SCHUBERT E MAHLER

hector berlioz

Attenzione però perché anche il signor Berlioz un stinco di santo non era e le cose non le mandava a dire. Questo il suo giudizio su Joseph Haydn. «I suoi assoli di flauto e tutte le sue bonomia mi danno le contrazioni e la voglia di uccidere qualcuno». Non solo. Il geniaccio francese ce l'aveva a morte con i musicisti italiani. Un odio che condivideva con Robert Schumann altro invidiosone di proporzioni ciclopiche. Secondo l'uno e l'altro i nostri compositori avevano colonizzato l'Europa. Ovunque andasse si trovava sempre qualche musicista italiano di troppo ( forse perché erano i più bravi?).

richard wagner

 

Non è tutto: Berlioz fu amico di Richard Wagner salvo, poco dopo, arrivare ad odiarlo ricambiato. E veniamo a quello che a parere di Zaccagnini è forse stato il più cattivo di tutti, Stravinskij. Il titolo del capitolo dedicato al maestro russo è giù tutto un programma: Come essere amico del mondo intero ma di nessun musicista. «Detesto Beethoven e le ultime Sonate e i Quartetti più di ogni cosa» confessava. In particolare Igor' Fëdorovi non sopportava gli ultimi tre dei sedici Quartetti scritti dal collega tedesco (nota: proprio quelli che sono universalmente considerati degli indiscussi capolavori).

 

igor stravinskij2

Stravinskij stroncò il Quartetto in la minore opus 132 servendosi di volgari metafore gastronomiche: «Due fette di minuetto e tre di inno fanno un cumulo che somiglia a un sandwich a cinque strati, salvo che gli strati di inno e quelli di minuto non reagiscono l'uno con l'altro». Ma Beethoven stava sul gozzo anche ad un altro fuoriclasse, Franz Joseph Haydn che dell'autore de L'Eroica disse: «Non verrà mai niente fuori da quel giovane». Mai profezia fu più cannata.

 

Sulle bordate di Prokof'ev contro ostakovilg è il caso di stendere il proverbiale velo pietoso. Il libro di Zaccagnini, dal taglio divulgativo e sommamente ironico, non è solo una storia di baruffe chiozzotte tra titani delle sette note. Esso è anche un itinerario affascinante nelle segrete «stanze della musica», condito di divagazioni storiche, letterarie e poetiche. Dove si racconta, tra l'altro, della passione per i lepidotteri di Camille Saint-Saëns e il pallino di Erik Satie per gli ombrelli, e il Puccini double face, dandy nel bel mondo e «or Giaomo» per gli amici.

 

giacomo puccini

Un affresco riuscito in cui l'autore ricompone in modo originale i vari filoni che nel corso dei decenni hanno attraversato le fasi stilistiche della musica, disegnando un percorso avvincente che va da Beethoven a Strauss, passando per Schubert, Schumann, Brahms, Wolf e Mahler. Ma il quid di cui tener maggior conto è la volontà di far rivivere i dissidi tecnici, morali e concettuali tra i grandi della musica così da poterli osservare da un'ottica più umana tale da sollecitare «una riflessione e conferire a questi monumenti della nostra civiltà musicale un tocco di umanità: che potrà, forse, farceli sentire più vicini; e magari farceli amare di più».

gaetano donizetti felix mendelssohnigor stravinskij1robert schumann erik satie camille saint saens joseph haydn

Ultimi Dagoreport

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?