SE CI SEI, BATTIATO UN COLPO - MOLENDINI: “NON È CORRETTO LANCIARE UN ALBUM REGISTRATO DAL VIVO UN PAIO DI ANNI FA, DURANTE QUELLA CHE È STATA SUA ULTIMA TOURNÉE, FATTA CON LA ROYAL PHILARMONIC CONCERT ORCHESTRA, COME UN NUOVO PROGETTO DELL'ARTISTA BASANDOSI SUL FATTO CHE A COMPLETARE IL DISCO CI SIA UN INEDITO. CHE POI È NUOVO FINO A UN CERTO PUNTO, PERCHÉ È LA RIELABORAZIONE DI UNA CANZONE DI ANNI FA…”

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Franco Battiato Franco Battiato

Marco Molendini per Dagospia

 

C'è qualcosa che disturba attorno al nuovo (in questo modo è stato lanciato) disco di Franco Battiato. Qualcosa che stona. Ora tutti sappiamo, purtroppo, che Franco non sta bene, se ne parla da tempo, la famiglia ha opposto una fiera coltre di protezione che rispetta il carattere del cantautore più schivo del pop nazionale, ha combattuto le speculazioni, le rivelazioni, eccetera eccetera. Giustissimo, perfino nobile. E fa male Roberto Fabbri a continuare a sparare sulla croce rossa, con frasi pesanti e davvero inutili come ha fatto in queste ore dicendo «cercano di tenere in vita qualcosa che è già morto», vale a dire insistendo sulle voci che legano il destino di Battiato all'Alzheimer.

franco battiato nella sua casa di milo villa grazia 2 franco battiato nella sua casa di milo villa grazia 2

 

Una delle regole della comunicazione insegna che più si oppone il velo del mistero, più aumenta la curiosità. Insomma, bastava fare da parte della famiglia Battiato una dichiarazione secca, sincera, senza bisogno di entrare nei particolari, senza bisogno neppure di stare a fare previsioni sul futuro. Ma, se si decide di pubblicare un album a nome suo, sempre per rispetto nei confronti dell'artista, ma anche del popolo dei suoi ascoltatori bisogna evitare che il non detto diventi ambiguità.

 

Franco Battiato Franco Battiato

Non è corretto lanciare un album registrato dal vivo un paio di anni fa, durante quella che è stata sua ultima tournèe, fatta con la Royal Philarmonic Concert Orchestra, come un nuovo progetto dell'artista basandosi sul fatto che a completare il disco ci sia un inedito. Che poi è nuovo fino a un certo punto, perché è la rielaborazione di una canzone di anni fa, un pezzo classico alla Battiato, etereo, spirituale, con la sua voce che si sente netta e distinta, ancora capace di fascino, ma che non nasconde di avere delle incertezze.

franco battiato su facebook franco battiato su facebook

 

Non si sa quando il pezzo sia stato registrato e nessuno ha, per ora, spiegato in che modo Franco abbia potuto partecipare al missaggio finale della canzone firmata con Juri Camisasca. Anche il fatto stesso di ribattezzarla ‘’Torneremo ancora’’, il titolo originale era ‘’I migranti di Ganden’’, sa di desiderio di alimentare la speranza e di lasciare una finestra aperta sul futuro. Tanto più che il testo, è giocato sul mito della reincarnazione tanto caro a Franco.

 

franco battiato con la royal philharmonic concert orchestra 1 franco battiato con la royal philharmonic concert orchestra 1

Oltretutto, ad anticipare l'uscita, è stata pubblicata una foto di Battiato che non dice nulla: lo si vede seduto di profilo alla scrivania con Pino Pischetola che lo guarda: come dire, il maestro è al lavoro. Circostanza suffragata dalla frase di Franco che accompagna l'album: «Nelle versioni con la Royal Philharmonic Concert Orchestra ho trovato nel suono, nel colore quasi metafisico che si è generato, ulteriori stimoli per scavare più in profondità».

franco battiato nella sua casa di milo villa grazia 3 franco battiato nella sua casa di milo villa grazia 3

 

E confermata dal corredo di una testimonianza del maestro Guaitoli, che ha diretto l'orchestra, che dice di «aver visto Franco stesso commuoversi durante l’ascolto finale dell’intero disco». Non abbiamo motivo di dubitarne. E l'ottimismo non è un peccato, l'opportunismo però può esserlo, specie se si basa sul filo emotivo del mistero che avvolge lo stato di salute di un personaggio carismatico come Franco Battiato.

Roberto Fabbri Roberto Fabbri

 

Quanto al live, è ovviamente l'occasione per mettere in fila tutte le sue grandi canzoni, capolavori che vanno da ‘’La cura’’ a ‘’L'era del cighiale bianco’’, tutti pezzi di cui esistono varie versioni e di cui certamente queste non sono le migliori, anche perché sono palesi i segni di stanchezza e di incertezza nella voce, come erano percepibili in quei concerti e come sarebbe stato difficile cancellare.

 

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