E SE L’INFORMAZIONE FOSSE ORMAI PASSATA DI MODA? - IL 59% DEI RAGAZZI CON MENO DI 22 ANNI LEGGE LE NOTIZIE ONLINE SOLO QUANDO HA BISOGNO DI INFORMARSI. UNO SU TRE DICHIARA ADDIRITTURA DI LEGGERE LE NOTIZIE MALVOLENTIERI, DATO CHE AUMENTA VERTIGINOSAMENTE TRA I GIOVANISSIMI AMERICANI (66,1%) E TRA QUELLI INGLESI (53,2%). UNO SU CINQUE TROVA ADDIRITTURA LA LORO LETTURA STRESSANTE…

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Jaime d'Alessandro per “Affari & Finanza - la Repubblica”

 

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Leggiamo sempre meno, guardiamo sempre di più video. Incrociando i dati del rapporto Programme for International Student Assessment (Pisa) dell' Ocse con quelli sulla fruizione dei dati online di Comscore, verrebbe da pensare che stiamo entrando in una nuova era dell' oralità dominata dai linguaggi visivi. E per ora non si può far altro che coglierne i lati negativi visto che quelli positivi, ammesso ci siano, nessuno li ha ancora misurati.

 

Grazie all' Ocse sappiamo che un quindicenne su venti in Italia non sa distinguere fra fatti e opinioni in un test basato su commenti fittizi di un forum. In Italia il declino è conclamato stando al confronto con i risultati del 2012. Ma in realtà sulla comprensione dei testi il calo è generalizzato anche se altrove meno forte. Nel frattempo c' è stato il boom dei social network, soprattutto quelli che si basano su video e immagini. Instagram (utenti decuplicati in 5 anni) , TikTok (*122% l' ultimo anno). Attenzione però: il dato del boom di TikTok non tiene conto di chi ha meno di 18 anni, i numeri quindi sonopiù alti.

 

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Aggiungiamo un' altra ricerca, sempre di Comscore,su accesso e consumo dell' informazione. Il titolo dice già molto: "Dal virale al tribale, come sta cambiando la lettura delle notizie". Si mettono a confronto diverse generazioni e Paesi differenti e vien fuori gli italiani si informano significativamente più di inglesi e americani. Ma ciò che cambia notevolmente è l' approccio che contraddistingue la generazione Z, chi ha meno dei 22 anni, rispetto alle generazioni successive. Il 59% dei giovanissimi legge le notizie online solo quando ha bisogno di informarsi.

 

Uno su tre dichiara addirittura di leggere le notizie malvolentieri, dato che aumenta vertiginosamente tra i giovanissimi americani (66,1%) e tra quelli inglesi (53,2%). Uno su cinque trova addirittura la loro lettura stressante. Le prime forme della scrittura risalgono al 3200 a.C. e prima che la scrittura diventasse di massa sono dovuti passare millenni. Oggi la stiamo forse abbandonando, nessuno però ha davvero studiato il linguaggio che stiamo adottando. Forse non è nemmeno un linguaggio degno di questo nome.

 

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