DAL SESSO ALLA DROGA, LA STORIA DELL’ANDY WARHOL DI ROMA, MARIO SCHIFANO - UNA BIOGRAFIA RACCONTA VITA, VIZI E DISAVVENTURE DEL PITTORE - L’AMORE CON ANITA PALLENBERG E ISABELLA ROSSELLINI, LA ROMA PUTTANA E ACCOGLIENTE, TRA DOLCE VITA E MALEDETTISMO DI BORGATA, AMATO DA GIANNI AGNELLI E FAN DI POTERE OPERAIO - OGGI FENOMENI COSÌ INUTILE ANDARE A CERCARLI, NON ESISTONO PIÙ, E TOCCA ACCONTENTARSI DI IMPRENDITORI E RAGIONIERI…

Luca Beatrice per "il Giornale"

La foto sarebbe benissimo sulla copertina di un disco rock o nella locandina di un film tipo Romanzo criminale: capelli lunghi, maglioncino attillato, jeans a zampa d'elefante su stivale campero.

Se New York ha avuto Andy Warhol, nella Roma degli anni '60 c'era lui, Mario Schifano, non solo il più grande pittore del nostro dopoguerra ma l'unico in grado di diventare personaggio autentico tra Dolce Vita e maledettismo di borgata.

Lo racconta Luca Ronchi, regista cinematografico già autore del documentario Mario Schifano Tutto, che sceglie di far parlare le voci dei protagonisti di una stagione davvero irripetibile, nel bellissimo Mario Schifano. Una biografia (Johan&Levi, pagg. 432, euro 29). Colleghi artisti, collezionisti, critici, galleristi, amici e familiari ripercorrono la storia di un mito dell'arte italiana dalla fine degli anni '50, ancora lontana dalla modernità, e il 1998 quando Schifano muore colpito da infarto. Una storia indissolubilmente legata a quella di Roma (nonostante Mario fosse nato in Libia nel 1934) città puttana e traditrice, allo stesso tempo accogliente e materna come avevano ben capito Fellini e Pasolini.

Era la Roma in cui vivevano sullo stesso pianerottolo di via Brunetti la coppia Moravia-Morante e i giovani pittori Mimmo Rotella e appunto Schifano; nonostante non esistesse ancora il sistema dell'arte e l'unico vero tramite fosse Plinio De Martiis, gallerista ma soprattutto appassionato, nella Capitale arrivarono i grandi americani Rauschenberg e Cy Twombly che poi decise di restarci a vivere.

Schifano è «divorato» dalla passione per il colore e pensa alla pittura in termini inediti di sperimentazione, ma la sua voracità tocca anche la musica rock, la bicicletta, una Rolleiflex del 1958 da cui nascono le inquadrature monocrome che aprono la strada all'utilizzo della fotografia accanto alla pittura, e soprattutto le donne che impazziscono per questo giovanotto con il fisico da attore americano sbarcato sul Tevere, I soldi della sua prima mostra li spende per una MG bianca: non ha la patente e si schianta contro un palo.

Tra le sue vittime illustri della prima ora c'è la modella Anita Pallenberg, che più avanti ritroveremo nell'entourage dei Rolling Stones, possessiva, gelosa e regolarmente cornificata. I due, che si vestono come modelli di Vogue, partono insieme per New York in nave nel 1963: Schifano è convinto che Ileana Sonnabend si sarebbe convinta a fargli una mostra, ma gli artisti americani della galleria non lo vedono di buon occhio, soprattutto Rauschenberg che aveva visto respingere le sue avances dal pittore romano, eterosessuale convinto.

Le donne nella vita di Mario occupano un ruolo fondamentale: sono belle, nobili, ricche e attraverso di loro l'artista sottolinea il desiderio di riscatto sociale, anche se la sua famiglia non era umile (il padre era impiegato al Museo Etrusco di Roma): con Adfera Franchetti finisce tre mesi in galera per uso di hashish, con Nancy Ruspoli tornerà invece in America per un lungo viaggio, Anna Carini è la più amata negli anni '60, mentre tra i flirt mondani non vanno dimenticate Marianne Faithfull, Benedetta Barzini e la diciottenne Isabella Rossellini.

Altro aspetto molto interessante rivelato da chi lo conosceva bene: Schifano voleva essere un personaggio, riconosciuto in pubblico e tutto sommato non gliene fregava molto di dividere il successo con i suoi colleghi pittori che passavano per essere degli sfigati. Stare sotto la luce dei riflettori significava assumere quei comportamenti autodistruttivi che determinano il passaggio dall'era alcoolica a quella tossica.

Nonostante il suo stare spesso sopra le righe (o forse proprio per questo) Schifano era inseguito dall'alta borghesia italiana, a cominciare da Gianni Agnelli per cui realizzò il gigantesco lavoro Stanza dei cinesi collocato nella sala da pranzo dell'appartamento romano.

L'Avvocato gli piaceva molto e talora gli amici lo prendevano in giro per l'innaturale erre moscia a chiosare il tono blase´. Peraltro, nonostante il ciclo Compagni compagni del 1968 e la vicinanza con Potere Operaio, Schifano non fu mai comunista e della contestazione avvertiva il fascino più estetico che non politico.

Di aneddoti gustosi, ma soprattutto di up and down il volume curato da Ronchi è pieno. I ripetuti guai con la giustizia, sempre per questioni di droga, ne hanno alimentato il mito di maledetto ma allo stesso tempo hanno reso la persona fragile e in balia di molti parassiti. I rapporti con i galleristi sono stati sempre difficili, perché Schifano era un infedele, non manteneva i patti e aveva sempre bisogno di molto denaro per permettersi vizi e stravizi.

Avesse imparato a gestirsi e a centellinare la produzione, i suoi dipinti costerebbero dieci volte tanto, ma forse non avremmo avuto quel personaggio straordinario che ha attraversato per quasi quarant'anni la storia dell'arte italiana. Oggi fenomeni così inutile andare a cercarli, non esistono più, e tocca accontentarsi di imprenditori e ragionieri.

 

mario schifanomeana11 mario schifano franco angeliParise e Giosetta Fioroni in una foto di Mario Schifano Dal PIacere alla Dolce Vita Mondadori Anita Pallenbergrossellini isabellaGianni Agnelli MARIO SCHIFANO E ANDY WARHOLmeana12 nancy ruspoli ma schifano marinaIleana Sonnabend - The Queen of Art

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…