vasco rossi

SONO SOLO – VASCO SUI SOCIAL CONFESSA DI SENTIRSI UN “EMARGINATO DI LUSSO”: “NON POSSO ANDARE DA NESSUNA PARTE, TUTTI MI CONOSCONO. MA IO NON CONOSCO NESSUNO E OGNI RAPPORTO E' COMUNQUE FALSATO. IL PALCO DA SOLO NON BASTA, PERCHÉ QUANDO IL CONCERTO FINISCE, TU TORNI A ESSERE QUELLO CHE SEI. IL SUCCESSO TENDE A A FAR CRESCERE DENTRO TE LA SENSAZIONE CHE TU ESISTA SOLO SE C'È QUALCUNO CHE TI VEDE. E QUANDO NON TI VEDE NESSUNO? TI AMMAZZI?” - VIDEO

Fabrizio Biasin per “Libero quotidiano”

 

vasco rossi

Nel 2001 incide "Siamo soli" (Stupido Hotel, album bellissimo) e non lo fa «tanto per». Oggi, 19 anni dopo, scende nei dettagli e ci spiega il suo punto di vista. Lui è Vasco Rossi e star lì a spiegare di chi stiamo parlando è spazio sprecato (il cantante più famoso che c' è, almeno in Italia, quello degli stadi perennemente pieni, degli osanna, delle scene isteriche dei fan ecc ecc).

 

Ebbene, in periodo di coronavirus e isolamenti forzati anche il Blasco ha i suoi problemi. E tu pensi: «Rossi? Con tutta la fama che c' ha, e tutti i soldi, e tutto il resto?». Sì, Rossi, l' uomo di Zocca, prende coraggio e sulla sua pagina Facebook si sfoga assai.

 

vasco rossi

«È così. Rimango un emarginato, lo ripeto sempre. Emarginato di lusso, ma sempre emarginato. All' inizio essere famosi era molto divertente, perché la vivevo come una conferma che esistevo. I primi successi mi diedero l' illusione di aver risolto tutti i problemi. Poi sono arrivati i prezzi da pagare. Ma come potrei lamentarmi? Sarei un pazzo, anche perché la popolarità è la conferma del valore delle cose che hai fatto. Mi spiace solo non poter camminare per strada, entrare nei negozi, entrare in un locale tranquillamente».

 

«non conosco nessuno» Te lo dice così, con un post come ce ne sono milioni ogni giorno, ma con contenuti tutt' altro che banali, perché pensi al "mito" e ti immagini solo gioia di giorno e aragoste per cena. E invece no, come si dice, «i soldi non fanno la felicità». Cioè, sì, aiutano, ma non se hai un cervello raffinato come il suo.

vasco rossi

 

Continua così, Vasco: «Tutti mi conoscono ma io non conosco nessuno, perché ogni rapporto è comunque falsato, capisci? Mi pesa. Mi pesa da morire. Ogni tanto parto e vado all' estero, dove non mi conosce nessuno. E lì mi mescolo alla gente e sto bene». Se pensate «sì, ok, allora facciamo cambio» probabilmente avete ragione, ma provate per un attimo a mettervi nei suoi panni: esci di casa e ti saltano tutti in groppa, vogliono la foto, l' autografo, e tu devi sorridere altrimenti pensano che sei uno stronzo. E se ti capita 10 volte in un giorno puoi anche far finta di nulla, ma nel suo caso ti ferma chiunque e nascondersi diventa una questione di "sopravvivenza".

 

«Mi chiedo come possano sentirsi Bono, Dylan o Mick Jagger - scrive -. Io ho bisogno della gente, il palco da solo non basta, il rock forse ti salva la vita all' inizio ma non per sempre, perché quando si spengono le luci, il concerto finisce, il disco esce e la gente smette di acclamarti, tu torni a essere quello che sei». Eccolo lì, Vasco, "nudo" davanti ai suoi ammiratori, ti dice che in fondo è come tutti, che ha bisogno di contatto e non lo può avere. E se io e te passato il virus cinese torneremo a bere l' aperitivo e a fare i minchioni per strada, lui si ritroverà ancora "solo", famosissimo ma costretto all' auto-isolamento.

vasco rossi

 

«Il successo tende a forzarti la mano, a far crescere dentro te la sensazione che tu esista nel mondo in cui ti vede la gente. Ma è sbagliato, perché se credi a queste cose, allora devi accettarne anche le conseguenze: che tu esisti solo se c' è qualcuno che ti vede. E quando non ti vede nessuno? Ti ammazzi?».

 

Scrive così, Vasco, e certo è difficile immedesimarsi, ma qui si tratta della stessa persona che prima di diventare "Iddio della musica" ha toccato il fondo e ora, dopo anni di trionfi e acclamazioni, non riesce più a nutrirsi dei riflettori e sente bisogno di normalità. E tutto ciò dal suo punto di vista è comprensibile, ma per come si sono messe le cose anche impossibile.

vasco rossi 5

 

liberi da che cosa Infine il rigurgito di coscienza: «Per fortuna, questi ragionamenti, queste aberrazioni - vogliamo chiamarle cosi? - non influenzano la composizione. Quando scrivo, ho una sola certezza: quello che hai fatto prima non conta nulla, perché nel rock non esiste la riconoscenza. Non esistono meriti pregressi che ti facciano star comodo. Se tu smetti di fare grande musica, non è che la gente continua a seguirti solo perché una volta la facevi!!». Già, è così, liberi liberi siamo noi/ però liberi da che cosa/ chissà cos' è/ chissà cos' è. Ce lo canta da sempre, ha dovuto spiegarcelo con qualche riga su Facebook.

vasco rossi e lauravasco rossivasco rossivasco rossi 5vasco rossi 5vasco rossi 5vasco rossi

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…