mutuo casa

SOTTO LA BANCA, LA CAPRA CAMPA - ECCO COME NON FARSI CASTIGARE DALLE BANCHE AL MOMENTO DI STIPULARE UN MUTUO PER L'ACQUISTO DI UNA CASA - IL LIBRO “SOLDI GRATIS”, DI VINCENZO IMPERATORE, SVELA I TRUCCHI PER EVITARE POSTILLE ASSAI DOLOROSE (PER LE TASCHE) NASCOSTE NEI CONTRATTI PROPOSTI DAGLI ISTITUTI DI CREDITO…

Ecco come non farsi fregare dalle banche al momento di stipulare un mutuo per l'acquisto della casa. Tratto dal libro «Soldi gratis», manuale di autodifesa finanziaria scritto da Vincenzo Imperatore (Sperling & Kupfer)

 

VINCENZO IMPERATORE - SOLDI GRATIS

Una delle prime lezioni che ho appreso in banca da un mio ex capo, oggi indagato, riguardava proprio il come realizzare l’asimmetria informativa in maniera subdola e formalmente pulita. Questo top manager ripeteva spesso che «in banca non si dicono bugie, ma non bisogna dire tutto».

 

Ovvero: si utilizza l’omissione affinché i clienti non capiscano. Voglio quindi darvi alcuni consigli per tentare di colmare il buco delle frequenti omissioni da parte degli istituti di credito. Con l’attuale situazione dei tassi di sistema, mai così bassi nella storia del credito bancario, e considerata la previsione per i prossimi anni, è bene scegliere il tasso fisso, bloccando così il prezzo (a tasso basso e rata invariata) per tutta la durata del mutuo.

 

Naturalmente, le banche spingono per vendere mutui a tasso variabile, ovvero la cui rata cambia periodicamente secondo scadenze indicate nel contratto, per garantirsi maggiori guadagni in futuro, perché i tassi potranno soltanto salire! Come strumento di terrorismo psicologico usano la formula: «Con il tasso fisso paga una rata maggiore».

 

Mutuo per la casa

Verissimo! Però dimenticano di aggiungere – ecco l’omissione – l’avverbio temporale «oggi», perché questo vale, come avrete capito, soltanto finché i tassi si mantengono bassi. Se proprio volete scegliere un mutuo a tasso variabile, ricordate che quasi sempre la banca riporta nel contratto solo il valore minimo (il cosiddetto «tasso floor», al di sotto del quale non può scendere), senza ovviamente menzionare quello massimo (o «tasso cap»), per assicurarsi di guadagnare di più, o comunque non di meno, e non porre limite al proprio profitto.

 

Quindi cercate di negoziare un tasso cap (o «tetto»). Chiedete un mutuo a tasso variabile con cap (le banche ce l’hanno in catalogo ma lo offrono raramente). Oppure la banca dovrebbe almeno offrirvi la possibilità di rescindere il contratto quando il tasso sale troppo, ma spesso in questi casi chiede una penale di rescissione che è vietata per legge.

 

Perché la applicano se è vietata per legge? Perché l’ostacolo legale, previsto anche per i finanziamenti, è facilmente aggirabile. Gli istituti di credito, anziché far pagare la penale, provano infatti ad addebitare spese di chiusura del contratto molto alte (fino a 1.000 euro), che possono essere calcolate anche in proporzione al debito residuo. Si tratta di penali mascherate e si possono evitare stando attenti (e rifiutandole) al momento della stipula del contratto.

 

SPORTELLO BANCARIO

C’è poi il problema delle garanzie. Quando fate un mutuo la banca iscrive l’ipoteca sull’immobile per il quale vi viene concesso il prestito. Di solito la garanzia (l’ipoteca, appunto) è il doppio dell’importo del debito. In pratica, se ottenete un mutuo di 100.000 euro, la garanzia è di 200.000 euro. Fin qui, tutto corretto. È solo la prassi! Succede però che, a mano a mano che pagate le rate del mutuo, l’importo del debito diminuisce ma il valore della garanzia rimane lo stesso, determinando così un eccesso di garanzia dovuto al fatto che il rapporto garanzia-debito è più del doppio convenuto nel contratto.

 

Ma se chiedete di ridurre l’ipoteca in base a quanto vi è rimasto ancora da pagare, la banca si rifiuta. E la legge, anche se il buon senso direbbe il contrario, lo permette. Quindi come tutelarsi? Quando stipulate il contratto, siate  lucidi e chiedete la possibilità di adeguamento dell’ipoteca in funzione di quanto vi resta da pagare.

 

Mutuo Casa

Un discorso a parte riguarda infine le polizze incendio o vita, la cui sottoscrizione spesso rientra fra le condizioni imposte dalla banca per concedere il mutuo, ma che è illegittima quando viene proposta senza la possibilità di scegliere tra i prodotti offerti da altre banche concorrenti o da compagnie di assicurazione.

 

In altri termini, il «consiglio» delle banche è spesso quello di assicurare l’immobile dal rischio incendio e scoppio o altre cause naturali di depauperamento del valore, nonché di coprirvi dal rischio di morte, invalidità permanente o anche di licenziamento dal vostro lavoro al fine di non lasciare una pesante eredità (i debiti) ai vostri legittimi successori. Il debito residuo, in tal caso, verrà pagato dalla compagnia di assicurazione. Fin qui, tutto bene. Anch’io consiglio di acquistarle entrambe, ma da chi, così come indicato dalla legge, vi offre le migliori condizioni, e non necessariamente dalla banca che vi concede il mutuo.

 

Inoltre, per quanto riguarda la polizza incendio e scoppio sull’immobile vincolata a favore della banca presso cui si accende il mutuo, bisogna controllare che nel contratto sia indicata la clausola «nei limiti dell’ammontare residuo», e non «dell’intero valore del mutuo», perché ovviamente è soltanto il primo che la banca rischia eventualmente di perdere. Infine dovete accertarvi che le polizze, con qualunque banca le stipuliate, siano «attivate».

 

Mutuo Casa

Perché io so, e ne ho le prove, che dopo la formalizzazione dei contratti non viene avviata, sistematicamente e molto spesso per impreparazione (ma soprattutto per l’atavica, scarsa attenzione alla soddisfazione del cliente), la procedura per mettere in «copertura» i rischi per pagare l’eventuale premio nel caso in cui si verifichino gli eventi.

 

Semplicemente, la banca deve inviare i documenti alla compagnia assicurativa, ma se questo non viene fatto (anche perché spesso tali documenti non vengono mai richiesti) la polizza risulta sottoscritta ma, appunto, non «attivata».

 

Pertanto si arriva spesso a un paradosso: gli eredi dell’assicurato che non ha più potuto pagare regolarmente le rate spesso non sanno dell’esistenza di una polizza assicurativa, quindi si ritrovano nella morsa delle segnalazioni delle banche dati, che li etichettano come morosi, nonché vittime dei pressanti solleciti da parte delle società di recupero crediti. Attenzione quindi a questi aspetti, perché talvolta il sogno di comprare

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...