inflazione europa

GLI SPECULATORI PREPARANO I POP CORN - NON È SOLO L'ITALIA A ESSERE FINITA NEL MIRINO DEGLI INVESTITORI INTERNAZIONALI. ANCHE L'EURO È OGGETTO DELLE SCOMMESSE AL RIBASSO, COME MAI DAL MARZO 2020 – L’ALLERTA DEL FINANCIAL TIMES: "LE VENDITE ALLO SCOPERTO AI MASSIMI DAL MARZO 2020" - UNA NUOVA TEGOLA PER LA BCE CHE IL PROSSIMO 8 SETTEMBRE SARÀ CHIAMATA A DECIDERE COME PROSEGUIRE COI RIALZI DEI TASSI D'INTERESSE - IL FRONTE DEI "FALCHI" CHIEDE UNA STRETTA DA 75 PUNTI BASE

Fabrizio Goria per la Stampa

 

euro dollaro

Non è solo l'Italia a essere finita nel mirino degli investitori internazionali. Anche l'euro è oggetto delle scommesse al ribasso, come mai dal marzo 2020. A rivelarlo è il Financial Times, citando i dati dell'authority statunitense Commodity futures trading commission (Cftc). Le posizioni ribassiste nette registrate la scorsa settimana, 44.100, sono al massimo livello dal marzo pandemico, quando si toccò quota 86.700 contratti short.

 

Una nuova tegola per la Banca centrale europea (Bce), che il prossimo 8 settembre sarà chiamata a decidere come proseguire coi rialzi dei tassi d'interesse. Dopo i 50 punti base di luglio, analisti e operatori si attendono altrettanto. Ma è possibile che, a fronte di fiammate dei prezzi sempre più rilevanti, si allarghi il fronte che propende per un incremento da 75 punti base.

 

Nell'ultimo anno il valore dell'euro contro il dollaro Usa è sceso del 15,27 per cento.

euro dollaro

Una contrazione costante, che ha portato a più riprese la moneta comunitaria sotto la parità. Come nel caso di ieri, con una chiusura a 0,9986 sul biglietto verde. Una debolezza che è frutto di una combinazione di fattori avversi. A rimarcarlo è stata la casa d'affari statunitense Goldman Sachs a inizio giugno, citando la crisi energetica, la guerra in Ucraina e la poca vivacità dei governi europei a introdurre misure di stimolo fiscale per fronteggiare pandemia prima e conflitto poi.

 

«L'euro in questo momento è puramente una funzione dello shock energetico europeo», ha dichiarato al quotidiano britannico Mark McCormick, responsabile globale della strategia FX di TD Securities. «Il fattore più importante per le prossime due settimane riguarda ciò che accade con Nord Stream 1 e l'aumento dei prezzi del gas», ha spiegato. Concorda anche Mario Romano, direttore degli investimenti di Sella Sgr: «Interventi europei in grado di limitare l'impatto negativo dell'impennata dei costi dell'energia potranno aiutare a definire un quadro meno negativo per il Vecchio continente». Più elevate saranno le tensioni, maggiori sarà l'avversione al rischio degli operatori finanziari a detenere euro in portafoglio.

euro dollaro

 

«Il supporto del dollaro resta elevato, perché il picco dei prezzi sembra essere stato raggiunto». Spiega così la banca americana Morgan Stanley il trend di tonicità della moneta a stelle e strisce. Al contrario, «l'euro risente di fattori esogeni, come quelli geopolitici, ed endogeni, come i problemi dal lato dell'offerta, che non sono facili da risolvere con la sola politica monetaria». Ed è questo, secondo l'istituto di James Gorman, il combinato disposto che sta affondando l'euro.

 

A cui si aggiunge l'eventualità di una stagnazione entro il primo trimestre del prossimo anno. «Ma nemmeno una recessione si può escludere», ha sottolineato l'olandese Ing. Altro fattore che potrebbe ridurre l'interesse verso la moneta comunitaria.

 

euro dollaro

La strategia di molti fondi d'investimento sta facendo impensierire la Bce, che fra dieci giorni dovrà fornire risposte precise sulle dinamiche dei prezzi in Europa. Le stime, come rimarcato dal membro del Board Isabel Schnabel dal simposio di Jackson Hole, saranno riviste al rialzo. Ed è possibile che la lettura dei prezzi di agosto veda una crescita a doppia cifra, +10,0%, dopo il 9,8% toccato a luglio. Analoga la visione del capo economista della Bce, Philip Lane, per cui il livello generale dei prezzi al consumo resterà elevato nel medio termine.

 

La preoccupazione dei policymaker di Francoforte è evidente. Le armi per contrastare la debolezza dell'euro sono poche, specie in un percorso di normalizzazione della politica monetaria dopo un decennio di scelte espansive. «Non abbiamo ancora osservato il picco dell'inflazione nell'area euro», rimarca Frederik Ducrozet, capo economista di Pictet, secondo il quale sarà toccato nel quarto trimestre dell'anno. «La Bce non ha altra scelta se non continuare a restringere i cordoni della borsa, aumentando il costo del denaro», dice. Via libera quindi, da qui a fine anno, a possibili sorprese. I Baltici, così come Austria, Germania e Paesi Bassi, chiederanno un incremento da tre quarti di punto nel prossimo meeting. E Christine Lagarde potrebbe seguire questa linea, come fatto lo scorso 21 luglio.

lagarde

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...