sylvester stallone samaritan

STALLONE VECCHIO FA BUON BRODO – SYLVESTER STALLONE TORNA NEI PANNI DI UN SUPEREROE SGUALCITO E AI MARGINI DELLA SOCIETA' NEL FILM “SAMARITAN” – “NON POTEVO CERTO FARE QUELLO CHE FACEVO A 29 ANNI IN RAMBO, SO DI NON ESSERE PIÙ QUELLO DI PRIMA, MA È ANCHE VERO CHE SONO ANCORA QUI” – INTANTO L'ATTORE CONTINUA LA SUA BATTAGLIA PER OTTENERE I DIRITTI DI “ROCKY” E DICE NO ALLA CANDIDATURA CHE GLI HA OFFERTO TRUMP...

Fulvia Caprara per “La Stampa”

 

samaritan sylvester stallone

L'utopia del riscatto sempre possibile, la voglia di farcela anche fuori tempo massimo, il senso di esclusione da una società che trascura le emozioni autentiche. Le apparizioni di Sylvester Stallone hanno suscitato, fin dai primi successi, letture socio-politiche ben oltre i limiti del genere di cui l'attore è specialista, quel cinema d'azione (con incluso pensiero) che lo ha convinto, ancora una volta, a tornare in scena.

 

sylvester stallone samaritan 2

Così, adesso, vedendolo in Samaritan (dal 26 su Prime Video), nei panni di un leggendario supereroe che ha messo da parte ogni spirito di rivincita, viene da chiedersi che cosa significhi quest' ultima discesa in campo. Capelli grigi, lineamenti sgualciti, toni pacati da vecchio profeta, Stallone enuncia il suo credo, che oggi, mentre protesta per ottenere i diritti di Rocky e mentre risuona l'eco del suo no alla candidatura offertagli da Trump, è racchiuso in una certezza: «Tutti abbiamo la possibilità di redimerci, perché tutti impariamo dai nostri errori, c'è sempre una seconda chance».

 

sylvester stallone samaritan

Nella storia del film, diretto da Julius Avery e scritto da Bragi F.Schut, Stallone si nasconde sotto il cappuccio sempre alzato di Mr.Smith, collezionista solitario di vecchie carabattole scovate nell'immondizia. Per convincerlo a tornare alla sua vera identità, quella di Samaritan, fratello del malvagio Nemesis (Pilou Asbaek), è necessario l'incontro catartico con Sam (Javon Wanna Walton), un ragazzino senza padre che in quel burbero vicino di casa intravede la luce dell'eroe.

 

A 25 anni di distanza dai violenti scontri che avevano travolto Granite City' s, Samaritan, creduto morto, rientra in scena per proteggere Sam, riportare l'ordine, lottare contro un Male che, in fondo, è quasi parte di se stesso: «Ho pensato che in questa storia ci fossero un sacco di significati stratificati e non fosse facile intuirne lo sviluppo finale, per questo ho detto ok al film ».

 

In particolare che cosa l'ha attratta del soggetto?

sylvester stallone samaritan 3

«Mi sembra che rifletta bene quello che succede nel mondo. Di base siamo più o meno tutti brave persone, cerchiamo di farcela da soli e andare avanti, spesso, però, questo modo di essere ci si ritorce contro, veniamo ostacolati da chi si comporta male e allora cominciamo a chiederci come reagire alla violenza. Nei film arrivano ad aiutarci mitici supereroi, ma la verità è che bisogna farcela da soli, anche se in certi momenti non siamo in grado di assumerci le nostre responsabilità».

 

Prima di affermarsi nel cinema ha fatto un sacco di mestieri. In che modo queste esperienze le sono servite ?

sylvester stallone samaritan 4

«È vero, ho fatto di tutto e questo torna sempre utile, per capire i processi, per scoprire i segreti, l'esperienza umana insegna. Per esempio oggi sul set mi diverto molto di più di quando avevo 30-35 anni. Allora pensavo di sapere ogni cosa e invece non sapevo nulla, si impara per tutta la vita».

 

Recita con un attore tredicenne e, nella storia, finisce per occupare il posto di un padre assente. Come è andata?

sylvester stallone samaritan 5

«Quando si invecchia si tende a diventare cinici, ad acquistare la sindrome della vecchiaia, a cercare ancora la giovinezza che non c'è più. Nella storia l'incontro con Sam restituisce vigore al mio personaggio, è come se facesse andare indietro le lancette dell'orologio, allontanandomi dalla prospettiva del crepuscolo verso cui ero avviato. Per tutte queste ragioni penso che, anche nella vita reale, sia importante che le persone più anziane abbiano legami con quelle più giovani, è una cosa vitale, i ragazzi acquistano saggezza e gli anziani guadagnano energia. L'attore che interpreta Sam è fantastico, ha molto humour, è divertente, esuberante, con lui ho affrontato meglio le riprese».

 

Anche se il suo è un supereroe diverso da quelli cui siamo abituati, ci sono molte sequenze d'azione. Come le ha affrontate?

«Non potevo certo fare quello che facevo a 29 anni in Rambo, so di non essere più quello di prima, ma è anche vero che sono ancora qui. Ed è un po' quello che capita al mio personaggio. Ha una gran forza fisica, ma certo non vola e non attraversa le pareti, è un po' come un Ercole moderno, un eroe mitico. Credo che in questo tipo di figure ci si possa identificare, il pubblico sa che possono morire, e anche io lo so. Posso aggiungere, parlando di preparazione fisica, che amo il wrestling, che ho subito 31 operazioni e continuo a dire alle mie figlie di seguire gli incontri di wrestling, si viene coinvolti, ma si sa che è puro intrattenimento».

sylvester stallone rambo

 

 I film d'azione si basano quasi sempre sulla lotta tra il bene e il male. Che cosa l'attrae di questo tema eterno?

«Tutti noi abbiamo questo doppio aspetto, possiamo essere nello stesso tempo angeli o demoni, dipende da come siamo cresciuti, dai principi etici che ci hanno inculcato, la nostra esistenza si basa su questa continua lotta e il risultato è nella direzione che scegliamo».

 

 

Che cosa la spinge tuttora a raccontare queste storie?

STALLONE OCCHI DELLA TIGRE

«Sono quelle che mi hanno sempre affascinato, fin da quando ho girato Rambo. Sono le stesse storie dell'Iliade e dell'Odissea. Questa domanda mi è stata rivolta da un giornalista indiano e la cosa mi ha colpito, si pensa che in India ci sia una cultura diversa dalla nostra, e invece è evidente che l'umanità condivida le stesse emozioni ovunque, la paura della solitudine, il bisogno di figure guida, la necessità di atti di coraggio».

 

Samaritan è ai margini della società, come Rambo. Perché le piacciono questi ruoli?

«È vero, amo queste persone che sono ai margini ma vorrebbero far parte del contesto sociale. Rambo voleva tornare a casa, ma non sapeva come, insomma quello che mi attira è sempre l'aspetto umano, se non c'è non vedo ragioni per raccontare una storia».

sylvester stallone cobra 2brian dennehy e sylvester stallone in ramborocky contro ivan drago 2sylvester stallone cliffhanger rocky contro ivan drago 3rambo sylvester stallone con brian dennehysylvester stallone cobra.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…