TE LO DO IO IL WEINSTEIN ROMANO - ALTRE ATTRICI SI CONFIDANO CON ‘LE IENE’: ‘TENTATIVI DI STUPRI, MOLESTIE, DECINE DI RAGAZZE COME ME’ - MA GLI AGENTI DEL CINEMA NOSTRANO CHIAMANO E STOPPANO CHI VUOLE PARLARE: ‘MI HA DETTO CHE È MEGLIO NON PARLARE. POTREI ROVINARMI LA CARRIERA, NON ME LO POSSO PERMETTERE’

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Virginia Della Sala per il Fatto Quotidiano

 

LE IENE E LE ATTRICI ITALIANE MOLESTATE LE IENE E LE ATTRICI ITALIANE MOLESTATE

Avrebbe voluto raccontare la sua storia, era pronta anche a metterci la faccia. Poi, però, la sua agente le ha detto chiaramente che si sarebbe rovinata la carriera. Che lui, potente, non l' avrebbe più fatta lavorare. E così, la denuncia di un' altra attrice italiana molestata da un famoso regista romano con la scusa di un provino "realistico" è stata messa a tacere. Almeno in parte.

 

Ieri sera è andato in onda un nuovo servizio di Dino Giarrusso delle Iene sui casi Weinstein all' italiana. Decine le segnalazioni arrivate al programma dopo le prime denunce di domenica scorsa. Attrici e modelle che hanno trovato il coraggio di raccontare i ricatti subiti con la promessa di un ruolo o con la scusa di un provino. Ma, soprattutto, i casi di due ragazze direttamente riconducibili alla stessa persona che, come raccontato due giorni fa, aveva molestato (prima cercando di denudarla e poi masturbandosi davanti a lei) un' altra giovane attrice. A lui, famosissimo regista romano sulla quarantina, sono quindi già riconducibili almeno tre vittime.

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Dall' inizio. C' è Alessandra Ventimiglia, ex attrice. Ha smesso con il lavoro dopo aver subito molestie da parte di importanti personaggi di cinema e tv. Poi c' è una giovane attrice che a 20 anni ha subito un brutale tentativo di stupro da parte di un regista allora 70enne. Una violenza arrivata alla firma del contratto, dopo l' esito positivo di tutti i provini. L' intervista è telefonica: i suoi genitori non sanno nulla e la testimonianza è ancora piena di sofferenza, a dieci anni dai fatti.

 

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E poi le due vittime del "Weinstein romano": la prima scrive una lettera. Le modalità sono le stesse: l' appuntamento a casa sua, la pretesa di improvvisare una scena intima come provino, lui che si spoglia, l' eccitazione, il tentato abuso. Non c' è masturbazione in questo caso: la ragazza viene salvata dall' arrivo di due persone. All' appuntamento per l' intervista con Giarrusso, però, non andrà: dice che la sua agente, una donna, le ha sconsigliato di farlo. Il regista è potente, può rovinarla.

 

Alla modella Alessandra Giulia Bassi lo stesso regista propone delle foto in 3D . Posa per immagini di nudo: va a casa sua per il servizio e si ricrea la solita situazione, stavolta con la scusa di insegnarle a recitare. A salvarla è l' esperienza. Non si fa abbindolare dalla spiegazione: "I registi realisti le scene sul set le fanno fare davvero".

Ora lo racconta mettendoci la faccia. "Per me sarà difficile fare l' attrice - spiega - ma se può servire ad aiutare altre ragazze, preferisco fare la cameriera al McDonald' s".

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