lillo bonini renzi

TE LA DO’ IO “LA MACCHINA DEL FANGO” - MARCO LILLO REPLICA A BONINI CON UN VELENOSISSIMO ELENCO DI NOTIZIE “INSABBIATE” O ‘’TAROCCATE’’ DA "REPUBBLICA" – ‘’IN QUESTO ALCUNI COLLEGHI DEI PIANI ALTI DI REPUBBLICA SONO MAESTRI. SPECIALMENTE SE GLI SCOOP RIGUARDANO GLI AMICI DI MATTEO RENZI E DEL PD IL CUI "TESSERATO N. 1" È CARLO DE BENEDETTI, GIÀ PATRON DEL GRUPPO’’

Dal “Fatto quotidiano”

 

intervento di marco lillo

Repubblica accusa il Fatto di "macchina del fango" e "buca delle lettere" per aver pubblicato notizie vere, mai smentite, sentendo tutti i protagonisti, ma sgradite ad alcuni colleghi di Repubblica e ai loro danti causa. Giudichino i lettori se sia meglio quel "fango", oppure la sabbia di Repubblica.

 

Se cioè le notizie vadano sempre pubblicate con l' evidenza che meritano, senza essere accusati di "sfregiare la reputazione" degli interessati - singolare anatema di Carlo Bonini, che non ricordiamo altrettanto attento alla reputazione dei protagonisti dei suoi pezzi - oppure bucate, acquattate, ridimensionate, annichilite in trafiletti, nascoste nelle edizioni locali. Insomma: insabbiate. O magari taroccate (come il famoso "taglia e cuci" made in Bonini delle chat Di Maio-Raggi, per far dire al primo il contrario di ciò che diceva su Marra; o le bufale su tangenti alla Raggi).

carlo bonini

 

In questo alcuni colleghi dei piani alti di Repubblica sono maestri. Specialmente se gli scoop riguardano gli amici di Matteo Renzi e del Pd il cui "tesserato n. 1" è Carlo De Benedetti, già patron del Gruppo. A Napoli, sul caso Consip, lavorano due ottimi giornalisti di giudiziaria: Conchita Sannino e Dario Del Porto. Il 22 febbraio 2017 firmano un articolo bomba, zeppo di materiale inedito, sulle manovre di Carlo Russo e Alfredo Romeo.

 

CARLO DE BENEDETTI FANPAGE

Il faccendiere toscano e l' immobiliarista napoletano vengono raccontati mentre, intercettati dai pm Woodcock e Carrano, discutono di affari, interventi e interessi ovunque: nel Salento, dove Russo vorrebbe proporre a Romeo un investimento immobiliare a cui sarebbe interessato anche il babbo dell' allora premier, Tiziano Renzi; all' Inps, dove Russo dice di poter aprire un "canale"; nell' editoria, ragionando sull' eventuale acquisto de l' Unità o de la Città di Salerno.

 

MATTEO RENZI LUCA LOTTI

Misteriosamente, però, l' articolo viene confinato nelle pagine di Repubblica Napoli. E non sarà letto da chi ne acquista una copia a Roma, a Milano o in Puglia: il governatore pugliese Michele Emiliano salterà dalla sedia quando saprà dei contatti di Russo con Romeo, ricordando che l' amico toscano di Tiziano gli chiese un appuntamento. "Uno da stare a sentire" scrisse Luca Lotti in un sms di raccomandazione a Emiliano, altro scoop del Fatto, il 24 febbraio 2017.

 

LUCA LOTTI E TIZIANO RENZI

La tattica di recintare a Napoli gli argomenti fastidiosi agli amici di Renzi viene usata anche quando la "macchina del fango" del Fatto produce lo scoop sul tentativo - fallito - di Romeo di abbordare il presidente dell' Anticorruzione Raffaele Cantone attraverso un incarico (legittimo) al fratello avvocato Bruno. Il Fatto ci apre il giornale del 17 gennaio 2017. Il giorno dopo Repubblica la riprende lasciandola nelle pagine napoletane.

 

Il 21 gennaio 2017 i fratelli Cantone vengono sentiti a Napoli come testi. Il giorno dopo anche Repubblica dedica un paginone agli sviluppi investigativi. E la correda di una succosa intervista a Bruno Cantone. Solo sull' edizione locale.

 

giuseppe pignatone

Tanta attenzione a non diffondere troppo in giro roba urticante per i renziani, troverebbe una clamorosa spiegazione in un altro buco di Repubblica, che il 10 gennaio 2018 non pubblica una notizia che campeggia ovunque: grazie a una soffiata di Renzi sull' imminente riforma delle banche popolari, Cdb ha dato disposizioni al suo broker di acquistare azioni degli istituti di credito e ci ha guadagnato 600.000 euro. Il giorno dopo Repubblica è costretta a mettere su carta qualcosa a pagina 8. Buttando la palla sulla tribuna della baruffa elettorale: "Banche, diventa un caso politico la telefonata Renzi-De Benedetti".

francesco lo voi 1

 

La circostanza era contenuta nella richiesta di archiviazione per il broker avanzata dalla Procura di Roma. Il Gip la straccerà e ordinerà l' imputazione coatta per lui e solo per lui, il broker, Gianluca Bolengo, l' esecutore dell' ordine di De Benedetti, il vaso di coccio tra i vasi di ferro. Renzi e De Benedetti non sono nemmeno indagati. Ma questo certamente non ha nulla a che vedere con la linea di difesa di Pignatone - e della continuità di un' eventuale successione di Francesco Lo Voi - assunta da Repubblica.

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."