maurizio gasparri sigfrido ranucci ignazio la russa alessandro giuli

TELE-MELONI A TUTTO GAS-PARRI - RANUCCI: “GASPARRI CERCA DI BLOCCARE ‘REPORT’? NON VIOLIAMO NESSUNA NORMATIVA AGCOM” – AL CAPOGRUPPO IN SENATO DI FORZA ITALIA E MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA RAI E' PARTITO L'EMBOLO PERCHE' DOMANI SERA E' IN SCALETTA UN SERVIZIO SUL “SISTEMA” LIGURIA, OLTRE AL CASO GIULI - RANUCCI: “IL SILENZIO ELETTORALE RIGUARDA I POLITICI E I PARTITI, NON I GIORNALISTI. SONO TRANQUILLO” – GIULI ANNUNCIA: "GUARDERO' ‘REPORT’ COL MIO AVVOCATO". E LA RUSSA SNOBBA LA TRASMISSIONE: "NON GUARDO QUEI PROGRAMMI..."

1. RANUCCI, "CERCANO DI FERMARE 'REPORT'? NON VIOLIAMO NORME AGCOM, SONO TRANQUILLO"

MEME maurizio gasparri E LA CAROTA

(Adnkronos) - "Ovviamente è una puntata molto delicata come avete potuto leggere dalle anticipazioni. È arrivata poche ore fa la notizia che Gasparri chiede di fermare la puntata di Report, noi siamo certi che non violiamo nessuna normativa Agcom. Ricordo a tutti che il silenzio elettorale riguarda i politici e i partiti, non i giornalisti. Oltretutto essendo un'elezione territoriale non contempla neanche il numero per l'osservazione della par condicio a livello nazionale. Sono tranquillo''.

 

SIGFRIDO RANUCCI A UN GIORNO DA PECORA

Così il conduttore di 'Report' Sigfrido Ranucci, intervenuto su Rai Radio2 ai microfoni di 'Caterpillar' con Massimo Cirri e Sara Zambotti, alla vigilia della messa in onda della puntata di domenica su Rai3, le cui anticipazioni sono al centro delle cronache di questi giorni. Raccontando la puntata il conduttore ha spiegato: "Si aprirà con la denuncia di una strage nascosta al largo delle coste della Calabria: 65 morti sostanzialmente nascosti all'opinione pubblica per evitare 'l'effetto Cutro'.

 

francesco spano - alessandro giuli - francesco gilioli - servizio di report

Un fatto molto grave, scoperto da noi di Report con il contributo di alcune testimonianze, compresi coloro che hanno tentato di salvare i profughi. Poi ci sarà l'inchiesta principale che riguarda il Ministero della Cultura, con le vicende di Giuli e Spano". A proposito delle dimissioni del capo di gabinetto del Mic, Ranucci ha ribadito: "Non crediamo di aver avuto un ruolo in questo, sicuramente il fatto di aver anticipato un conflitto di interessi al Maxxi ha avuto un peso, ma credo che le motivazioni delle dimissioni vadano cercate nei contenuti delle chat del gruppo di Fratelli d'Italia che sono state anticipate dai giornali e dagli attacchi omofobi, non certo nello sguardo di Report, che è lontano dal gossip e l'omofobia ma solo nell'interesse pubblico".

 

sigfrido ranucci

"Cominciamo prima, con Lab Report che è un laboratorio dove porto uno sguardo regionale che mancava. Nasce da un'idea con Franco Di Mare, ed è aperto a contributi di giovani giornalisti sul territorio, coraggiosi e indipendenti che vogliono dare il loro apporto", ha concluso il conduttore di 'Report'.

 

2. LA RUSSA, "REPORT? NON GUARDO QUEI PROGRAMMI"

(Adnkronos) - "Guarderà Report?". "Che cos'è? Quei programmi avnno guardati da chi ha interesse, non da me". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a margine dell'evento per i due anni del governo Meloni. 

 

maurizio gasparri con la carota in commissione vigilanza rai

3. "VEDRÒ REPORT COL LEGALE, NON HO FATTO NULLA DI SBAGLIATO MAI TRADITO MELONI". GIULI: LA MIA COLLABORAZIONE CON LA LEGA? GIORGIA NE ERA A CONOSCENZA

Estratto delll'articolo di Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

Alessandro Giuli è amareggiato, dice a chi gli è vicino e racconta che da ieri è al telefono con il suo avvocato perché «giovedì mattina e giovedì sera ho avuto la troupe delle Iene sotto casa, la sera tornavo con mia moglie da Venezia dove ero stato per una presentazione alla Biennale, la troupe mi ha quasi aggredito fisicamente, mia figlia di 9 anni non smetteva di piangere perché ci stava aspettando sul balcone col fratellino di 6 anni... Va bene servire la Patria, è un dovere essenziale, ma pensa che lo sia proteggere la propria famiglia, i bambini».

alessandro giuli giorgio mottola servizio di report.

 

 

Giuli assicura che continua a lavorare serenamente. Ha sentito al telefono Giorgia Meloni e anche il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari.

Una chiacchierata molto cordiale e definitivamente chiarificatrice dopo i tanti attacchi convergenti. La puntata di Report ? Dice ai suoi: «Probabilmente la vedrò a casa, in diretta al telefono col mio legale. Non vedrò la partita. Ma so già cosa trasmetterà Report. Manderà per esempio in onda un estratto di una intervista a Rainaldo Graziani, fondatore di Meridiano Zero e figlio del fondatore di Ordine Nuovo Clemente Graziani, che mi definisce un traditore. Quindi Graziani rischia di diventare così uno dei miei migliori avvocati».

 

MAURIZIO GASPARRI FIRMA DENUNCIA CONTRO SIGFRIDO RANUCCI

E poi torneranno con due servizi già andati in onda nel 2020 e che ricostruiscono il contributo che ha dato nel 2018 alla stesura del programma elettorale della Lega. Atto pubblico, ci fu una conferenza stampa alla Camera con Salvini e Giorgetti. Spiega ancora Giuli: «Nel 2018 avvisai Giorgia Meloni che avrei collaborato a quel progetto. E lei ridendo mi disse: “Benissimo, però ricordati anche di noi…”». Tra gli estensori c’erano Angelo Crespi, oggi direttore di Brera, e Fabiano Tosti Bernini, discendente del grande artista, uomo di finanza e collezionista d’arte.

 

alessandro giuli francesco gilioli servizio di report

[...] «io non ho tradito Meloni». È abituato a dare consigli… Ricorda che nel 2017 quando Berlusconi andò da Lucia Annunziata, qualcuno del suo staff lo chiamò per un consiglio: «Cosa può dire se gli chiede del fascismo?». Giuli rispose: «Che il fascismo è morto, sepolto e storicizzato». Così disse, e fece titolo sui giornali. Insomma se Ranucci intendesse farlo passare per una banderuola che cambia posizione sbaglierebbe, dice. Fa sapere di aver sempre ragionato «pro salute populi», per il bene della Patria, nell’ambito del centrodestra.

SERVIZIO DI REPORT SULLA GESTIONE DI ALESSANDRO GIULI DEL MAXXI

 

E il Maxxi? Quasi certamente Report tirerà fuori la vicenda di un bando da un milione di euro che il Maxxi aveva ottenuto dalla Regione Lazio per realizzare una Virtual Room e che Giuli avrebbe rifiutato facendo perdere soldi al museo. La storia sarebbe un’altra. Il progetto risaliva alla presidenza di Giovanna Melandri.

 

Giuli non ne sapeva niente. Quando l’ha scoperta ha convocato il nuovo direttore artistico Francesco Stocchi e gli ha chiesto un parere. E lui ha risposto: «Per carità, la gestione ci costerebbe migliaia e migliaia di euro, non ci conviene». E così al Maxxi hanno rinunciato: non avrebbero perso soldi ma ne avrebbero risparmiati.

 

sigfrido ranucci

Ma Report parla anche di un caso Boccia al maschile. Ed ecco qui un’altra storia. Il predecessore di Giuli Gennaro Sangiuliano fece del progetto di una grande mostra sul Futurismo la sua bandiera culturale. Venne al Maxxi per coinvolgere il Museo e si decise l’acquisizione di Casa Balla, che fa parte del circuito del Maxxi.

 

Giuli interpellò l’allora direttore uscente di Maxxi Arte, Bartolomeo Pietromarchi, nominato da Melandri, che disse di avere un’idea: perché non comprare la grande mostra sul Futurismo firmata da Fabio Benzi già allestita dal Kröller-Müller di AmsterdaM?

GENNARO SANGIULIANO E ALESSANDRO GIULI COME AMICI MIEI - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

Ma Sangiuliano non la volle perché desiderava farne una completamente nuova, diversa. E così nacque il famoso comitato scientifico per la nuova mostra alla Galleria Nazionale d’Arte moderna di cui facevano parte sia Gabriele Simongini che Alberto Dambruoso. Ma poi, quando Giuli era ancora al Maxxi, nel gruppo scoppiarono profonde divisioni e liti. Dambruoso venne estromesso, anche per una causa intentata contro di lui dalla critica Ester Coen per una complessa e discussa vicenda di attribuzioni.

ALESSANDRO GIULI ANNUSA LA RIVISTA DELLA BIENNALE DI VENEZIA

 

E poi entra in scena Giuli.

[...] Report , così sembra, sosterrà che sarebbe stato Giuli a sostituire e a estromettere Dambruoso, a fargli perdere il contratto, lui sarebbe insomma «il nuovo caso Boccia».

Ma, stando ai tempi e alle carte, non sarebbe assolutamente così. E oggi Giuli si dedicherà solo e soltanto ai suoi bambini spaventati.

alessandro giuli alla camera foto lapresse 5ALESSANDRO GIULI - FOTO LAPRESSE GENNARO SANGIULIANO - MEME BY EDOARDO BARALDI ALESSANDRO GIULI ALLA CAMERA CON IL LIBRO DI TOMASO MONTANARI ALESSANDRO GIULI PRESENTA LA NUOVA RIVISTA DELLA BIENNALEalessandro giuli giorgio mottola servizio di report

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...