selvaggia lucarelli marco travaglio fulvio abbate

TOH! AL ''FATTO'' HANNO LA QUERELA FACILE, LORO CHE LOTTAVANO CONTRO LE DENUNCE AI GIORNALISTI - FULVIO ABBATE, EX COLLABORATORE DEL QUOTIDIANO, HA RICEVUTO LA VISITA DELLA POLIZIA POSTALE PER UN SUO TWEET DELLO SCORSO NOVEMBRE (SIC!) CHE PARLAVA DI DISSIDI INTERNI E VENDITE IN CALO - E OGGI LA VISPA MONTEVERDI MINACCIA DAGOSPIA DI PORTARCI IN TRIBUNALE PERCHÉ ABBIAMO SCRITTO LA VERITÀ, OVVERO CHE HANNO CHIESTO UN PRESTITO A UNICREDIT GARANTITO DAI SOLDI (PUBBLICI) DEL MEDIOCREDITO CENTRALE. AH, COME SI CAMBIA…

 

Lettera al “Fatto quotidiano”

MARCO TRAVAGLIO E CINZIA MONTEVERDI

 

Continuo a leggere - specie su Dagospia - ancora ricostruzioni sul finanziamento che Il Fatto ha ottenuto da Unicredit e sulle relative garanzie, con allusioni a fondi pubblici e ruoli del governo Conte. Potete dirmi come stanno davvero le cose? Grazie.

Antonio Paris

 

Risposta di Cinzia Monteverdi, presidente e amministratore delegato di Seif.

Con molto rammarico ci tocca ancora una volta rispondere al sito Dagospia & C. È ormai chiaro che l'intento di infangare il Fatto Quotidiano e Marco Travaglio prescinde dalla realtà delle azioni della Società Editoriale Il Fatto. Da giorni continuiamo a leggere che il Fatto ha chiesto e ottenuto un finanziamento pubblico.

 

quotazione del fatto quotidiano marco lillo antonio padellaro peter gomez cinzia monteverdi marco travaglio

Notizia che abbiamo già smentito. Adesso ci tocca leggere che siamo dei bugiardi perché il finanziamento bancario ha garanzia statale. Il finanziamento richiesto e ottenuto da SEIF è stato erogato da Unicredit. La garanzia sottostante è del Mediocredito Centrale come tutti i finanziamenti della legge del 1996, che nella sostanza non è stata modificata.

 

E non abbiamo richiesto alcun finanziamento diretto allo Stato, tantomeno per danni o impatti causati dal Covid; e, siccome non abbiamo alcuna intenzione di fallire, il Mediocredito Centrale non verserà nulla né tantomeno i cittadini. Se però si vuole continuare a sostenere, non avendo altro di interessante da pubblicare, che abbiamo chiesto soldi allo Stato, non ci rimane che ripetere: ci vediamo in tribunale.

 

 

 

cinzia monteverdi marco travaglio giorgia solari

DAGO-RISPOSTA - Nella trepida attesa che Dagospia venga convocato in tribunale, approfittatene per chiedere un appuntamento presso un buon psichiatra.

 

Nonostante i tentativi da parte della manager e del direttore del ''Fatto'' di confondere le acque, noi abbiamo scritto sin dal primo giorno solo i dati, piuttosto semplici: hanno chiesto un prestito a una banca privata (Unicredit), garantito però da un fondo pubblico gestito da un ente (il Mediocredito Centrale) al 100% del Ministero del Tesoro (attraverso Invitalia).

 

La signora Monteverdi scrive che la legge del 1996 ''nella sostanza non è stata modificata'', ma per sua fortuna non è così, visto che senza la crisi da coronavirus e i decreti varati dal governo Conte le condizioni per accedere a quel fondo sarebbero state ben diverse.

 

travaglio conte

Monteverdi e i soci hanno portato in borsa la SEIF (Società editoriale il Fatto) l'anno scorso raccogliendo circa 3 milioni di euro. Il titolo in questo anno ha perso tra il 25 e il 30%.

 

Il gruppo sempre l'anno scorso, senza coronavirus, ha registrato una perdita da 1,5 milioni di euro.

 

Se vogliamo raccontarci che, in condizioni normali, una società editoriale coi conti in rosso si presenta in banca e ottiene un finanziamento da 2,5 milioni di euro, per noi possiamo anche raccontarcela. Se sono contenti loro, lo siamo tutti.

 

A proposito di ''ci vediamo in tribunale'': leggiamo su Twitter che Fulvio Abbate, già firma del ''Fatto Quotidiano'', è stato querelato dal suo ex giornale per un tweet del novembre scorso in cui raccontava di liti interne alla redazione. Ma ''Il Fatto'' non era il giornale che faceva le battaglie contro le querele facili, contro la tagliola giudiziaria dei potenti che potevano permettersi di zittire i deboli giornalisti?

fulvio abbate foto di bacco

 

L'avvocato che segue il ''Fatto'', Caterina Malavenda, con cadenza praticamente mensile veniva intervistata sul malcostume di denunciare qualunque voce scomoda.

 

E ora si mettono ad attaccare un ex collaboratore perché in una manciata di caratteri ha osato citare dissidi interni e crisi di vendite in edicola (fatti poi comprovati dall'uscita rumorosa del vicedirettore Stefano Feltri, ieri maltrattato dal direttore Travaglio insieme alla fidanzata, dai risultati certificati da Ads nel 2019, e dai sopracitati bilanci). Ma che sta succedendo da quelle parti?

 

 

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO