LA TORINO DEI GIUSTI – FINALMENTE UN PO’ DI HORROR. “VENUS”, DIRETTO DA JAUME BALAGUERÒ, ENTRA SUBITO IN PALLA CON UN INIZIO FENOMENALE E NON CEDE DI UN SECONDO PER TUTTO IL FILM – UN RITMO FORSENNATO TUTTO IN CRESCENDO TRA STREGHE, DEMONI FEMMINE, INCUBI TERRIBILI, BALLERINE CHE CERCANO DI FREGARE I PROTETTORI CATTIVI E UN TERRIBILE CONDOMINIO FATISCENTE CHE TRASUDA SANGUE E MERDA CHIAMATO, APPUNTO, VENUS – VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

locandina di venus di jaume balaguero locandina di venus di jaume balaguero

Finalmente un po’ di horror. Vi dico subito che “Venus” diretto da Jaume Balaguerò (“Rec”), prodotto da Alex De La Iglesia, scritto da Fernando Navarro assieme allo stesso regista, è uno dei migliori horror della stagione. E dimostra l’intelligenza della regia di Balaguerò, cosa che già sapevamo, è vero, ma qui entra subito in palla con un inizio fenomenale e non cede di un secondo per tutto il film con un ritmo forsennato tutto in crescendo tra streghe, demoni femmine, incubi terribili, ballerine che cercano di fregare i protettori cattivi e un terribile condominio fatiscente che trasuda sangue e merda chiamato, appunto, Venus, perché dominano le terribili signore del nono piano, come quasi sempre capita (magari è il terzo o il quarto piano, ma le streghe di Madrid sono uguali a quelle dei Parioli…).

 

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Dimostra anche che Balaguerò sa scegliere le sue protagoniste e qui la bellissima Ester Exposito, nel ruolo della ballerina che ruba una sacca piena di pillole blu ai cattivi e si rifugia dalla sorella con bambina, Inez Fernandez, nel condominio fatiscente dominato dalla vecchia strega Magui Mira, cadendo dalla padella nella brace, è una sex bomb come pochi se ne sono viste ultimamente. Pronta anche a ricevere ferite di coltello e subito ricucirsele alla Rambo, rabberciarsi lo stomaco con lo skotch e risolvere ogni situazione. Charlize Theron in Mad Max je fa na pippa.

jaume balaguero ester exposito riprese di venus jaume balaguero ester exposito riprese di venus

 

Era parecchio che non mi divertivo così al cinema con un horror volutamente scatenato che non deve dimostrarti niente di cerebrale, ma è perfetto così come è stato fatto. Gli spagnoli ormai, grazie anche a tutte queste serie che ci ammollano su Netflix, sono preparatissimi. Molto più di noi. Pieno di riferimento alla musica leggera italiana, inoltre, tra “Nessuno ti giuro…” e “Musica leggera”. Molto divertente. Speriamo che arrivi anche da noi.

 

Molto meno riuscito, anzi proprio un mezzo disastro, l’horror messicano diretto da Luis Mandoki, “Presencias”, dove il protagonista Victor Costantino, interpretato da Albert Amman, soffre di brutti incubi ricorrenti che lo portano costantemente al giorno della morte della sorellina Almita, Leo Danse Alos, durante un’estate al lago. Ormai felicemente sposato, attore di qualche notorietà, Victor va con la moglie incinta Alicia, Andrea Santibanez, nella baita sul lago della sua infanzia e lì accade il disastro. Si ritroverà scaraventato dalla finestra nella notte lui e morta ammazzata lei, l’adorata Alicia.

 

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Ovviamente nulla ricorda dell’accaduto, anche se ha sentito la presenza della sorellina morta nella casa e ha conosciuto una misteriosa ragazzina nipote del vicino, Don Juan, che non ama affatto la sua famiglia. Passeremo un’ora dietro una storia di fantasmi (forse…) e di vendette di paese contro il padre di Victor, reo di voler fare dei campi da golf nella zona e quindi odiato da tutti gli abitanti del posto.

 

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Sceneggiato malamente da Olivia Bond, ma non credo che il soggetto di Roberto Gerardo Nino de Rivera Guerra fosse tanto interessante, è un pasticcio che cerca di unire tutto, thriller paramedico, horror, fantasy, mystery, dove la sublime protagonista di “Roma” di Alfonso Cuaron, cioè Yalitza Aparicio, pure candidata all’Oscar qualche anno fa, ha un ruolo senza senso da poco più che figurante. Magari tutto quel che vediamo potrebbe essere anche interessante, ma Luis Mandoki, che ha un passato di molte regie, tutte modeste, a Hollywood, non riesce a puntare su nulla di concreto.

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