jim carrey e dana vachon

TUTTI SUL CARREY DEL VINCITORE - JIM CARREY SPIAZZA ANCORA UNA VOLTA CHI SI OCCUPA DI LUI CON LA GIRAVOLTA DI "RICORDI E BUGIE", UN LIBRO DAL TOCCO AUTOBIOGRAFICO LANCIATO PERÒ CON UNO SLOGAN SPIAZZANTE: "NIENTE È REALE E TUTTO È VERO" - NEL ROMANZO C'È GWYNETH PALTROW SU UNA NAVE DI TRAFFICANTI MAROCCHINI, NICOLAS CAGE PROTAGONISTA DI LITI FURIOSE, QUENTIN TARANTINO CON I SUOI DRONI E...

Steve Della Casa per “La Stampa – TuttoLibri

 

IL LIBRO DI JIM CARREY

Non è la prima volta che Jim Carrey spiazza completamente chi si occupa di lui. Ad esempio, quando a inizio carriera ottenne un grandissimo successo con Ace Ventura, il detective privato specializzato nel ritrovare animali (e nel combinare guai), la critica aveva subito espresso in modo quasi unanime la propria stroncatura: Carrey è un blando imitatore di Jerry Lewis, lontano mille volte dalla carica comica del suo modello.

 

Ma già quattro anni dopo, nel 1998, lo stesso Carrey mise tutti a tacere con il suo Truman che a trent’anni scopre di essere parte di una fiction televisiva, e The Truman Show di Peter Weir ottiene premi, recensioni entusiastiche obbligando la critica a una precipitosa marcia indietro.

 

In seguito, abbiamo visto Jim Carrey dedicarsi alla comicità demenziale ad esempio con Scemo e più scemo, ma anche confrontarsi con una storia molto più complessa e ambiziosa in Se mi lasci ti cancello, pessimo titolo italiano per uno dei migliori copioni della Hollywood più recente.

 

JIM CARREY E IL GIORNALISTA Dana Vachon

Poi la sua carriera continua tra alti e bassi, tra accuse di comicità omofoba e sorprendenti trasformazioni nei film più diversi. È difficile trovare un minimo comune denominatore ai suoi film, ma forse si può provare a riflettere sul fatto che molto spesso la realtà è mescolata in modo inestricabile con la fantasia.

 

E quindi l’ultima giravolta di Carrey sorprende solo chi non è un conoscitore del suo lavoro e del suo approccio con la narrazione. Stiamo parlando di Ricordi e bugie, da lui scritto insieme a Dana Vachon e in procinto di uscire in Italia per La Nave di Teseo con la traduzione (veramente preziosa, data la complessità del testo) di Tiziana Lo Porto.

 

JIM CARREY E Dana Vachon

Dana Vachon è un giornalista che conosce da tempo Carrey (hanno lo stesso agente) e che ha lavorato con lui molto intensamente con sedute anche di dodici ore consecutive per realizzare questa strana, stranissima narrazione.

 

È molto difficile descrivere correttamente di che cosa parla il libro. Il protagonista è Jim Carrey, la vicenda si svolge a Hollywood, intorno a lui si muovono Gwyneth Paltrow, Nicholas Cage, Sean Penn, Anthony Hopkins, Goldie Hawn e tanti altri personaggi reali. Messa così, uno si aspetta una storia autobiografica, piena di colore, arricchita dai gossip e capace di aggiungere un nuovo capitolo a quella Hollywood Babilonia che è stata protagonista nel ventesimo secolo di tanta narrazione e di innumerevoli punti di vista.

gwyneth paltrow

 

Ebbene, non è affatto così. È vero che il protagonista è Jim Carrey, ma si tratta di un essere diverso dal Carrey che scrive la storia. È vero che il sottofondo è la capitale mondiale del cinema, ma uno strano fenomeno apocalittico si è abbattuto su quella terra e i personaggi sembrano muoversi al suo interno come tanti gattini ciechi nonostante la loro fama e il nome che portano.

 

La California brucia, e questo appartiene purtroppo alla cronaca nonostante quello che dicono i negazionisti dei mutamenti climatici. Ma il modo in cui la California è in fiamme nel romanzo assomiglia molto di più a un romanzo di fantascienza. È un racconto realistico, e al tempo stesso distopico. E, come abbiamo detto, il connubio tra realtà e distopia è una sorta di filo rosso che attraversa tutta l’opera di Jim Carrey.

 

jim carrey si fa cancellare la memoria in se mi lasci ti cancello

Fatta questa premessa, ci si tuffa nella narrazione con grande piacere. Praticamente in ogni pagina troviamo una situazione sorprendente. Ad esempio, Gwyneth Paltrow che passa una settimana in Costa Azzurra sulla nave di certi trafficanti marocchini che barattano granaglie in cambio di armi da guerra.

 

kidding jim carrey

Oppure, la stessa bionda attrice che disserta allegramente su come si squarta con un coltello un maialino. O anche Nicholas Cage, impegnato in un furioso corpo a corpo con colpi bassi e sleali dopo una lite furiosa. Per non parlare di Quentin Tarantino, raccontato mentre sul bordo di una piscina si sta divertendo facendo volare un drone.

 

nicolas cage in 'history of swear words' 5

O, per finire, il cimento di Jim Carrey richiesto di interpretare nientemeno che il presidente Mao, quello del libretto rosso e della rivoluzione culturale, e calato nel ruolo tanto da riconoscere a memoria i discorsi antiamericani del leader rivoluzionario.

 

quentin tarantino 2

C’è un altro tema a scandire i contorni di questa vicenda surreale. Ed è la coincidenza tra la possibile fine del mondo che circonda i protagonisti e l’altrettanto probabile fine della carriera di Jim Carrey.

 

D’accordo: abbiamo detto che il Carrey protagonista del romanzo non è il reale Jim Carrey. Ma questo tocco autobiografico non è certamente secondario. Niente di questo libro è reale e tutto è vero: con questo slogan il romanzo è stato lanciato in America. E a un certo punto Nicholas Cage, personaggio molto presente nel racconto, dice: «Se cali il secchio nel pozzo e lo tiri su, non sempre ci trovi l’acqua». Insomma: diffidare delle apparenze, ma anche sapersi tuffare nell’incerto.

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