marco damilano luca telese marianna aprile

VA “IN ONDA” UN DISASTRO: TELESE E MARIANNA APRILE VENGONO AFFONDATI DA MARCO DAMILANO. LA TRASMISSIONE DELL’EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO, CHE DURA DIECI MINUTI, DEBUTTA CON IL 7,7%, MENTRE IL DUO DI LA7, CHE HA COSTRUITO LA TRASMISSIONE SUGLI ULTIMI DAGOREPORT SU MATTARELLA (SENZA CITARE QUESTO DISGRAZIATO SITO NEMMENO PER SBAGLIO) NON SUPERA IL 5,7 – IL RITORNO DI PORRO IN PRIMA SERATA “ANNULLA” CELATA, COMMISSARIATO DA MENTANA

1 - ASCOLTI TV ACCESS PRIME TIME

Estratto dell’articolo di Mattia Buonocore per www.davidemaggio.it

 

MARCO DAMILANO - IL CAVALLO E LA TORRE

Su Rai1 Techetechetè raccoglie 3.440.000 spettatori con il 19.4%. Su Canale 5 Paperissima Sprint registra una media di 2.635.000 spettatori con uno share del 14.9%.

 

Su Italia1 NCIS New Orleans ha registrato 1.096.000 spettatori con il 6.3%. Su Rai3 Il Cavallo e la Torre raccoglie 1.323.000 spettatori (7.7%). Un Posto al Sole ha appassionato 1.357.000 spettatori (7.6%). Su Rete4 Controcorrente ha radunato 935.000 individui all’ascolto (5.4%), nella prima parte, e 1.100.000 spettatori (6.2%), nella seconda parte.

 

LUCA TELESE MARIANNA APRILE

Su La7 In Onda ha interessato 1.019.000 spettatori (5.7%). Su Tv8 4 Hotel ha divertito 534.000 spettatori con il 3.1%. Sul Nove Deal With It – Stai al Gioco ha raccolto 238.000 spettatori con l’1.4%. […]

 

2 - ASCOLTI TV, DAMILANO PARTE DAL 7,7% DI SHARE. BOOM DI PORRO CON RENZI E SALVINI

Marco Zonetti per https://www.vigilanzatv.it

 

Gli ascolti Tv e i dati Auditel di lunedì 29 agosto 2022 vedono su Rai3 il debutto de Il cavallo e la torre, la discussa striscia quotidiana condotta da Marco Damilano (compenso mille euro lordi a puntata per duecento puntate in dieci mesi) nell'affollata fascia dell'access prime time.

 

MARCO DAMILANO - IL CAVALLO E LA TORRE

Inserito sulla Terza Rete alle 20.40 dopo La gioia della musica di Corrado Augias e prima della soap Un posto al sole, il programma di Damilano sfida direttamente i talk Controcorrente su Rete4 e In onda su La7 (presto tornerà il ben più temibile Otto e mezzo di Lilli Gruber); nonché il Tg2, il cui Direttore Gennaro Sangiuliano si è lamentato del "fuoco amico" di Rai3 che potrebbe togliere spettatori al suo notiziario.

 

Vista l'agguerrita concorrenza, l'ex direttore dell'Espresso è stato strategicamente blindato dalla Rai che gli ha concesso di partire "a schiaffo", ovvero subito dopo il programma precedente senza l'interruzione pubblicitaria che di solito spinge una cospicua parte di pubblico a cambiare canale.

 

un posto al sole

E così ieri sera i malcapitati telespettatori di Rai3, ancora trasportati dalle vibranti e suggestive atmosfere della Quinta Sinfonia di Beethoven illustrata da Corrado Augias e dal direttore d'orchestra Aurelio Canonici nel loro La gioia della musica, si sono trovati senza preavviso di fronte il gravoso e sacerdotale volto di Damilano.

 

"Mai una gioia" si potrebbe commentare il manifesto tentativo da parte della Rai di garantire all'ex direttore dell'Espresso una fetta di audience del programma di Augias, ma soprattutto la platea ben più cospicua composta da quei possibili fan di Un posto al sole che restino sintonizzati su Rai3 per quella manciata di minuti di durata del Cavallo e la torre, in attesa della loro soap preferita.

 

PAOLO CELATA - SILVIA SCIORILLI BORRELLI - ALESSANDRO DE ANGELIS

Nella sua non certo indimenticabile puntata d'esordio, prendendo spunto dalla gaffe di Claudio Lotito candidato con Forza Italia in Molise che ha collocato Amatrice in Abruzzo anziché nel Lazio, Il cavallo e la torre si è spostato nel paesino di Pescopennataro in provincia di Isernia, allo scopo di dimostrare che i leader politici si disinteressano delle piccole realtà locali italiane e dei loro abitanti, i quali finiscono così per disinteressarsi a loro volta della politica alimentando il bacino del non voto.

 

veronica gentili

Niente di nuovo, insomma, rispetto a quello che si dice ogni giorno da almeno trent'anni nei talk show, e se per questo anche al bar sotto casa. L'intervista di Damilano ai due anziani coniugi di Pescopennataro voleva forse strizzare l'occhio ai celebrati programmi di Domenico Iannacone, ma priva dell'empatia di quest'ultimo ha finito per ricordare più che altro una lugubre versione dei format della Stand by me di Simona Ercolani.

 

marco damilano foto di bacco

Una parola a parte merita lo studio di Viale Mazzini dal quale Damilano va in onda, uno spazio buio e claustrofobico che pare essere stato ricavato in una cabina del Titanic finita miracolosamente intatta in fondo al mare dopo il naufragio, con tanto di simil-alghe sullo sfondo. Per giunta, in un regime di tagli agli sprechi, Fabrizio Tosini, segretario di categoria Fnc-Ugl Rai, ha pesantemente criticato l'allestimento "ex novo dello studio tv de Il cavallo e la torre, con tanto di sala regia, sala trucco, spazi di redazione e nuovi impianti al pianterreno di viale Mazzini, 14. Non erano sufficienti gli studi di via Teulada e Saxa Rubra per ospitare il programma?”.

 

marco damilano foto di bacco

Ma in fin dei conti com'è andato Il cavallo e la torre per quanto riguarda l'Auditel? L'espediente tecnico di programmarlo subito prima di Un posto al sole - unito alla fisiologica curiosità nei confronti del debutto di un programma - ha funzionato: Damilano ha infatti conquistato 1.323.000 spettatori con il 7.7% di share, in sintonia con quelli solitamente ottenuti dalla storica soap di Rai3, che ieri ha radunato 1.357.000 spettatori con il 7.6%. Se dovessero mantenersi così lusinghieri, gli ascolti di Damilano placheranno le annose polemiche sul sul suo reclutamento - lui, un esterno - a discapito delle risorse interne Rai e sul dispiego di mezzi impiegati per il suo programma? Vedremo.

nicola porro

 

Frattanto in prima serata su Rete4 il ritorno di Nicola Porro e del suo Quarta Repubblica, con ospiti Matteo Salvini e Matteo Renzi, ha fatto il "botto" raggiungendo 978.000 spettatori con l'8.4% di share, ottenendo oltre il doppio degli ascolti de La Corsa al Voto su La7. Il programma condotto da Paolo Celata e Alessandro De Angelis con Silvia Sciorilli Borrelli, che ieri ha visto anche l'intervento del mentore Enrico Mentana, si è fermato infatti a 473.000 spettatori con uno sparuto 3.2%.

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…