beetlejuice beetlejuice

LA VENEZIA DEI GIUSTI - IL FILM DI APERTURA DI VENEZIA, “BEETLEJUICE BEETLEJUICE”, È UN DELIZIOSO, SORPRENDENTE, CATTIVO, PUNGENTE SEQUEL DI GRANDE INTELLIGENZA, NARRATIVA E VISIVA, DEL VECCHIO “BEETLEJUICE”, DI 36 ANNI FA, CHE CI FECE CAPIRE CHE TIM BURTON ERA UN GRANDE REGISTA - SONO ANNI CHE BURTON NON FACEVA UN FILM COSÌ IRRIVERENTE E RIUSCITO, ANCHE SE E' LONTANO DAI SUOI CAPOLAVORI DI 30 ANNI FA… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

winona ryder michael keaton beetlejuice beetlejuice

 

“Entrate, se avete coraggio!”. Vivi, morti, morti-morti, morti ma forse ancora vivi. Eccoli i fantasmi del film di apertura di Mercoledì, un delizioso, sorprendente, cattivo, pungente “Beetlejuice Beetlejuice”, sequel di grande intelligenza, narrativa e visiva, del vecchio “Beetlejuice” di ben 36 anni fa che ci fece capire che Tim Burton era davvero un grande regista. Prima non lo conoscevamo granché.

 

michael keaton beetlejuice beetlejuice

Ricordo che Roberto Benigni mi disse che tal Tim Burton gli aveva offerto il ruolo del fantasma in “Beetlejuice”. E lo rifiutò, non sapendo chi fosse. E infatti il ruolo dello spiritello andò a Michael Keaton, che poi divenne un eccezionale Batman per Tim Burton. Ma il suo Beetlejuice, che riprende qui a 73 anni, malgrado i vermi che gli escono dalla pancia, il succo di scarafaggio che ogni tanto fuoriesce, gli occhi fuori dalle orbite, mi sembra qualcosa, da attore, di più divertente e scatenato del suo cupo Batman.

 

monica bellucci beetlejuice beetlejuice

Per l’occasione ritrova freschezza, e amore con Monica Bellucci, anche Tim Burton, che da anni non faceva un film così irriverente e riuscito. Il suo “Dumbo”, cinque anni fa, era stato massacrato dal politicamente corretto imposto dalla Disney. Non a caso la Disney si prende qualche sberla in questo film. “L’unico personaggio possibile”, dice la Astrid di Jenna Ortega, vero motore del film, parlando di come vestirsi a Halloween, “era quello della mamma morta di Cenerentola”.

 

jenna ortega beetlejuice beetlejuice

 E’ in fondo grazie al successo incredibile della modesta serie “Mercoledì” con Jenna Ortega, spin off della Famiglia Addams, che Tim Burton è riuscito a montare questo ricco e complesso sequel inseguito da anni e scritto dagli stessi autori della serie, Alfred Gough e Miles Miller. E Jenna Ortega, come Astrid, la figlia di Lydia Deetz, cioè Winona Ryder, grande amore di Beetlejuice, nipote di Delia Deetz, Catherine O’Hara, che nel frattempo è diventata videoartista nelle scene più curiose del film, è la vera protagonista di questo sequel.

michael keaton tim burton beetlejuice beetlejuice

 

Forse più un teen movie costruito su di lei che il sequel di una vecchia e celebre horror comedy. Astrid è nata mentre i genitori vedevano “Operazione paura” di Mario Bava, conosce a mente “Delitto e castigo” di Dostevsky. Winona Ryder, che nel vecchio “Beetlejuice” era una sorta di Mercoledì, qui sembra più il personaggio di madre depressa di “Stranger Things” che la Lydia di tanti anni fa. Seguita a vedere, senza sorpresa, i morti anche nelle dirette tv, ma è come se vedesse Funari tra il pubblico. I maschi, tutti i vecchi maschi del film precedente, sono praticamente scomparsi.

 

beetlejuice beetlejuice

Il marito di Lydia, che nel vecchio film non esisteva, è morto in mare mangiato dai pesci, il padre Charles è morto con la testa mangiata da uno squalo. Anche perché l’attore che lo interpretava, il superbo Jeffrey Jones, è finito nei guai con la legge per una storia di molestie sessuali, e non si può né vedere né citare. Al suo posto, genialmente, Tim Burton mette prima, nel flashback, un pupazzetto a passo uno (sequenza spettacolare, giuro) e poi, nell’Aldilà, il moncherino di un uomo che ha testa e metà petto sbranato da uno squalo, cioè un uomo senza testa.

beetlejuice beetlejuice

 

L’unico uomo, a parte il demone Beetlejuice, sempre favoloso, che vediamo nel film è l’ambiguo manager televisivo di Lydia, interpretato da Justin Theroux che oltre a presentarsi come “archetipo maschile non femminile”, la vuole anche sposare la notte di Halloween alla presenza di influncer da milioni di followers e di un dirigente Netflix (trovo sublime la guerra di Tim Burton contro gli studios e le grandi piattaforme).

 

michael keaton beetlejuice beetlejuice

Facendo scomparire tutti i personaggi maschili vivi, e puntando alla Astrid di Jena Ortega come protagonista, il film vive delle complesse relazioni fra lei e la nonna artista e fresca vedova (“tuo padre se ne è andato”-“Divorzio?” – “No, morto”), e la mamma che vede i morti. Le fa anche incontrare un pischello da nuova serie tv che si rivelerà inaffidabile. L’unico maschio possibile, se ne accorge subito Winona Ryder è proprio il vecchio Beetlejuice, che l’ha sempre amata, ma ha ben presente quel che ha di fronte (“le relazioni a distanza possono essere difficili se uno dei due è morto e l’altra lo ignora da trent’anni”).

 

beetlejuice beetlejuice

Solo che Beetlejuice si porta dietro una relazione direi più che tossica con una ex che lo vuole morto dopo che lui l’ha smembrata con l’accetta, la Delores di Monica Bellucci, quando si è capito che lei era una sorta di succhia spiriti che rendeva i morti dei morti-morti. Confesso che ho trovato il personaggio della Bellucci sublime, pèer non parlare del suo flashback costruito come un vecchio film di Bava in bianco e nero narrato in italiano, e leggo che lei e Tim Burton si sono innamorati sul set, molto romanticamente proprio alle prese con questo personaggio di femmina folle.

 

michael keaton beetlejuice beetlejuice

Occhio al piccolo ruolo, magnifico, di Danny De Vito come addetto delle pulizie dell’Aldilà che odia i non-americani (“maledetti stranieri” dice all’artista francese appena arrivato che non si è reso conto di essere morto) e a quello di Willem Dafoe come capo dei poliziotti dell’Aldilà (“Tu non sei un poliziotto, sei un attore” gli dice la segretaria ricordandogli il suo passato da vivoi).

 

beetlejuice beetlejuice

Anche se il film è lontano dai capolavori di trent’anni fa di Tim Burton, e civetta grazie a Jenna Ortega (adorabile) con le modernità delle serie fantasy teen come “Mercoledì” e “Stranger Things”, è un bel bagno nel vecchio mondo di Beetlejuice e dei primi grandi film del regista, grazie a una sceneggiatura funzionale, una serie di battute spettacolari e al funzionamento magistrale dei costumi di Collen Atwood, della musica di Danny Elfman, della fotografia della new entry Harris Zambarloukos (“Belfast”), degli effetti speciali meccanici, delle scene a passo uno. E si capisce, per la prima volta, che lo scivolamento di Tim Burton nella banalità di certi suoi ultimi film, non è stata indolore. Grandi applausi sentiti da parte dei critici.

monica bellucci in beetlejuice beetlejuice beetlejuice beetlejuice monica bellucci in beetlejuice beetlejuice

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…