il signore delle formiche

LA VENEZIA DEI GIUSTI - "IL SIGNORE DELLE FORMICHE", CON CUI GIANNI AMELIO PORTA SULLO SCHERMO UN CASO CELEBRE E DOLOROSO COME QUELLO DI ALDO BRAIBANTI, È UN FILM DIFFICILE DA FARE. NON TANTO PER LA STORIA IN SÉ, QUANTO PER LA RICOSTRUZIONE ESATTA DEL PERSONAGGIO DI ALDO BRAIBANTI E IL SUO COMPLESSO RUOLO NELLA CULTURA ITALIANA DEL TEMPO - UNA STORIA CHE ANDAVA RACCONTATA TRENTA-QUARANT’ANNI FA, MA SIAMO FATTI COSÌ, ARRIVIAMO SEMPRE IN RITARDO. COLPA DEI PRODUTTORI, SI DIRÀ, MA ANCHE DI UNA CERTA CODARDIA… - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

luigi lo cascio nei panni di braibanti

“Ah, noi… birbanti… Braibanti…”. Così Paolo Poli, travestito da Rita da Cascia, con tanto di parrucca con i treccioni, accennava a teatro negli anni '60 a un caso celebre e doloroso come quello di Aldo Braibanti che ora, sessant’anni o quasi dopo Gianni Amelio porta sullo schermo con “Il signore delle formiche” a risarcimento di una tragedia tutta italiana e di un processo farsa vergognoso che vedeva il professor Braibanti assurdamente accusato di plagio seconda una legge fascista che copriva indecorosamente la presenza dell’omosessualità nel nostro paese.

il signore delle formiche4

 

 E quindi non prevedeva un processo e una punizione, come accadeva in Inghilterra, per l’omosessualità dichiarata. Nel caso specifico la “colpa” di Braibanti era quella di aver plagiato un suo giovane allievo, col quale viveva a Roma, ripreso prontamente dalla famiglia e massacrato con elettroshock, mentre a lui la nostra legge, dopo quattro anni di processi, sentenziò ben nove anni di carcere, che diventarono sei in appello e vennero poi ridotti a due per meriti partigiani.

 

il signore delle formiche 66

Film difficile da fare, ancor più da scrivere presumo, non tanto per la storia in sé, quanto per la ricostruzione esatta del personaggio di Aldo Braibanti e il suo complesso ruolo nella cultura italiana del tempo. Studioso di insetti, poeta, commediografo, cineasta, scrittore, amico di Sylvano Bussotti, che nel film diventa un certo “Vanni Castellani”, di Alberto Moravia, di Alberto Grifi, di Carmelo Bene, legato a esperimenti teatrali come quelli del Living, attivissimo inchiestista politoc su Quaderni Piacentini, cosa che qui scompare del tutto, ma anche provinciale a Roma come già lo era stato Pasolini.

 

il signore delle formiche 5

Luigi Lo Cascio ne dà un ritratto preciso di intellettuale chiuso in se stesso, quasi in una torre di superiorità, cosciente della sua intelligenza ma che sentenzia un filo troppo. Ma forse, a ben ricordare, allora, gli intellettuali isentenziavano tutti un po' troppo, con le frasi a effetto, cosa che faceva davvero effetto sui giovani del tempo. E, parlo per esperienza. L'idea di plagio altro non era, in fondo, che il fascino un bel po' predatorio che tanti di questi intellettuali spargevano fra i loro giovani amici e amiche. Pratica diffusa al di là dell'essere omo o etero.

il signore delle formiche 16

 

Anche perché la differenza tra gli omosessuali alla Bussotti o alla Paolo Poli, più esibiti, più chiari, e alla Braibanti, più chiusi, in giacca e cravatta, era piuttosto chiara. Anche se la giacca e la cravatta, a teatro come alla Rai come nei giornali anche non di partito, mascheravano parecchio. Certo, la grande ventata libertaria sessantottina avrebbe cambiato un po’ le cose, ma nella prima metà degli anni ’60 non era facile capire come muoversi e cosa aspettarsi in ambienti non così protetti come quelli del teatro d’avanguardia o del cinema di Pasolini-Visconti-Bolognini o delle piccole comunità gay a Roma.

il signore delle formiche 2

 

E comunque, e in questo il film di Amelio ci prende, pure un partito come il PCI o un giornale come “l’Unità”, aveva un problema di evidente imbarazzo a difendere Braibanti omosessuale partigiano e dirigente di partito. Anche se la ricostruzione della redazione del giornale non mi sembra riuscita.  Detto questo “Il signore delle formiche” ci racconta, con qualche omissis e qualche nome cambiato una storia che andava raccontata trenta-quarant’anni fa, ma siamo fatti così, arriviamo sempre in ritardo, colpa dei produttori, si dirà, ma anche colpa di una certa codardia nel tentare imprese difficili da raccontare e da far digerire nel sistema maschilista e patriarcale della cultura italiana.

 

il signore delle formiche 1

Del resto siamo ancora impegnati sul caso Moro e chissà quando spiegheremo al cinema il ritorno del fascio-sovranismo di meloni e Salvini. Uno sguardo meno lontano dalla storia, avrebbe potuto coprire qualche ingenuità. O spingere su qualche bertoluccismo in più, che da Amelio magari avremmo gradito, specialmente nella parte emiliana, dove brilla pur senza dire una battuta il Francesco Barilli protagonista di “Prima della rivoluzione” o la Adua di Gina Rovere che ci rimanda invece all’Adua di Pietrangeli, e dove si muove con grande attenzione e partecipazione il Braibanti di Lo Cascio, che poteva diventare un po’ più personaggio bertolucciano alla Gianni Amico.

 

il signore delle formiche 4

Personaggi, ahimé, che da anni non esistono più, come non esiste più Gianni Amico e tutto quel mondo di intellettuali di provincia che fecero la nostra nouvelle vague e la nostra rivoluzione, anche teatrale (come Bussotti) . Non mi piace tanto, confesso, una sorta di messa in scena col personaggio che apre bocca come fossimo in uno sceneggiato anni ’60, che forse è una cosa voluta da Amelio per riportarci a quel mondo.

il signore delle formiche 3

 

 E trovo estremamente curioso il momento, importante nella storia, della vecchia madre di Braibanti che legge sotto i portici della sua città la lettera del figlio, finalmente un editore gli pubblicherà un libro, mentre la macchina da presa scopre la scritta terribile ma anche un po’ comica “la casa del culatòn”, che fa un po’ troppo Nando Cicero e che sembra assolutamente voluto. Un gesto di volgarizzazione di una storia che nella realtà comunque ne ebbe parecchia.

 

il signore delle formiche 3

Strutturato in due parti, la storia d’amore e la fuga a Roma e il terribile processo-gogna, che è ricostruito fedelmente dagli atti e dalle cronache del tempo, il film è pieno di figure interessanti, a cominciare dal giornalista comunista Elio Germano, l’unico che prende davvero a cuore la vicenda, a sua cugina Sara Serraiocco, dall’esordiente Leonardo Maltese, che ritroveremo nel nuovo film di Marco Bellocchio, a Valerio Binasco. Forse, ripeto, avremmo voluto qualche bertolucciata in più, qualche travelling, un po’ più cinema rispetto alla storia. Ma forse la storia, stavolta, era la più importante da raccontare.

sara serraiocco luigi lo cascio elio germano gianni amelio anna caterina antonacci, director gianni amelio, sara serraiocco and luigi lo cascio elio germano leonardo maltese paolo del brocco elio germano 3 elio germano 2

aldo braibanti 56aldo braibantigianni amelioil signore delle formiche

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT