mattarella

VENGO, APPLAUDO E SCAPPO - MATTARELLA HA LASCIATO L’ARISTON SUBITO DOPO IL DISCORSO DI BENIGNI – A CONFERMA CHE NON ERA LI' PER SCIROPPARSI LE STECCHE DI ARIETE E GRIGNANI: ERA AL FESTIVAL PER DARE UN SEGNALE POLITICO SULL'ELOGIO ALLA COSTITUZIONE, COME DAGO-ANTICIPATO - MARZIO BREDA: "IL CAPO DELLO STATO ONORA LA CULTURA POP. UN INEDITO, PER IL SUO MODO DI STARE SULLA SCENA PUBBLICA, ANCHE SE IN PASSATO NON SONO MANCATE INUSUALI SCELTE DEI PRESIDENTI. BASTI PENSARE AL PERTINI CHE..."

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-tutti-aspettavano-zelensky-video-invece-sbarca-sergio-341913.htm

 

 

Estratto dell'articolo di Marzio Breda per il Corriere della Sera

 

sergio mattarella a sanremo 2023

Onorare la cultura alta, certo, e non a caso lo fa spesso presentandosi alle prime della Scala, ma anche le forme di cultura più popolare, perché no? Sarebbe fuori contesto un presidente della Repubblica che va al festival di Sanremo, il più interclassista degli eventi, in cui l’Italia si riconosce e si riscopre unita dal 1951? Per una buona causa, ad esempio rilanciare con qualche flash la sua pedagogia costituzionale, si può fare. Ecco il ragionamento che ha spinto Sergio Mattarella ad accettare l’invito a esser presente alla prima serata della kermesse canora, cominciata con una celebrazione del 75° anniversario del «patto che ci lega». La Carta, appunto.

sergio e laura mattarella al teatro ariston sanremo 2023

 

(...)

 

Ben più coinvolgenti per il capo dello Stato, e lo si è visto, i richiami dell’attore sull’articolo 11 (il ripudio della guerra) e sull’articolo 21 (la libertà di espressione).

 

Riflessioni in cui Mattarella si è di sicuro identificato se non altro perché le ripropone di continuo, ad esempio quando parla del conflitto in Ucraina o del rischio di censure ai giornalisti. In questo senso è valsa la pena, per lui, approvare la trasferta sanremese. Un inedito, per il suo modo di stare sulla scena pubblica, anche se in passato non sono mancate inusuali scelte pop dei presidenti. Basti pensare al Pertini che riceveva a Palazzo gli autori della rivista satirica Il Male o il sulfureo fumettista Andrea Pazienza.

morandi ferragni sergio mattarella amadeus laura mattarella

 

 

TUTTI IN PIEDI PER MATTARELLA IN SCENA IL FESTIVAL PATRIOTTICO

Estratto dell'articolo di Renato Franco per il Corriere della Sera

 

I due corazzieri — Morandi e Amadeus — sono impeccabili: smoking con paillettes per il conduttore, smoking in velluto bordeaux per il cantante. Solenni. Dritti come due fusi. Gianni le mani dietro la schiena, Ama incrociate davanti. L’emozione — di entrambi — traspare dalla loro solennità, immobili per non rischiare di rovinare il momento. Momento unico.

 

Amadeus potrà raccontare che mai prima di ieri si era affacciato un presidente della Repubblica all’Ariston, seduto nel palco di velluto rosso, lassù alla sua sinistra. A Morandi è capitato di tutto nella vita, da ieri anche di cantare l’Inno di Mameli davanti a Mattarella.

mattarella presta benigni

 

Il presidente ha al suo fianco la figlia Laura. Saluta i conduttori e il teatro accennando appena il movimento delle dita, segue l’inno con la mano sul cuore, lo canta sommessamente, il sorriso durante la serata assume diverse sfumature: appena accennato, obliquo in segno di assenso, più libero quando non riesce a trattenersi («colpa» di Benigni, ovvio). La prima — storica — volta di un presidente della Repubblica al Festival di Sanremo è un tessuto fatto di emozione e istituzione, due sentimenti che sembrano in contraddizione, opposti, caldo e freddo. Ma ieri Sanremo respirava in una bolla fuori dal tempo. Festival nazionalpopolare e tricolore, patriottico come non mai con il pubblico in piedi a cantare Mameli. Una miscela in grado di anestetizzare qualunque polemica: altro che Zelensky o il gender fluid di Rosa Chemical. Un Festival con la benedizione di Mattarella diventa inattaccabile.

 

gianni morandi chiara ferragni amadeus sergio e laura mattarella a sanremo

Sale Benigni e il volto del presidente fa più fatica a mantenere l’aplomb quirinalizio, perché quando il comico inizia a scherzare sui due mandati di Mattarella e i quattro di Amadeus come conduttore di Sanremo, il presidente non riesce a trattenersi. Costretto a sorridere anche quando Benigni parla di «Binocolone» e «Dubbione» come se il presidente fosse uno dei concorrenti dei Soliti Ignoti , il quiz di Rai1 che è il Sanremo quotidiano di Amadeus. Ancor di più ride Mattarella quando Benigni gli spiega che se ne può andare via a metà Festival, ma saranno le tre di notte (in realtà il presidente è tornato a Roma subito dopo l’esibizione del comico toscano).

sergio e laura mattarella a sanremo sergio mattarella al teatro ariston di sanremo

 

 

(…)

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...