funari 6

VIDEO! “DAMME ‘A DUE, DAMME ‘A TRE, ZOOMMOLO, DE MENO, DE PIU’, STRIGNOMO!” – ARRIVA IL 21 MARZO SU SKY IL DOC SU GIANFRANCO FUNARI, IL GIORNALAIO “IPER-POP E PRE-POPULISTA” CHE RIVOLUZIONO’ LA COMUNICAZIONE TELEVISIVA IN ITALIA - LE MINACCE PER LA SUA AMANTE CHE ERA LA MOGLIE DI UN MINISTRO, GLI ANNI DA CROUPIER TRA GANGSTER E SICARI E QUELLA VOLTA CHE GLI RUPPERO QUATTRO DITA – LA CRITICA DI BENIAMINO PLACIDO, LA PIZZA FUNARI (BIANCA CON LA MORTADELLA) NELLA SUA TRASTEVERE E LA STREPITOSA IMITAZIONE DI CORRADO GUZZANTI – VIDEO

 

Paolo Di Paolo per la Repubblica

 

gianfranco funari

«Dammi la due, dammi la tre!». Bisogna inventarsi una confidenza speciale con la telecamera, supporre che sia fatta per te; o altrimenti, pretenderlo. La naturalezza davanti al suo occhio, alla fatale lucina rossa, la si conquista con il tempo e con lo sforzo; oppure, la si ha da sempre. Come un sapere ereditato altrove, ma buono da spendere in quello strano acquario che chiamiamo televisione. Uno come Gianfranco Funari, che nel primo giorno di questa primavera compirebbe novant' anni, non ha imparato in tv a fare la tv.

 

E questo forse è il tratto più sorprendente nella ricostruzione della sua parabola artistica che Marco Falorni e Andrea Frassoni hanno realizzato per Sky Documentaries, Funari Funari Funari (dal 21 marzo su Sky e su Now). Gianfranco nato a Trastevere nel 1932 diventa Funari inventando sé stesso. Provando cioè a travasare nel piccolo schermo il distillato di (sghembe) vite precedenti: il croupier, il cabarettista, il giramondo giocatore d'azzardo. Parlare spiccio, saper sorridere mostrando una dentatura che quasi scintilla, passeggiare con le mani in tasca, o fumare come si fosse nel proprio salotto.

gianfranco funari

 

Funari, andando eternamente a braccio, va a braccetto con lo spettatore: da lui si fa ispirare come dagli avventori occasionali con cui si attacca bottone sul treno o al bar, da lui, in qualche modo, si fa guidare. Anche se poi l'impressione è che guidi lui. Ma in verità Funari capta gli umori della platea e li inala, li asseconda, li alimenta. Sfonda la quarta parete accostando il suo faccione alla telecamera e producendo un primissimo piano iperbolico, quasi grottesco.

 

gianfranco funari imitato da corrado guzzanti

Qualche volta - come da lui imparò a fare anche Bonolis, tra gli interpellati nel documentario - si girava e mostrava il profilo, e più che il profilo il padiglione auricolare, così da dimostrare, senza renderlo esplicito, di essere in fondo un gigantesco orecchio pronto a raccogliere il parlottare, il bofonchiare, o l'inveire della gente seduta in poltrona.

 

Ecco: la gente. L'espressione suona sempre un po' approssimativa se non sciatta, e tuttavia il vero grande invadente protagonista di Funari Funari Funari, accanto al suddetto, è proprio la gente. Gli intervistati - da Vittorio Sgarbi, che evidenzia di non avere mai (mai!) litigato con Gianfranco, a Piero Chiambretti, a Massimo Bernardini, alle donne della sua vita, Rossana Seghezzi e Morena Zapparoli, o lo stesso Bonolis - tradiscono di tanto in tanto uno stupore ancora vivo ragionando sull'intuizione centrale della carriera di Funari.

gianfranco funari e francesco cossiga

 

Quella, detto brutalmente, di far parlare la gente; di aprire il microfono a tutti - come Radio Parolaccia, però perfino prima di Radio Parolaccia. E non solo perché il pubblico diventasse protagonista - così nella logica, più tarda, del reality - ma soprattutto perché interferisse, dialogasse con i soliti "protagonisti" (tanto più se onorevoli), incalzandoli, e se necessario schiaffeggiandoli.

 

gianfranco funari e maurizia paradiso

Oggi diresti populista, ma la ruvida iper-romana chiacchiera di Funari è il pionieristico, e perciò geniale, collante della chiacchiera altrui, il talk show già destrutturato, proprio mentre nasceva quello archetipico di Maurizio Costanzo. La scaletta è una stampella di cui può fare a meno chi modella la tv sul proprio corpo e sul proprio fiuto, su una capacità di improvvisazione che è quella del jazzista del senso comune, dello sfottò e dello sbotto, della domanda ingenua e comunque radicale.

 

Gianfranco Funari

Una recensione piuttosto infastidita del Funari iper pop e pre-populista fu firmata su questo giornale da Beniamino Placido, che chiedeva allo showman "un tasso un tantino inferiore (solo un tantino) di rozzezza".

 

L'interessato si arrabbiò, e esibì lo sdegno in tv, svelando difficoltà intestinali prodigiosamente sbloccate dalla lettura dell'articolo uscito su Repubblica. Ma forse la verità è che il grande Beniamino aveva ragione e che Funari non aveva torto.

 

Quel tratto distintivo di rozzezza, da pazzo eretico, per pescare dal documentario qualche opportuna definizione, era l'arma di Funari, lo strumento con cui scompaginava una televisione fatta di finzione e di galateo, di distanza e di retorica spesso precotta o stracotta. Il tribuno sfascia-tribune strappa i politici alle granitiche rubriche in bianco e nero alla Jacobelli e li costringe non tanto a stare in televisione, quanto a «fare la televisione ».

 

gianfranco funari

Così Occhetto riceve (un po' stordito, a dire il vero) una mega- torta di compleanno e Berlusconi si lascia fissare negli occhi, in silenzio, per tre interminabili minuti. Funari fa il complice irridente, fa il grillo parlante, fa l'arruffapopolo nella stagione di Mani Pulite, l'araldo della politica "vicina alla gente" che per fortuna non è, o non è ancora, anti-politica.

 

E dà forma al villaggio, anzi "villaggetto" globale, che è la tv fatta anche e soprattutto da chi la guarda. I suoi eredi sono meno intemperanti, o lo sono per posa; i conduttori della fascia serale politica di Retequattro gli devono tutti qualcosa, purtroppo, ma non è detto che lo sappiano. Da padre involontario (anche del peggio), di tutti i Funari o "funaristi" d'Italia, Gianfranco, il trasteverino libero, era (e resta) il migliore.

 

 

LA VEDOVA FUNARI

Da ilnapolista.it

 

gianfranco funari morena zapparoli

Il Fatto quotidiano intervista Morena Zapparoli la vedova di Gianfranco Funari che a marzo avrebbe compiuto novant’anni.

 

Si sentiva esiliato dalla politica, tutta, sia di destra che di sinistra, “perché li ho massacrati”, ripeteva. Al suo funerale si è presentata tanta gente comune, pochi dello spettacolo o del giornalismo, giusto Piero Chiambretti; poi ricordo Marco Ferrando (ex parlamentare del Prc), il giudice Gian Carlo Caselli e Antonio Di Pietro.

 

 

Racconta che gli accaddero cose strane quando si candidò a sindaco di Milano. Era prima della loro relazione.

 

funari 6

Un giorno trovò sulla scrivania di casa un mazzetto di lettere private tra lui e la sua amante; (pausa) insomma, missive amorose, quasi tutte scritte da lei, accompagnate da un biglietto inequivocabile: “Ti troviamo ovunque”. (Sorride) Il problema è che la signora in questione era la moglie di un ministro.  Come minaccia gli inviarono anche una mazza da baseball e altri messaggi non rassicuranti.

 

Che ne pensava dell’imitazione dedicatagli da Corrado Guzzanti?

gianfranco funari imitato da corrado guzzanti

 

 

Gli piaceva, ne era orgoglioso, anche se aveva evidenziato quasi solo i lati più grotteschi; (sorride) alcuni erano reali, come la mortadella tagliata fina fina: far assaggiare la mortadella al politico ospite della trasmissione si era tramutato in un rito osannato dal pubblico ed esaltato dallo sponsor.

 

A casa la mangiava?

(Sorride) A Roma, a Trastevere, c’era un locale che serviva la pizza-Funari: bianca con la mortadella.

 

 

Parlava spesso dei suoi anni da croupier.

Gli anni da croupier in giro per il mondo, in particolare nel Sud-est asiatico: lì divenne uno degli uomini di fiducia di tal Mister Blanche, un gestore di casinò, un gangster, secondo lui intelligentissimo, che gli ha insegnato tutte le tecniche del mestiere; (cambia tono) una sera, come forma di ritorsione contro Gianfranco, i sicari gli hanno spezzato quattro dita della mano e Mister Blanche lo ha successivamente vendicato dando fuoco al grattacielo dei mandanti.

 

 

Gianfranco Funari

 

 

 

funari luccifunarimastrota funariguzzanti funarifrancesco rutelli imita funariGianfranco Funari GIANFRANCO FUNARIFUNARIGianfranco Funari Gianfranco Funari

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO