selvaggia lucarelli cinzia monteverdi

VOLANO SCHIAFFONI AL ''FATTO QUOTIDIANO''! - L'AMMINISTRATRICE CINZIA MONTEVERDI SCRIVE CONTRO SELVAGGIA LUCARELLI UNA LETTERA DI FUOCO A ''ITALIA OGGI'', PER UN ARTICOLO IN CUI SI PARLAVA DELLA VITA LAVORATIVA DELLA GIORNALISTA E DELLA VITA SENTIMENTALE DELLA MONTEVERDI. LEI NEGA TUTTO E MANDA UNA SERIE DI FRECCIATONE ALLA LUCARELLI, PROCESSUALI, PROFESSIONALI E PURE SENTIMENTALI - SELVAGGIA: ''L'ELEGANTE MISSIVA DELL'AD SPIEGA I PROBLEMI AL 'FATTO' PIÙ DI QUANTO LO POSSA FARE QUALSIASI PROCESSO''

1. TPI INGAGGIA SELVAGGIA LUCARELLI

Claudio Plazzotta per ''Italia Oggi'' del 5 febbraio 2020

 

SELVAGGIA LUCARELLI

Il sito di news The Post Internazionale-Tpi ingaggia Selvaggia Lucarelli come caporedattore cronaca e spettacoli, in una operazione di forte rilancio della testata diretta dal fondatore Giulio Gambino (ex Espresso, La Stampa, e nipote di uno dei fondatori dell' Espresso, Antonio Gambino), dove il vicedirettore è Stefano Mentana (figlio di Enrico, direttore del Tg di La7), con Luca Telese caporedattore politica e una squadra di circa 20 giornalisti. La Lucarelli, per il momento, resterà collaboratrice esterna per il Fatto quotidiano cartaceo. Ma, col tempo, è probabile che si diraderà il suo rapporto, iniziato cinque anni fa, con il giornale diretto da Marco Travaglio.

 

L' arrivo di una web star come la Lucarelli illuminerà parecchio la testata Tpi, che in effetti aveva bisogno di una spinta dopo i deludenti risultati dell' autunno 2019: 213 mila utenti unici in ottobre, 208 mila in novembre, meno della metà rispetto ai 428 mila del novembre 2018.

 

Certo, coi suoi 208 mila utenti unici, Tpi comunque supera in novembre una testata celebre come Dagospia (189 mila utenti unici al giorno), che tuttavia non ha una redazione così strutturata.

 

[NdDago: i dati citati da Plazzotta sono del consorzio Audiweb, di cui Dagospia al momento non fa parte. I dati di Google Analytics parlano di una media di 300-350mila utenti unici al giorno. Oggi, su Alexa.com, Dagospia è il 12° sito in Italia (Non lo è, ma è per farvi capire che 189mila utenti unici è un numero sballatissimo... https://www.alexa.com/topsites/countries/IT ]

cinzia monteverdi alla quotazione del fatto

 

La storia di Tpi è piuttosto interessante: viene fondato nel 2010 da Gambino, insieme a Francesco Saverio Bersani (nulla a che fare con l' ex segretario del Pd), Stefano Mentana (figlio di Enrico), Davide Lerner (figlio di Gad, che poi lascia per diventare collaboratore delle agenzie Ap e Afp) e Adriano Pagani. Tra le firme della testata figura, fino al 2013, anche Sofia Bettiza (figlia di Enzo). Insomma, una infornata di «figli e nipoti di» che si appoggia al sito di Repubblica, il quale, per un po' di tempo, aiuta, promuove e spinge Tpi.

 

Poi le cose cambiano, e, di fatto, il nuovo Tpi parte nel maggio del 2017. L' esercizio 2017 si chiude con 296 mila euro di ricavi e 519 euro di utili, mentre il 2018 assicura 964 mila euro di ricavi e 205 mila euro di utili. Conti in equilibrio anche perché in quel periodo i dipendenti sono ridotti all' osso (si pensi che nel 2018 i costi per il personale ammontano ad appena 30 mila euro).

quotazione del fatto quotidiano marco lillo antonio padellaro peter gomez cinzia monteverdi marco travaglio

 

Nel 2019 iniziano gli investimenti di Tpi, arriva Telese come capo del politico, la redazione si amplia e a fine settembre i dipendenti della società sono già 11. Adesso, come detto, l' ingaggio della Lucarelli, che allarga ulteriormente le ambizioni di Tpi e dei suoi soci: Giulio Gambino col 57,6%, Adriano Pagani col 35%, Stefano Mentana col 3%, per un consiglio di amministrazione presieduto da Andrea Splendore.

 

Fa discutere anche l' avventura della Lucarelli al Fatto quotidiano: è una star del web (il suo video di dicembre 2019 in cui denunciava lo scandalo del Villaggio di Babbo Natale a Milano, per esempio, ha avuto 1,2 milioni di visualizzazioni del video completo sulla sua pagina Facebook), ha una buona notorietà televisiva (soprattutto grazie a Ballando con le stelle, su Rai Uno, prima come opinionista e poi, dal 2016, come giurata), eppure ha lavorato per cinque anni al Fatto quotidiano con un contratto in esclusiva collaborando solo all' edizione cartacea, e senza mai scrivere neppure un articolo sul sito web del Fatto (diretto da Peter Gomez), e senza essere mai coinvolta neppure una volta nelle produzioni audiovisive di Loft guidate da Luca Sommi, autore tv e giornalista che ora va in video su Nove in Accordi e disaccordi con Andrea Scanzi, e che è il compagno di Cinzia Monteverdi, a.d. della Società editoriale Il Fatto.

CINZIA MONTEVERDI FABRIZIO CORONA

 

 

 

2. LA LUCARELLI NON LA CONTA GIUSTA

Lettera di Cinzia Monteverdi a ''Italia Oggi'' pubblicata ieri, 6 febbraio 2020

*presidente e amministratore delegato di SEIF - Società Editoriale Il Fatto spa

 

Con riferimento all' articolo di Claudio Plazzotta, pubblicato a pagina 3 dell' edizione del 5 febbraio 2020 di ItaliaOggi, dal titolo «Tpi ingaggia Selvaggia Lucarelli» scrivo la presente per replicare alle diverse falsità in esso contenute. La Vicenda che riguarda Selvaggia Lucarelli e la Società Editoriale Il Fatto è stata data in pasto alla stampa forse per riuscire a fare un lancio promozionale, a scapito de Il Fatto quotidiano, della sua nuova collaborazione con Tpi.

lorenzo biagiarelli selvaggia lucarelli

 

Selvaggia Lucarelli ha iniziato la sua collaborazione cinque anni fa con Il Fatto quotidiano diretto da Marco Travaglio e non scrisse per la testata online diretta da Peter Gomez in quanto quest' ultimo riteneva lei potesse scrivere solo dopo aver chiuso la sua vicenda giudiziaria dove era indagata per concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione abusiva di codici d' accesso. Solo dopo la sentenza di assoluzione, con i tempi opportuni Peter Gomez propose alla pubblicista di scrivere pezzi per la testata online. Selvaggia Lucarelli aveva però ormai altri progetti cioè quelli di avere responsabilità di intere sezioni. Lecito.

 

Per quanto riguarda le sue collaborazioni con il ramo di produzioni televisive Loft produzioni, che ha come direttore David Perluigi e non Luca Sommi come da voi indicato erroneamente, la pubblicista Selvaggia Lucarelli ha avuto modo di esprimersi, pagata, fin da subito con format visibile su nostra piattaforma, intitolato Opinion Leader. Non trascurabile la proposta scritta fatta alla pubblicista nell' ottobre scorso per tre documentari, tre libri, pagine di costume sul quotidiano, e contributi per il web e offerta digitale. Anche questi leciti ma non dovuti.

 

cinzia monteverdi

In ultimo, il pezzo a firma Plazzotta fa riferimento alla vita personale della sottoscritta quasi adducendo che la Lucarelli non ha avuto modo di lavorare per Loft in quanto l' amministratore delegato fa lavorare il suo compagno Luca Sommi.

 

 

Quest' ultimo la sottoscritta precisa ottimo collaboratore come autore e conduttore e non come direttore che ha avuto modo di lavorare correttamente, con trasparenza e di conquistarsi la stima e il rispetto della nostra Società e del gru

ppo Discovery, gruppo che non è certo avvezzo a firmare contratti su pressioni personali. Infine, se pur mi rattrista dare in pasto ai giornali la mia vita personale, preciso che Luca Sommi non è mio compagno, che al di fuori della mia vita professionale, spendo il mio tempo con mia madre purtroppo malata gravemente di Alzheimer e mia sorella purtroppo malata di cancro.

 

Non mi sollazzo con i nostri collaboratori né con il gossip via social. Chi mi conosce sa quanto conti per me la fedeltà solo alla vita da single, alle buone amicizie con persone corrette sempre più rare e al lavoro con rispetto dei miei 127 dipendenti, quanto sia un' offesa imputarmi un falso compagno, contrarissima alle relazioni personali sul lavoro e alle promozioni di fidanzati che sono abitudine di altri.

 

 

 

 

3. LUCARELLI: QUESTE LE MIE RAGIONI

selvaggia lucarelli

Lettera di Selvaggia Lucarelli a ''Italia Oggi'' di oggi, 7 febbraio 2020

 

Mi trovo nella surreale situazione di dover rispondere alla lettera dell' amministratore delegato del Fatto Quotidiano Cinzia Monteverdi inviata ieri al vostro giornale ma, di fatto, indirizzata a me. Dico «per ragioni oscure» perché l' articolo e i punti contestati da Cinzia Monteverdi erano, l' altro ieri, firmati del vostro valido collaboratore Claudio Plazzotta, non certo da me. La Monteverdi si è sentita in dovere di spiegare alcune mie recenti scelte lavorative (il mio passaggio sul web a Tpi) ricostruendo i miei cinque anni di collaborazione con Il Fatto a modo suo, omettendo un' infinità di passaggi fondamentali di cui non intendo scrivere pubblicamente.

 

Mi avrebbe potuto comodamente telefonare per parlarne, io, al contrario suo, conservo quella strana abitudine di rispondere al telefono o alle mail. O di richiamare entro la stagione corrente. Mi limito dunque solo a sottolineare l' eleganza contenutistica e stilistica della lettera. Elegante, da parte della Monteverdi, ricordare i capi di imputazione del processo che mi ha vista assolta ormai anni fa (a proposito, non ero indagata, ma imputata, che poi Travaglio ci cazzia).

 

peter gomez e marco travaglio

Capisco la campagna per l' abolizione della prescrizione, ma facciamo che almeno dopo l' assoluzione il caso sia chiuso. Elegante anche il continuare a definirmi «la pubblicista» come fosse un' offesa, tipo «la scafista» e ancor di più il passaggio «sono contrarissima a promozioni di fidanzati, abitudine di altri», chiaramente riferito a Valentino Rossi, non a me.

 

Riguardo invece la legittimità dell' antica scelta di Peter Gomez di non farmi scrivere sul sito perché imputata, ricordo che se tutti i giornalisti imputati non scrivessero sui giornali in attesa di sentenza definitiva, i giornali avrebbero la foliazione del libretto della messa. Il Fatto compreso. Non aggiungo ulteriori considerazioni, convinta che l' elegante missiva della Monteverdi spieghi i problemi al Fatto più di quanto lo possa fare qualsiasi collaboratore.

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)