david koch

L'AMERICA PIANGE DAVID KOCH, IL TYCOON CHE NON AMAVA TRUMP – SE NE VA, A 79 ANNI, DOPO UNA LUNGA LOTTA CON UN TUMORE ALLA PROSTATA, IL BILLIONAIRE FINANZIATORE DEI CONSERVATORI USA - NON ERA UN SOSTENITORE DI 'THE DONALD' TRUMP E NON LO AVEVA AIUTATO DURANTE LE ELEZIONI-FILANTROPO E LIBERTARIO, PROPOSE DI ABOLIRE TUTTE LE TASSE SUL REDDITO A SOCIETÀ E PERSONE – “UN SANTO NON SONO, MA FORSE NON SONO POI COSÌ MALE”

Riccardo Barlaam per ilsole24ore.com

 

david koch

Mecenate. Industriale di straordinario successo. Ha costruito una fortuna con l’azienda di famiglia, tanto da diventare tra gli uomini più ricchi d’America. Libertario, con idee controcorrente e fuori dall’ortodossia. Anima e cassa del movimento conservatore americano.

 

David Hamilton Koch si è spento oggi a 79 anni. Dopo una lunga lotta con un tumore alla prostata con cui combatteva da una ventina d’anni. La sua morte è stata confermata dalla portavoce del gruppo Koch Cristyne Nicholas. Un personaggio al di fuori degli schemi che ha avuto un profondo effetto sulla politica e sull’economia americana degli ultimi cinquant’anni. Nel 2018 aveva annunciato di essere gravemente malato e si era dimesso da tutte le cariche in azienda e nel network filantropico e politico che aveva creato.

ronald reagan

 

David H. Koch, assieme al fratello Charles, 83 anni, ha trasformato l’azienda di famiglia di Wichita ereditata dal padre Fred nel 1960 in un conglomerato industriale globale che spazia oggi dal petrolio all’agricoltura, dalla manifattura industriale fino al largo consumo e che produce circa 110 miliardi di dollari di fatturato annuo, tra le prime società americane. Secondo la classifica dei milionari di Bloomberg David era, assieme al fratello, la settima persona più ricca al mondo, con un patrimonio personale stimato di 59 miliardi di dollari. Dalle dichiarazioni dei redditi era il primo contribuente e l’uomo più ricco di New York dove viveva nell’Upper East Side.

 

 

 

Oltreché per il leggendario fiuto negli affari e per la sua ricchezza Koch è diventato noto al grande pubblico per le centinaia di milioni di dollari di donazioni che negli anni ha effettuato verso le cause del movimento conservatore e i suo candidati con il suo gruppo no profit chiamato Americans for Prosperity che ha sedi in 35 stati e raccoglie oggi più di 700 donatori che ogni anno, o anche più di una volta l’anno, staccano un assegno da 100mila dollari per sostenere le cause della sua charities. Diventata così importante da rivaleggiare con il partito Repubblicano nel fundraising per sostenere le cause neocon.

david koch

 

Era un libertario, Koch, fervente sostenitore della teoria del minimo intervento dello Stato nella cosa pubblica, secondo lui garanzia di maggiore prosperità e libertà per tutti i cittadini. Il padre Fred era un arci conservatore e da lui prese queste idee, come confidò in un'intervista al magazine libertario Reason: «Sono cresciuto con queste convinzioni, il punto di vista fondamentale che i governi che accentrano tutto il potere non siano una cosa buona, e che ogni imposizione di un governo che controlla le nostre vite e le nostre fortune in economia non sia altrettanto una cosa buona». Provò anche a gettarsi nell’arena politica, senza fortuna, quando nel 1980 fu nominato dal partito Libertariano come candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti in un ticket con l’avvocato Ed Clark.

 

Uno dei cavalli di battaglia della sua piattaforma elettorale fu la proposta per l’abolizione di tutte le tasse sul reddito a società e persone, dei programmi di assistenza sanitaria e delle leggi sul lavoro minorile. Non riuscì a raggiungere oltre l'1% dei voti e così confluì con il fratello nel movimento Gop seguendo l’ascesa politica di Ronald Reagan e la successiva era alla Casa Bianca.

 

david koch

Koch non era un sostenitore di Donald Trump e non lo aveva aiutato durante le elezioni. Ma le sue donazioni hanno invece creato una generazione di personaggi politici del movimento conservatore che sono confluiti nell’ala destra dei Repubblicani e che ora lavorano a fianco a fianco con il presidente Trump. A partire dal vice presidente Mike Pence, fino al segretario di Stato Mike Pompeo, che è un'altra sua creatura, fino al segretario all’Energia Rick Perry. I soldi di Koch hanno poi spinto una serie di cause che sono diventate una bandiera dell’attuale amministrazione come la tesi che rigetta l’esistenza del problema dei cambiamenti climatici fatta propria anche da Trump. Non era d’accordo con Trump, invece, sulla politica dell’immigrazione e sul commercio e il suo protezionismo perché era un sostenitore convinto del libero mercato.

TRUMP REAGAN

 

Sebbene non sostenne Trump durante la campagna elettorale, osteggiandolo apertamente anche nei circoli repubblicani - facendo anche arrabbiare il presidente su Twitter - Koch commentò invece positivamente il taglio delle tasse e la deregulation normativa messa in campo dall’amministrazione del tycoon diventato anchorman e poi presidente degli Stati Uniti.

 

david koch

Libero pensatore, sempre controcorrente, per gli americani David Koch era la figura più conosciuta tra i due fratelli per l’attività politica e le battaglie libertarie della ong miliardaria di famiglia, mentre Charles guidava il gruppo fuori dai riflettori. Le sue attività filantropiche e le donazioni milionarie hanno influenzato dietro le quinte le idee e le azioni dei conservatori e del Gop, indirettamente. Un episodio, raccontava sempre, aveva cambiato la sua vita nel 1991: la fuga da un disastro aereo all’aeroporto di Los Angeles, quandò il suo aereo si scontrò con un aereo di linea commerciale. Nell’incidente morirono 33 persone.

donald e fred trump

 

david koch con la moglie julia

Koch, che rimase gravemente ustionato, riuscì a forzare l’apertura della porta di sicurezza del suo jet con il fumo che riempiva la cabina e ad abbandonare miracolosamente l’aereo. «Può sembrare strano – raccontò dopo ai giornali - ma quell'esperienza terribile è stata per me un'esperienza spirituale. Sono stato salvato quando tutti gli altri sono morti. Ho sentito che il buon Dio mi aveva risparmiato la vita per uno scopo. Da allora non mi sono risparmiato per portare avanti tutte le buone opere a cui riesco a pensare», raccontò. Dopo l’incidente, infatti, intraprese con più decisione la sua attività di mecenate. Tra i molti beneficiari della sua generosità c’erano vari istituti di ricerca sul cancro, con ogni volta finanziamenti per centinaia di milioni di dollari, l'American Museum of Natural History, lo Smithsonian.

 

david koch

Nel 2008 donò 100 milioni per rinnovare il teatro al Lincoln Center, la sede del New York City Ballet e della New York City Opera. Da quell’incidente in poi si stima che Koch abbia distribuito almeno 1,3 miliardi di dollari a gruppi di ricerca scientifica e no profit. Oltre all’attività della sua charities politica. Di lui le cronache parlavano sempre come il più ricco residente di Manhattan. Per anni ha occupato, tra le altre proprietà, un appartamento sulla Fifth Avenue, un tempo di proprietà dell’ex first lady Jacqueline Kennedy Onassis.

donald trump

 

Koch, nonostante i tanti critici sul suo operato e sulle sue idee – i movimenti ambientalisti, soprattutto, che gli rinfacciavano di negare il cambiamento climatico e i problemi dell’inquinamento per i suoi interessi personali - era molto orgoglioso di quello che considerava il suo successo, cioè di essere riuscito a portare avanti le sue idee libertarie tanto da farle diventare mainstream e parte dell’agenda politica repubblicana.

 

Allo stesso modo era fiero del lavoro fatto nella filantropia. Nel 2011, durante il discorso di inaugurazione di una nuova struttura per la ricerca contro il cancro al Mit alla quale aveva contribuito con una donazione di 100 milioni di dollari, scherzando aveva detto. «Quando leggo quello che scrivono su di me mi dico: “Dio, sono un ragazzo terribile”. Poi vengo qui e tutti mi trattano come se fossi un santo e mi dico: “Un santo non sono, ma forse non sono poi così male”».

bill, charles e david kochcharles e david kochdavid koch 6la famiglia koch seduti charles, fred, mary e fredrich in piedi david e williamdavid koch 3david koch 4sarah jessica parker david kochdavid koch 2

 

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)