baby gang

L'INCUBO DI UN NUOVO CASO WILLY: A LANCIANO UN 18ENNE ORIGINARIO DI CAPOVERDE VIENE PRESO A PUGNI DAL BRANCO E FINISCE IN COMA - IL RAGAZZO, COLPITO ALLA TEMPIA, OPERATO PER UN GROSSO EMATOMA – A SCATENARE L'AGGRESSIONE UNA DISCUSSIONE IN STRADA TRA DUE COMITIVE. UNO DEI CINQUE HA SFERRATO IL PUGNO MICIDIALE AL 18ENNE CHE È CADUTO A TERRA PRIVO DI SENSI. POI IL GRUPPETTO HA PUNTATO UN ALTRO RAGAZZO CHE… - È FORTE IN CITTÀ IL SOSPETTO CHE DIETRO LA VIOLENZA POSSA ESSERCI UN…

Serena Giannico e Paolo Vercesi per “il Messaggero”

 

baby gang

L' incubo di un nuovo caso Willy, il ragazzo 21enne di origini capoverdiane pestato e ucciso lo scorso 6 settembre a Colleferro, Lanciano, città in provincia di Chieti conosciuta per il Miracolo eucaristico, si ritrova tristemente alla ribalta per un terribile fatto analogo.

 

Un sabato che doveva essere di divertimento con gli amici s' è concluso in ospedale per un 18enne del posto, G. D' A., finito in Rianimazione a Pescara: è intubato e in coma indotto dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico per un brutto ematoma alla testa. In serata avrebbe mostrato qualche timido segnale di ripresa. Tutto per un pugno tirato da una mano criminale e che lo ha centrato alla tempia, mettendolo ko. I carabinieri parlano di futili motivi, di sfottò tra due comitive sfociato quasi subito nell' aggressione. Sono già sulle tracce del responsabile, individuato se non addirittura già preso. Sviluppi sono attesi per oggi.

 

RISSA IN STRADA

LO SCONTRO E' successo tutto dietro la vecchia stazione della Sangritana, impianto dismesso diventato luogo di degrado che di notte diventa terra di nessuno: è lì che i giovani lancianesi si ritrovano ogni sera dopo la chiusura dei locali per un' ultima birra o uno spinello. La vittima era in compagnia di due amici, uno di 26 anni e una ragazza di 17.

 

Nelle vicinanze un gruppo più numeroso di ragazzi, molti dei quali minorenni. Hanno cominciato a sfottersi e i toni sono saliti. Volendo evitare guai, i tre hanno cercato di allontanarsi ma sono stati inseguiti e raggiunti da un gruppetto di cinque giovanissimi. Passare dalle parole ai fatti è stato un attimo: uno dei cinque ha sferrato il pugno micidiale al 18enne che ha barcollato ed è caduto a terra privo di sensi. Poi il branco ha puntato l' altro ragazzo del terzetto, che però è riuscito a fatica a divincolarsi. Quindi il fuggi-fuggi tra le urla e tutti si sono dileguati nell' oscurità.

RISSA IN STRADA

 

Il 18enne picchiato è stato aiutato dai due amici e, visto che non si riprendeva, è stato caricato su un' automobile e riaccompagnato a casa. Con il trascorrere dei minuti le sue condizioni sono andate peggiorando e sono allora stati allertati i soccorritori del 118. Il ragazzo - era circa l' una - è stato portato, in ambulanza al pronto soccorso dell' ospedale Renzetti di Lanciano dove i medici, constatata la gravità delle lesioni e in particolare del trauma cranico che presentava, ne hanno disposto l' immediato trasferimento all' ospedale di Pescara, dove è stato operato d' urgenza in Neurochirurgia.

 

LE INDAGINI A Lanciano sono intanto scattate le indagini. I carabinieri, coordinati dal maggiore Vincenzo Orlando, hanno ascoltato gli amici della vittima e acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Materiale che sarebbe stato di grande aiuto per individuare il picchiatore, a quanto pare minorenne, e gli altri protagonisti della vicenda.

 

 

RISSA IN STRADA

Uno shock per la comunità frentana, ancora scossa - a distanza di mesi - dalla rapina in villa con scene da arancia meccanica: un medico ridotto in fin di vita e un orecchio tagliato alla moglie, opera di una banda dell' Est. Più recente, a fine luglio, la maxi rissa tra due fazioni di una famiglia rom che si contendevano un appartamento: vicenda finita con undici misure cautelari. Ed è forte in città il sospetto che anche dietro l' aggressione di sabato notte al 18enne possa esserci un rom, ipotesi al momento non confermata.

 

Il sindaco Mario Pupillo ha espresso l' indignazione della città e sta valutando con i legali del Comune la possibilità di costituirsi parte civile contro i responsabili dell' atto violento. «E' gravissimo quanto accaduto - ha detto il primo cittadino -. Un fatto che denota lo stato di disagio e di malessere di molti giovani che fanno ricorso alla violenza e al bullismo per affermarsi e prevalere. Sono fatti preoccupanti, che di solito - ha aggiunto - hanno radici da ambienti devastanti, degradati e disgreganti. Ci stiamo mettendo in contatto con la famiglia del ragazzo, a cui siamo vicini e alla quale va tutta la nostra solidarietà».

baby gang 1baby gang 3

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…