E' MORTO A 93 ANNI IL GRANDE TEOLOGO SVIZZERO HANS KUNG - L'AMICIZIA CONFLITTUALE CON RATZINGER, LE TENSIONI CON WOJTYLA ("HA UNA VISIONE MEDIEVALE"), LA NEGAZIONE DELL'INFALLIBILITA' PAPALE, L'APERTURA AL DIALOGO INTERRELIGIOSO ("LA PAROLA DEL PADRE È LA VERITÀ CHE ILLUMINA ANCHE LE ALTRE FEDI"), L'IDEA DI UNA "ETICA MONDIALE", LE PROCEDURE DISCIPLINARI - ERA CONTRO IL CELIBATO E UNA CHIESA CRISTALLIZZATA SU DOGMI DI FEDE. IPOTIZZAVA PERSINO IL SACERDOZIO FEMMINILE…

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1 - HANS KÜNG, IL SOGNO DELLA PACE RELIGIOSA

Lucetta Scaraffia per "la Stampa"

 

ratzinger e hans kung ratzinger e hans kung

Una battaglia lunga una vita (Rizzoli) è il titolo italiano dell'autobiografia scritta in tre volumi da Hans Küng, morto ieri sera a Tubinga a 93 anni: una frase che condensa bene la vicenda di questo grande intellettuale del nostro tempo, che ha attraversato il mondo cattolico e quello laico influenzandoli entrambi con la sua acuta intelligenza e il coraggio nell' avanzare da solo in terreni impervi pur sapendo di suscitare conflitti e critiche anche violente.

 

hans kung hans kung

Giovane brillantissimo, nato a Sursee, in Svizzera, aveva studiato teologia alla Gregoriana di Roma prima di venire ordinato sacerdote nel 1954 a San Pietro, poi a Parigi, ed era stato nominato a soli 32 anni professore ordinario di teologia all' università di Tubinga.

Partecipa come esperto al Vaticano II, uno dei più giovani insieme con un altro promettente coetaneo, Joseph Ratzinger, con il quale inizia un rapporto di amicizia e di confronto, anche burrascoso, che durerà tutta la vita.

 

joseph ratzinger joseph ratzinger

Grazie a lui, Ratzinger viene assunto come professore a Tubinga, ma poi il '68 li porterà su fronti contrapposti: da questo momento l' iniziale alleanza si tramuta in un confronto serrato e conflittuale, che vedrà un momento di pausa solo qualche mese dopo l' elezione al pontificato di Ratzinger, che invita il vecchio amico a raggiungerlo a Castel Gandolfo. Il comunicato ufficiale emesso parla di incontro amichevole, ma il contrasto tra i due si riapre immediatamente dopo.

 

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I punti salienti e controversi delle opere di Küng riguardano in primo luogo la negazione dell'infallibilità papale, per cui nel 1975 viene richiamato dalla Congregazione per la dottrina della fede, che gli toglie l' autorizzazione di insegnamento nelle università cattoliche. Ma la sua cattedra rimane, se pure separata dalla facoltà cattolica, e Küng resta sempre sacerdote.

 

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Negli anni successivi la sua voce contro il pontificato di Giovanni Paolo II si fa sempre più critica, sia nel denunciare la repressione nel dissenso intellettuale interno, sia nel criticarne la scarsa disponibilità al dialogo ecumenico e interreligioso, al quale Küng dedica tutte le sue forze creando a Tubinga un istituto apposito. La tensione sale soprattutto nel 2000, in occasione del documento dottrinale Dominus Iesus, scritto da Ratzinger come prefetto dell' antico Sant' Uffizio per ribadire che non c' è salvezza al di fuori delle religioni cristiane.

 

Küng sottolinea invece - come Rahner, Congar, Daniélou - che ci sono semi di verità, e dunque di cristianesimo, anche in altre religioni, che hanno per questo una funzione salvifica. Anzi, per il teologo svizzero anche le religioni non cristiane sono vie di salvezza - «la parola del Padre è la verità che illumina anche le altre fedi» - se pure il cristianesimo rimane una via straordinaria, perché «la fede cristiana rappresenta un universalismo radicale, fondato, concretizzato e centrato in Cristo». Affermazioni che per Ratzinger non sono sufficienti a contrastare il pericolo dilagante di relativismo.

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La sua apertura alle altre religioni lo porta a sperare che sia possibile costruire un'«etica mondiale» la quale comprenda valori comuni con il fine di arrivare a costruire un codice di comportamento universale condiviso. Küng è stato infatti il principale estensore del documento Per un' etica mondiale: una dichiarazione iniziale sottoscritta nel 1993 a Chicago durante una delle riunioni del Council for a Parlament of the World' s Religions, che riuniva quasi tutte le fedi del mondo sotto l' egida dell' Onu.

 

RATZINGER E WOJTYLA RATZINGER E WOJTYLA

Oltre allo studio delle religioni abramitiche, Küng si è anche interessato ai rapporti tra scienza e fede con un libro, L' inizio di tutte le cose. Scienza e religione a confronto (Rizzoli), che ha avuto molto successo. È stato un efficace scrittore, capace di divulgare questioni complesse e di renderle comprensibili, e questo ne ha favorito la fortuna.

 

La sua polemica si è esercitata soprattutto contro Giovanni Paolo II, al quale ha rimproverato una «visione medievale della Chiesa» e la selezione di una gerarchia di poco valore, ma obbediente. Oggi, dopo l' emergere sulla scena storica del fondamentalismo islamico, il suo progetto di unione delle religioni sembra naufragato, mentre altre sue proposte si sono affermate tacitamente anche all' interno del mondo cattolico, dove non si parla più della necessità di convertire.

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2 - IL RIBELLE CHE ATTACCÒ I DOGMI DELLA CHIESA

Franca Giansoldati per "il Messaggero"

 

Hans Kung, il grande teologo svizzero più letto al mondo assieme a Joseph Ratzinger, di cui è stato considerato eterno antagonista, è morto a Tubinga, in Germania, all' età di 93 anni. È stato indubbiamente uno dei più coraggiosi e tenaci interpreti del Vaticano II in chiave innovativa, nonostante questo gli sia costato la cattedra e parecchi guai con la Dottrina della Fede che aprì nei suoi confronti diverse procedure disciplinari benché non sia mai arrivato alla scomunica pur continuando a predicare una Chiesa più democratica, dai tratti quasi protestanti.

 

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Uno dei punti sui quali si è concentrata la sua ricerca scientifica è stata l'infallibilità pontificia. Nel 1970 l'editrice svizzera Benzinger Verlag mise sul mercato un libro esplosivo: in copertina si notava un grande punto interrogativo rosso su sfondo nero e a caratteri cubitali la parola Infallibile. La tesi era semplice, la questione dell'infallibilità andava risolta perché non trovava basi nella Bibbia e nella Tradizione.

 

Inoltre, secondo la sua visione, diverse decisioni papali nella storia della Chiesa erano solo il frutto di cantonate micidiali. Tra gli esempi includeva l'enciclica Humanae vitae di Paolo VI con la sua proibizione della pillola contraccettiva.

 

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Kung insisteva sul fatto che solo la Chiesa nel suo insieme cammina su un binario di verità, ma che le singole decisioni dei pontefici finiscono per trasformarsi in grossolani errori. Gli attacchi sul piano accademico che sferrò Kung alla Chiesa a partire dalla fine degli anni Sessanta hanno prodotto terremoti e non hanno rivali. È in questo contesto che si è andata ad intersecare la controversia con Ratzinger che però non consisteva tanto in uno scontro banale tra teologia progressista o conservatrice.

 

WOJTYLA RATZINGER WOJTYLA RATZINGER

Si concentrava, invece, sulla questione dell' immagine di Cristo. La domanda era cruciale: chi è davvero Gesù? Su questo interrogativo i due immensi teologi sono andati avanti decenni a duellare. Secondo il biografo di Ratzinger, Peter Sewald, l' eventuale immagine sbagliata di Cristo che aveva Kung avrebbe indotto in errore e portato alla dissoluzione dei fondamenti tradizionali della fede, mentre l' immagine giusta non avrebbe smontato il fondatore del cristianesimo avvalendosi del metodo storico critico.

 

Naturalmente la battaglia fu fatta a colpi di teologia, con l' eleganza dei grandi pensatori. Kung non risparmiava frecciate, era contro il celibato e una Chiesa statica, cristallizzata su dogmi di fede. Ipotizzava persino il sacerdozio femminile. Ratzinger, dal canto suo, sapeva che si trattava di due fronti che avrebbero potuto scavare fossati e creare divisioni nel corpo ecclesiale.

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Alla fine il Vaticano revocò la licenza di insegnamento a Kung che fondò un suo istituto di ricerca: Weltethos. C' era chi lo aveva schedato come eretico ma in realtà tra Kung e il Vaticano continuò un rapporto dialettico su diversi temi. Contrariamente ad altri teologi ribelli come Drewermann, Boff, Ranke-Heinemann, Kung rimase quello che era, un prete cattolico, un professore senza licenza di insegnamento e un teologo sostanzialmente leale.

 

WOJTYLA E RATZINGER WOJTYLA E RATZINGER

Questo spiega perchè Ratzinger, dopo l' elezione a Papa, nel 2005, lo volle ricevere nella sua residenza estiva a Castel Gandolfo. Fu un incontro tra due leoni, suggellato da un abbraccio fraterno e quattro ore fitte di colloquio che non sono mai state riassunte nei dettagli. Si sa che i due parlarono del dialogo interreligioso e del rapporto tra fede e scienza.

 

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E' però difficile immaginare che non siano scesi sui terreni scoscesi del passato. In ogni caso quella udienza estiva fu interpretata dal mondo come l' archiviazione di un capitolo, una sorta di riabilitazione, lo sguardo comune su una Chiesa da amare più che da demolire. Il vero passaggio di avvicinamento al papato Kung, per sua stessa ammissione, lo ha fatto con Papa Francesco. Anche con lui ha avuto uno scambio, stavolta epistolare.

Una lettera «manoscritta e fraterna». Kung sui teologi scherzava: «Quando un grande teologo perde i denti, allora è maturo per il cardinalato».

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PAPA WOJTYLA - BERGOGLIO - RATZINGER PAPA WOJTYLA - BERGOGLIO - RATZINGER hans kung 5 hans kung 5

 

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