settimana della moda parigi 2021

AH PARIGI PARIGI CHE PROMETTI SEMPRE E NON MANTIENI PIÙ… – QVIRINO CONTI: CON UN CALENDARIO ALLUNGATO COME UNA MINESTRINA OSPEDALIERA SI È APPENA CONCLUSA LA SETTIMANA DELLA MODA – TRA IMPREVEDIBILI SCAMBISTI (FENDI/VERSACE) E TROVATINE VECCHIE COME IL CUCCO – STUPISCONO DEMNA GVASALIA (BALENCIAGA) NICOLAS GHESQUIÈRE (LOUIS VUITTON) E LA NOSTRA MIUCCIA PRADA (MIU MIU) – CHANEL? LA SOLITA PAPPA - VIDEO

 

 

 

Quirino Conti per Dagospia 
 

balenciaga ss22 red carpet

Quanto a spropositi, pur di stupire e suscitare attenzione, la Moda davvero non si è mai fatta parlare dietro.
 
Ma dal “créateur” solitario, divo e monarca assoluto, al triste “scambista” in cerca di partner pur di mutare clima alla noia di ménage – fra produttore e stilista – ormai logori, bene, il salto stavolta è stato davvero arrischiato.
 
Dunque, ci si è scambiato il marchio. E al buio, in una notte di passione, Fendi si ritrovò tra le braccia Donatella Versace e questa il bel pasciuto nuovo autore del marchio franco-romano.
 
Quello che ne è venuto? Come per gli scambisti, una gran confusione con relativo mal di testa a copula troppo frettolosamente conseguita. Insomma, un pasticcio stilistico dove quello che la sparava più grossa – stampe e meduse vs. la storica “F” – si riconosceva con più facilità.
 

saint laurent

Ma poi basta con queste trovatine vecchie come il cucco. Qualcuno, forse, ricorda ancora il gran parlare a suo tempo (i primi anni ’60) dell’abnorme sodalizio sentimentale e professionale tra una principessa romana (Simonetta Colonna Romano di Cesarò, sposata Visconti di Modrone) e un aitante sarto (Alberto Fabiani), ottimo tagliatore e possente scultore del cosiddetto “pesante”? Ne derivò per lei un tale stress che per riprendersi dopo il divorzio finì in India in un misticissimo ashram.
 

dries van noten 4

Cose dunque viste e straviste. Il cui unico risultato – compreso il recente omo-scambismo tra Balenciaga e Gucci – altro non ha procurato che l’interesse interessato della Wintour e di un crepitante clan di checchine, appassionate collezioniste di scarpe. A proposito delle quali (le scarpe) sorprendentemente Parigi ne diventa leader incontrastata; sostituendo a quella classica da “piedino” (antiquata tecnica seduttiva, sembrerebbe in disuso), scarponacci e consimili per un nuovo “piedone”; con evidente rischio di fratture alla tibia o al perone.
 
Infine, per quanto trascinate in calendari forzosamente allungati come minestrine ospedaliere e quindi insipide, le collezioni (“in presenza” o virtuali). 
 
Superba comunque la Balenciaga di Demna Gvasalia: seppure su creature ibride e inquiete appena dissotterrate da un ossario oltrecortina. Più umana Saint Laurent, filologica e sensuale. Ma il colmo della grazia è in un cartoon ancora di Balenciaga. Con i Simpson a raccontare il logo. 
 

delfina delettrez, silvia venturini fendi, kim jones, fendi

Che sia questa trovata una svolta? Irridente e fumettistica. Tanto la realtà in questa stagione si è come ormai vaporizzata.
 
Colpa anche dei video (la collezione di John Galliano per Maison Margiela e quella di Dries Van Noten, ad esempio), nei quali cineasti volenterosi hanno preso il sopravvento su qualsiasi comunicazione di Stile. Tanto al buio tutti i gatti sono neri. E arrivare a sapere cosa si vuole proporre è ormai questione da paragnosta.
 
Ah, Parigi, Parigi: che prometti sempre e non mantieni più… Persino Maria Grazia Chiuri, da Dior, è divenuta più saggia e meno verginale. Citazionista ripescatrice della Roma degli anni ’60. Ma Lei è così: reazionaria e zuccherosa, quindi femminista con il pugnale tra i denti.
 

dries van noten 2

Chanel? La solita pappa. I suoi tiratissimi proprietari hanno confuso la genialità di Karl Lagerfeld con surgelati da freezer: da scaldare e servire al momento. E così, mentre da Fendi si veniva a costituire un trittico di particolare efficienza (Kim Jones, il nuovo arrivato ben in carne, Silvia Venturini Fendi, l’unica autrice, fra tanti velleitari autocrati, della eternamente redditizia baguette, e Delfina Delettrez per la preziosa gioielleria), in casa di Mademoiselle, per taccagneria si è voluto andare avanti con Virginie Viard, l’assistente, certo operosa, dell’egotico trapassato. E così rischiando la noia (stavolta – nonostante gli intriganti video realizzati da Inez & Vinoodh con Lily-Rose Depp, Alma Jodorowsky & C. – tutto era persino più noioso di sempre).
 
Tutt’altra musica, invece, da Louis Vuitton: che al Passage Richelieu del Louvre, sotto un cielo di cristalli, toglieva il sonno con forme e decori mai tanto destabilizzanti. E anche qui con una certa forma di scambismo: ma questa volta con un partner segreto, presente come una grande ombra su tutto: il castigato John Galliano (l’ex-Dior, bandito – per sempre? – e assolutamente innominabile nel Gran Serraglio LVMH di Bernard Arnault). 
Per il resto, a risanare dagli sbadigli, una gloriosa connazionale: Miuccia Prada, che con questa Miu Miu è lei a dettare il nuovo decalogo dello Stile. Vita bassissima, gonnellini letteralmente inguinali, o, al loro posto lunghezze asciutte o scosse da pieghe. Al cuore di tutto – quasi un tardivo hommage all’ormai santa Raffaella Carrà – un netto revival dell’ombelico al vento.

dries van noten 3

 
Bella, semplice, umana. Per la nostra Miuccia, qui senza Raf Simons al fianco, un’altra vittoria.

miu miumiu miu 6fendi versacebalenciaga ss22 red carpet 4balenciaga ss22 red carpet 3louis vuitton 4balenciaga simpson 2balenciaga simpsonlouis vuitton 3dries van notenlouis vuitton 2balenciaga ss22 red carpet 2miu miu 5maison margiela 2miu miu 2miu miu 3balenciaga ss22 red carpet 5viriginie viard con le modelle chanellouis vuittonbalenciaga ss22 red carpet 6saint laurent 2diormaria grazia chiuri diorfendi versace 4fendi versace 2fendi versace 3maison margiela

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."