g20 roma

ALLERTA CAPITALE - ROMA SI BLINDA PER IL G20: ZONE ROSSE, CECCHINI SUI TETTI, DRONI E NO FLY ZONE - IL VIMINALE NON PUÒ PERMETTERSI SBAVATURE DOPO LE MANIFESTAZIONI DELL’8 OTTOBRE CON FASCI E NO GREEN PASS CHE HANNO MESSO A FERRO E FUOCO LA CITTÀ - PERCORSI BLINDATI, SCUOLE CHIUSE, METRO SOSPESE: TUTTI I DISAGI PER I RESIDENTI…

Francesco Grignetti per "La Stampa"

 

sicurezza per il g20

La prima delegazione, con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, è arrivata ieri sera. Oggi sarà ricevuto dal Pontefice. Comincia così la sarabanda del G20. Tre giorni di fuoco per la Capitale: trenta alberghi di lusso nel centro storico per ospitare le delegazioni sono presidiati da ieri; un quartiere intero, l'Eur, dichiarato «area di massima sicurezza» e vi si entra solo se residenti o con badge; ambasciate tirate a lucido per ricevere i capi di Stato o di governo; una ragnatela di percorsi blindati da e per palazzo Chigi, il Quirinale, il Vaticano, il Centro congressi La Nuvola.

 

zone rosse e aree blindate per il g20 di roma 2

Anche gli aeroporti sono mobilitati e presidiati per lo sbarco delle delegazioni. E però ci sarà anche la cena di gala al Quirinale sabato sera.

 

Oppure gli eventi culturali alla Fontana di Trevi come alle Terme di Diocleziano. Questo sarà il G20 di sabato e domenica. Che di fatto comincia oggi, con i bilaterali nella sede del governo tra Mario Draghi e il Presidente Joe Biden, il premier indiano Narendra Modi, il segretario generale dell'Onu Antonio Gutierres.

 

carabinieri a roma g20

Un disagio lungo 72 ore per chi vive in città, con le scuole chiuse oggi dalle 16 e tutto sabato, molte fermate della metropolitana sospese, linee di autobus deviate. Ma soprattutto un incubo per chi deve garantire la sicurezza e l'ordine pubblico. Gli ultimi ritocchi al piano della questura sono stati esaminati ieri al Viminale dalla ministra Luciana Lamorgese, il sottosegretario Nicola Molteni, i capi delle polizie e dei servizi segreti.

 

carabinieri g20

Saranno impiegate 5.296 unità di rinforzo che praticamente raddoppiano le presenze di polizia, carabinieri e finanza (tranquillizzati perché arrivano nuovi soldi per gli stipendi). A questi si aggiungono 400 soldati, oltre i 1600 ordinari dell'Operazione Strade Sicure. In tutto, oltre dodicimila uomini e donne in uniforme. Sul centro di Roma e sull'Eur è stata disposta anche una «No fly zone» e ci saranno elicotteri, jet, batterie missilistiche, sistemi anti-drone delle forze armate.

 

carabinieri di fronte al palazzo dei congressi all eur g20

È perfino ovvio che il ministero dell'Interno non si può permettere la minima sbavatura, specie dopo la debacle dell'8 ottobre, quando i No Green Pass devastarono la sede della Cgil. Quindi, oltre i tradizionali controlli antiterrorismo, c'è un'attenzione particolare per eventuali contestazioni.

 

Alle frontiere sono stati ripristinati i controlli di polizia dal 27 ottobre, e fino alle ore 13 del 1° novembre quando sarà tutto finito. Sabato pomeriggio in città ci saranno due manifestazioni regolarmente notificate alla questura: un sit-in a piazza San Giovanni del partito comunista di Marco Rizzo, e un corteo da Piramide a piazza Bocca della Verità organizzato da una vasta area di sinistra che comprende l'Arci, il sindacato di base Usb, Rifondazione comunista, i giovani di Fridays For Future. C'è un inquietante silenzio, invece, dalle parti dei No Green Pass. Le chat grondano sempre più odio, nessuna manifestazione è annunciata. E quindi gli apparati sono concentrati al massimo.

cecchini sui tetti g20. polizia g20. zone rosse e aree blindate per il g20 di roma 3zone rosse e aree blindate per il g20 di roma 6zone rosse e aree blindate per il g20 di roma 7cecchini sui tetti per il g20. zone rosse e aree blindate per il g20 di roma 5zone rosse e aree blindate per il g20 di roma 4zone rosse e aree blindate per il g20 di roma 1polizia g20 polizia g20. g20 nuvola eur cecchini sui tetti g20

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…