bambini in ucraina

ALTRO CHE EVACUAZIONE DI BAMBINI: È UNA DEPORTAZIONE - LA RUSSIA STA STRAPPANDO AI GENITORI 300 MILA MINORI UCRAINI: I NUMERI COMUNICATI DAL CREMLINO SONO ADDIRITTURA PIÙ ALTI DI QUELLI DELL'ONU - DICONO CHE "È UN'OPERAZIONE UMANITARIA", MA SEPARARE BAMBINI DAI GENITORI CONFIGURA GIURIDICAMENTE IL REATO INTERNAZIONALE DI "GENOCIDIO" - SECONDO LONDRA C'È UNA DONNA DIETRO AI RAPIMENTI...

Jacopo Iacoboni per "La Stampa"

 

Vladimir Solovyov e putin

L'altra sera, sulla tv ufficiale del Cremlino, Rossiya1, l'anchorman più amato da Putin, Vladimir Solovyov, ha vantato questi numeri su quelli che ha chiamato «ricollocamenti» o «evacuazioni» di cittadini ucraini in Russia: il numero totale è di 1,9 milioni, di cui 307 mila bambini.

 

Il dato dell'Onu è addirittura inferiore: in totale 1.230.800 ucraini, numero di bambini imprecisato. I russi, ancora una volta, sono paradossalmente sinceri. Esibiscono ormai direttamente quello che fanno, basta sostituire la parola «ricollocamenti» con un'altra: deportazioni. Anche di bambini.

 

Che lo dicano, però, potrebbe portarli a processo a L'Aja. Kevin Rothrock, di Meduza, spiega che «Mosca la presenta come un'impresa umanitaria, ma l'ammissione potrebbe servire come prova in un processo per genocidio, un giorno».

 

EVACUAZIONE BAMBINI UCRAINA

Secondo la Convenzione sul Genocidio, 1948, Articolo II sezione E, separare bambini dai genitori configura giuridicamente il reato internazionale di «genocidio». Naturalmente bisogna dimostrare che oltre al fatto, ci sia l'intenzione. E qui diversi tra propagandisti, ufficiali, alti dirigenti del Cremlino, stanno dando spontaneamente una mano.

 

Il 13 aprile, parlando al Consiglio federale, la senatrice Lilia Gumerova si è mostrata inorridita per il fatto che molti dei bambini ucraini «dei territori liberati» - la neolingua del Cremlino chiama così le regioni e città invase e rase al suolo - non parlino correntemente il russo. Gumerova ha promesso l'organizzazione di scuole estive per liberare le loro lingue. Esiste il video. Deportazione e intenzione.

Bambini in Ucraina si nascondono

 

Interfax, l'agenzia di Stato russa, ha fornito altri futuri documenti processuali utili, raccontando così il ritmo con cui procede la deportazione dei bambini: le «evacuazioni» sono cominciate «dalla fine di febbraio da regioni pericolose (testuale) dell'Ucraina, le Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk.

 

Nonostante tutte le difficoltà create dalle autorità di Kiev, nelle ultime 24 ore, senza la partecipazione della parte ucraina, 29.733 persone, di cui 3.502 bambini, sono state evacuate nel territorio della Federazione Russa dalle regioni pericolose dell'Ucraina e del Donbass.

 

un bambino guarda un edificio distrutto durante gli attacchi nella periferia di irpin, kiev

Un totale di 1.936.911 persone dall'inizio dell'operazione militare speciale, di cui 307.423 sono bambini», ha detto Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale della Federazione Russa.

 

Mizintsev ha anche parlato dell'esistenza di un database russo - orrore - che conterrebbe oltre 2,7 milioni di domande di coloro che desiderano trasferirsi in Russia da oltre duemila insediamenti in Ucraina e nei territori della Dpr e della Lpr controllati da Kiev.

 

Immaginiamo quanto spontaneamente lo desiderino. Non è l'unico ufficiale russo che si sta consegnando alla futura Corte Penale Internazionale.

 

mariupol i bambini nei tunnel dell acciaieria azovstal 4

C'è una donna che sta presiedendo all'operazione-bambini. E ormai fa parte della lista di oligarchi o alti burocrati statuali russi sanzionati in Occidente: è stata appena colpita dalle sanzioni britanniche per «trattamento barbaro dei bambini in Ucraina».

 

Si chiama Maria Lvova-Belova, e secondo il Regno Unito è la «mente» dietro un oscuro programma di rapimenti. Lvova-Belova è accusata dall'Ucraina di aver organizzato la cattura di oltre duemila bambini vulnerabili prelevati violentemente dalle regioni di Luhansk e Donetsk e di aver orchestrato una nuova politica per facilitare le loro adozioni forzate in Russia.

 

DONNE E BAMBINI NASCOSTI NELL ACCIAIERIA AZOVSTAL DI MARIUPOL UCRAINA

Secondo gli ucraini, Lvova-Belova supervisiona personalmente il lavoro del centro di raccolta «Romashka» per bambini a Rostov, in Russia, utilizzato come hub temporaneo per alcuni dei bambini ucraini deportati, e geolocalizzato da diverse fonti open source.

 

Se sia possibile definirlo campo di concentramento saranno i tribunali a deciderlo. Secondo il consigliere del sindaco di Mariupol, i bambini deportati da quella città massacrata sono detenuti lì, nel villaggio di Zolota Kosa.

 

Anastasjia Lapatina, del Kyiv Independent, riporta che «gli occupanti di Kherson hanno detto che tutti i bambini nati lì dopo il 24 febbraio, così come gli orfani, riceveranno automaticamente la cittadinanza russa».

 

donne e bambini nascosti nell acciaieria azovstal di mariupol

Deportazioni e rapimenti si inquadrano in un processo che, secondo il Kyiv Independent, ha portato quasi due terzi dei bambini ucraini a esser stati sfollati internamente o a esser fuggiti dal Paese. Afshan Khan, direttore dell'Unicef per l'Europa e l'Asia centrale, ha dichiarato che «i numeri sono sbalorditivi».

 

bambini torturati e uccisi guerra russia ucraina

La sfida logistica, come in ogni genocidio, è enorme. Il crimine richiede la sua macchina industriale. Il 25 maggio Putin stesso ha firmato un decreto che consente il conferimento semplificato della cittadinanza russa per chi risiede a Kherson e Zaporizhia.

 

bambini torturati e uccisi guerra russia ucraina

A Kiev, per i diritti dei bambini, arrivano attori americani, Sean Penn, Angelina Jolie, ultimo Ben Stiller. Ma la macchina della morte e della deportazione lavora incessante. Si parla tanto delle frasi di Dmitry Medvedev, ma un suo collega dello Stato russo, il capo dell'agenzia spaziale Roscosmos, Dmitry Rogozin, ha teorizzato su Twitter: «Se non mettiamo la parola fine, perché purtroppo i nostri nonni non li hanno eliminati, dovremo morire».

 

Il tweet è stato cancellato solo dopo sei giorni da Twitter. Nel frattempo Valentina Matvienko, ultra putiniana presidente del Senato russo, con villa milionaria sequestrata a Pesaro, annuncia che spedirà ai bambini nelle repubbliche filorusse poesie per ragazzi di Agniya Barto, favole del poeta Ivan Krylov e libri russi di storia. Non li stanno deportando, li stanno evacuando e rieducando.

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)