ALTRO GIRO, ALTRI LICENZIAMENTI - NON SI FERMA LA FUGA DELLE MULTINAZIONALI DALL’ITALIA: DOPO LA GKN A FIRENZE E LA GIANETTI RUOTE IN BRIANZA, L’ULTIMO CASO È IN PROVINCIA DI BRESCIA, ALLA TIMKEN, CHE CHIUDE E LASCIA A CASA 106 OPERAI - E PENSARE CHE L’AZIENDA STATUNITENSE DELL’AUTOMOTIVE È STATA NOMINATA DA FORBES E NEWSWEEK UNO DEI “MIGLIORI POSTI DI LAVORO D'AMERICA DEL 2021”...

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Paolo Baroni per "La Stampa"

 

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Altra multinazionale, altri licenziamenti. Questa volta tocca alla Timken di Villa Carcina, in provincia di Brescia, che ieri mattina ha deciso di lasciare a casa 106 persone. Sede a North Canton nell'Ohio, 17 mila dipendenti e 73 stabilimenti sparsi per il mondo (dagli Usa all'India, dalla Romania alla Cina) la Timken un produce cuscinetti ad alta tecnologia e prodotti per la trasmissione di potenza in particolare per l'automotive ed il settore ferroviario, i produttori di grandi pale eoliche e anche per la Nasa.

 

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«Dopo la Gkn a Firenze e la Gianetti Ruote in Brianza di nuovo una multinazionale del settore automotive decide di licenziare» denuncia la Fiom, spiegando che in questo caso l'azienda «ha comunicato la chiusura immediata dello stabilimento senza neanche proporre l'utilizzo degli ammortizzatori sociali».

 

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Per il segretario della Fiom di Brescia, Antonio Ghirardi, «è stato un fulmine a ciel sereno. Ci hanno detto che se firmiamo il licenziamento in cambio danno un anno di cassa per cessata attività, ma non ci sono motivi economici per una scelta del genere e l'azienda ha gli strumenti per tutelare i lavoratori».

 

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Obbligati a «ottimizzare»

La Timken, dove ieri i dipendenti sono scesi subito in sciopero, a sua volta spiega che «questo cambiamento, per quanto difficile, è necessario per ottimizzare le attività e riorganizzare l'assetto produttivo dell'azienda, con l'obiettivo di servire al meglio i clienti globali».

 

L'azienda dice di essere «intenzionata a garantire supporto ai dipendenti coinvolti, attraverso misure che includono la possibilità per i candidati qualificati di fare domanda di assunzione per posizioni aperte presso altri stabilimenti del gruppo» e per questo nei prossimi giorni incontrerà parti sociali e istituzioni.

 

presidio alla gianetti ruote presidio alla gianetti ruote

Stando all'ultimo bilancio la multinazionale Usa, che in casa propria - ironia della sorte - è stata nominata da Forbes e Newsweek, uno dei «migliori posti di lavoro d'America del 2021» ed una delle aziende «più etiche», non ha assolutamente problemi. A causa del Covid il fatturato del 2020 è sì sceso del 7,3% da 3,79 a 3,51 miliardi di dollari, ma i margini hanno tenuto bene, il cash flow è addirittura salito ed i debiti si sono ridotti in maniera consistente, tanto da decidere di aumentare da 1,12 a 1,13 dollari il dividendo riservato ai suoi azionisti.

 

gianetti ruote gianetti ruote

Il nodo automotive

Per il segretario generale della Fiom Francesca Re David «non si può permettere a fondi e multinazionali di disfare il sistema industriale di questo Paese». Per cui adesso «non solo vanno bloccati i licenziamenti nell'automotive - settore strategico per l'industria e parte rilevantissima delle nostre esportazioni - che attraversa una fase di profonda di trasformazione, ma bisogna anche convocare il tavolo di settore per discutere un piano quinquennale in grado di affrontare la transizione con politiche industriali e sostegni adeguati».

 

gkn di firenze gkn di firenze

Il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri, invece, chiede al Governo «di insediare subito la cabina di regia per monitorare il rispetto dell'intesa raggiunta lo scorso 29 giugno per evitare, quindi, che le aziende decidano unilateralmente di licenziare senza aver utilizzato gli strumenti messi a disposizione dall'avviso comune».

 

Il viceministro allo Sviluppo Alessandra Todde, ha intenzione di sentire «in tempi brevissimi» sia la Timken che i sindacati e la Regione per valutare la possibilità di convocare un tavolo.

 

la gkn a firenze la gkn a firenze

A breve poi deciderà anche quando riconvocare la Gkn, mentre in agenda - dopo quello di ieri sulla Manifattura Riese di Carpi (marchio Navigare, 82 licenziamenti), andato a vuoto perché l'azienda non si è presentata, ci sono già altri incontri: domani toccherà a Elica, giovedì alla Gianetti, il 28 a Slim Fusina ed il 29 alla Jsw di Piombino. I tavoli e gli scioperi Ieri, intanto, a Firenze erano più di 10 mila i lavoratori scesi in piazza per lo sciopero generale a sostegno della vertenza della Gkn.

 

Di fatto questa manifestazione ha segnato l'inizio della settimana di mobilitazione di tutta l'industria metalmeccanica promossa da Fim, Fiom e Uilm con assemblee in tutti i luoghi di lavoro.

 

Oggi è invece previsto lo sciopero di 4 ore in tutta la Brianza per sostenere la vertenza della Gianetti Ruote, mentre a Taranto l'ex Ilva si fermerà per 8 ore. Giovedì, poi, sarà la volta di Whirlpool con uno sciopero di 8 ore di tutto il gruppo e manifestazione nazionale a Roma.

 

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