ANDIAMO A VIVERE IN CAMPAGNA (BASTA CHE CI SIA IL WIFI) – SMART WORKING, DAD E L’AUMENTO DEI PREZZI DEL MERCATO IMMOBILIARE STA SPINGENDO SEMPRE PIÙ ITALIANI AD ABBANDONARE LE CITTÀ - MILANO HA PERSO 18MILA RESIDENTI IN DUE ANNI, DA VENEZIA SI STIMA STIANO FACENDO LA VALIGIA DUE RESIDENTI AL GIORNO; DA TORINO SE NE SONO ANDATI IN 5MILA E DALL'AQUILA IN 1.115, MA PURE ROMA E NAPOLI REGISTRANO UN SALDO NEGATIVO RISPETTO AL 2019…

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Claudia Osmetti per “Libero quotidiano”

 

citta svuotate citta svuotate

Non c'è mica solo il coronavirus. C'è che la vita, lontana dalla città, è molto più semplice. Vuoi mettere? Per fare la spesa non devi prendere il tram, i bambini a scuola ci vanno da soli e lo smog: ma chi se lo ricorda più? È tutto più tranquillo, in provincia. Più rilassato. E alla peggio, se proprio non puoi scampare alla riunione con la ditta partner, prendi il treno e vai. In serata rientri a casa. (Tra parentesi: pure l'affitto costa di meno nell'hinterland). 

 

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Le grandi città si stanno spopolando e diciamocelo subito: sì, la pandemia ha dato una bella mano, ma no, non è la sola responsabile. Il calo demografico bussa all'ufficio Anagrafe. Si registrano poche nascite (però questo lo sappiamo ed è pure un fenomeno generalizzato: è così a Roma ed è così nei paesini attorno a Roma). 

 

Il mercato immobiliare ha prezzi da svenimento (prendi Milano: nel 2020 il mattone ha subito un contraccolpo, lì non s' è sentito manco uno sbuffo e i canoni continuano a salire modello montagne russe). Le nuove tecnologie riescono a delocalizzare (quasi) tutto: con un computer e un abbonamento a internet lavori comodamente anche in una baita sul Mortirolo. 

 

A MISURA D'UOMO 

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E allora succede che nel 2020 abbiamo perso, complessivamente, 405mila residenti e tre su quattro di loro abitavano nelle metropoli. Ma succede anche che, nello stesso periodo, in 1.612 Comuni d'Italia la cittadinanza si è rinfoltita: quelle, però, son tutte amministrazioni che governano a malapena 5mila anime. 

 

Borghi piccini che magari hanno solo un cinema (ma tanto adesso hai l'abbonamento a Netflix), che il delivery lo fa appena la pizzeria giù vicino alla chiesa (e neanche tutta la sera visto che a una certa ora la cucina chiude), che all'asilo c'è sempre posto (una manna), che quando vai dal panettiere ti salutano per nome (e se non lo sanno te lo chiedono per tenersi aggiornati). 

 

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Gli agglomerati con più di 100mila abitanti, dice un'analisi del Sole24ore di dicembre, che tra il 2019 e il 2020 hanno incrementato la loro popolazione sono undici. Undici. Praticamente un dato inesistente. E i 33 che hanno invece registrato un decremento di residenti, ne hanno persi complessivamente 568mila.

 

Già, perchè lì, sul fronte delle big, è un'altra storia: Milano ha perso 18mila residenti in due anni (6.217 solo nel 2021); da Venezia si stima stiano facendo la valigia due residenti al giorno (circa mille in dodici mesi); da Torino se ne sono andati in 5mila; dall'Aquila in 1.115. L'Istat certifica che pure Roma e Napoli registrano un saldo negativo rispetto al 2019. È un censimento sempre al ribasso. 

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Possiamo continuare: i palermitani, nel 2020, sono calati di 6.702 unità; gli abitanti di Varese di altre mille (ma nel 2021); i chietini di oltre 3mila (3.228). Quelli del "ripopolamento" son numeri molto più contenuti (anche perché dobbiamo avere il coraggio di raccontarcela tutta, la storia: l'abbassamento demografico è una realtà e non ce ne si scappa), epperò ci sono. Vivaiddio se ci sono. 

 

L'unica accortezza è che, per andare a spulciarli, bisogna essere disposti a spostarsi un po' fuori, forse pure in quelle località (e perché no?) che fino all'altro ieri le consideravamo solo per le vacanze. Bella-per-carità-ma-non-ci-vivrei. Nossignori, adesso ci viviamo eccome. Facciamo (quasi) la fila per andarci a stare. Le spiagge di Jesolo, in Veneto, hanno guadagnato, l'anno passato, poco meno di 700 nuovi residenti e oggi sono arrivate alla cifra record (per Jesolo) di 27.713 abitanti. Non era mai successo prima. 

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CONTROTENDENZA

Le vie acciottolate di Bergamo, lo stesso: nel 2021 hanno visto l'arrivo di 368 residenti in più per un totale che supera i 121mila. San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) nel 2020 ha incrementato le caselle dell'anagrafe di 459; Castel Volturno (Napoli) di 740; Bellaria Igea Marina (diciotto chilometri quadrati in provincia di Rimini, che affacciano sull'Adriatico e che si riempiono solo d'estate) di altre 25; Vicenza (che è una cittadina media tra Padova e Verona) di 602 e la notizia è di poche settimane fa. 

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Le aree più popolose d'Italia sono al Nord, dove risiede il 46,3% della popolazione, e al Sud (isole comprese), dove abita un altro 33,8%: il restante 19,8% - sorpresa - è nella zona centrale dello Stivale. Più del 50% degli italiani, infine, affolla (è proprio il caso di dirlo) solo cinque regioni: la Lombardia, il Veneto, il Lazio, la Campania e la Sicilia. 

 

I lockdown di massa han spostato, in un certo senso, gli equilibri. Non esiste solo la migrazione internazionale, esiste anche quella tra i Comuni nazionali. Com' è bella la città, cantava Gaber nel 1972. Ecco, oggi, esattamente cinquant' anni dopo, pare esserlo un po' meno.

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