yolo great resignation dimissioni

ANTI-WORK, GREAT RESIGNATION E YOLO ECONOMY: I GIOVANI SI SONO ROTTI LE PALLE DI LAVORARE INCESSANTEMENTE – SU INTERNET PRENDONO PIEDE MOVIMENTI “ANTI LAVORO”, CON COMUNITÀ CHE RAGGIUNGO FINO A 1,4 MILIONI DI PERSONE - DURANTE LA PANDEMIA, LA GENTE SI È RESA CONTO CHE IL MONDO CONTINUA A GIRARE SENZA L'OVERDOSE DI LAVORO CHE SI INFLIGGEVA - I CONSIGLI DEI FORUM SONO...

anti work 1

Giuliana Ferraino per www.corriere.it

 

Lo slogan con cui il forum si presenta su Reddit è «Disoccupazione per tutti, non solo per i ricchi!». Ma è solo una provocazione. Il gruppo anti-lavoro, cresciuto sul social network americano fino a diventare una comunità di 1,4 milioni di persone dalle 150 mila dello scorso autunno, non è contro il lavoro, ma per un lavoro governato da regole diverse, che ci permettano di vivere meglio, conciliando non solo famiglia e carriera, ma anche per organizzare con più soddisfazione il nostro tempo. Come ci hanno insegnato quasi due anni di pandemia che hanno rivoluzionato, all’improvviso, le nostre vite.

anti work 3

 

Dalla Great Resignation agli anti-workers

E’ una nuova consapevolezza, sempre più diffusa, che contribuisce a spiegare, in parte, le motivazioni della Great Resignation, il fenomeno di dimissioni di massa spontanee che hanno colto di sorpresa non solo il mercato del lavoro americano, ma anche quello di casa nostra.

 

anti work 4

Durante la pandemia, «la gente per la prima volta non è potuta andare a lavorare e si è resa conto di quanto il mondo continuasse a girare senza la quantità di lavoro che faceva abitualmente», spiega al sito di informazione Quartz uno dei moderatori del forum, un ingegnere con sede in West Virginia conosciuto su Reddit come Rockcellist.

 

Il boicottaggio del Black Friday

Il gruppo anti- lavoro nei mesi scorsi è finito sui giornali per aver coordinato il boicottaggio del «Black Friday» su Amazon e per aver inondato il sito web di ricerca di personale della Kellogg’s con false candidature per rendere più difficile per l’azienda sostituire i lavoratori in sciopero. 

 

anti work 5

Perfino Goldman Sachs, in una ricerca recente, ha citato il gruppo per spiegare come un più ampio movimento anti-lavoro potrebbe portare a una diminuzione della partecipazione alla forza lavoro nel lungo termine. Nel breve termine la mancanza di lavoratori è già un problema, che costringe le aziende Usa ad aumentare i salari e contribuisce a far crescere l’inflazione.

 

Nel mirino degli anti-workers ci sono la stagnazione degli stipendi, le troppe ore di straordinario, la reperibilità continua. In generale, emerge la frustrazione delle persone con la struttura gerarchica al lavoro e del modo in cui sono trattate, spiega Rockcellist.

 

anti work 6

Dietro non c’è un’ideologia, né una particolare identità politica, a differenza di un movimento come Occupy Wall Street, nato nell’autunno del 2011 per contestare gli abusi del capitalismo finanziario incarnato dalla Borsa di New York. «Il lavoro fa pena a tutti, progressiti e conservatori», sostiene Rockcellist. 

 

anti work 7

«Molta ideologia anti-lavoro va di pari passo con il cambiamento della struttura sociale della società, in modo che uno sappia che la propria situazione abitativa, la propria situazione alimentare, il proprio benessere generale non è legato al lavoro». Un desiderio trasversale.

 

Le regole anti-lavoro

I consigli del forum? Non lavorare più di quanto venga richiesto, perché spesso l’extra non viene riconosciuto o ricompensato. Perciò la prima regola del gruppo è limitare le proprie responsabilità a quanto descritto da proprio ruolo. Anche perché quando smettiamo di fare quel lavoro extra, talvolta non richiesto esplicitamente, scopriamo che non succede nulla. O che il capo sia costretto ad assumere un altro lavoratore per portarlo avanti.

 

great resignation 1

Ecco un’altra regola suggerita da un post popolare del gruppo anti-lavoro. Cercate di non competere con i colleghi. Non lavorate più velocemente della media, cercate di lavorare un po’ più lentamente e date più tempo ai colleghi.

 

Ma è l’intera struttura del lavoro che viene rimessa in discussione, a cominciare dall’orario di lavoro. La giornata di 8 ore risale alla rivoluzione industriale e fu introdotta per proteggere i lavoratori delle fabbriche da turni troppo lunghi e logoranti. Oltre un secolo dopo è cambiato tutto ad eccezione dell’organizzazione del lavoro che oggi, in piena rivoluzione digitale, appare obsoleta. 

 

great resignation 3

Perché continuare a lavorare dalla 9 alle 17, quando si può ottenere lo stesso risultato in meno tempo? La prospettiva di restare in ufficio 8 ore rischia di rallentare la produttività, che scatena invece l’incentivo di poter usare l’extra tempo guadagnato per correre al parco, dedicarsi a un hobby o giocare con i figli.

 

great resignation 2

Organizzazione e orario di lavoro obsoleti

«Se lavorassi dalle 9 alle 5, sarei in macchina durante il mio tragitto quando è buio e poi non sarei a casa fino a che non fosse di nuovo buio», racconta Rockcellist. «E poi non mi godrei nessuna delle giornate, nessuna delle bellezze che abbiamo e che esistono intorno a noi». Il modo in cui la società dovrebbe funzionare, dice, è questo: «Ho prodotto lavoro, sono stato pagato e ora posso solo godermi la mia giornata».

yolo economy 6

 

Anti-work, Great Resignation, Yolo economy — espressione che prende il nome dalla consapevolezza che si vive una volta sola (you live only once) — smart working: sono fenomeni nuovi ma si stanno diffondendo rapidamente in tutto il mondo. Tutto segnala che la pandemia avrà conseguenze molto più profonde di quanto immaginiamo.

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)