APERISCEMA - VICINO A TORINO MULTATA UN'INFERMIERA CHE FACEVA L'HAPPY HOUR AL BAR FUORI DAL COMUNE DI RESIDENZA NONOSTANTE LA ZONA ROSSA, SENZA MASCHERINA - LA DONNA È PURE CONTRARIA AL VACCINO: "L'OBBLIGO È DA NAZISTI, I VERI UNTORI SONO I VACCINATI" - SOSTIENE CHE SIA TUTTA UNA MONTATURA, ANCHE SE AMMETTE DI AVER LAVORATO NEI REPARTI COVID E DI AVER VISTO GENTE INTUBATA (E QUESTA GENTE DOVREBBE CURARCI SE CI AMMALIAMO?) - IL VIDEO DELLA TITOLARE DEL LOCALE CHE SBROCCA CONTRO I CARABINIERI

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Andrea Bucci per www.lastampa.it

 

controlli dei carabinieri a torino controlli dei carabinieri a torino

La barista e l’infermiera contro il vaccino. Tutti insieme appassionatamente un sabato pomeriggio all’aperitivo disobbediente (e recidivo) del bar La Torteria di Rosanna Spatari, a Chivasso.

 

Tra i trenta multati c’era anche lei, Barbara Squillace, 57 anni di Rondissone, dove è consigliere comunale. Da sempre in lotta per l’ambiente e da 25 anni infermiera e sindacalista presso l’ospedale di Chivasso.

 

carabinieri fuori dal locale carabinieri fuori dal locale

Insomma, una persona che dovrebbe dare il buon esempio. E invece i suoi comportamenti vanno in netto contrasto con l’etica professionale. Perché a lei i carabinieri, davanti a quel bar, hanno contestato il fatto che fosse fuori dal Comune di residenza, in piena zona rossa. E senza mascherina.

 

«Io la mascherina la indosso solo quando sono in ospedale, perché rispetto i protocolli imposti dal mio datore di lavoro. Fuori no. Perché a forza di lavorare nei reparti Covid sono immunizzata» si giustifica il giorno dopo il blitz delle forze dell’ordine.

coronavirus terapia intensiva 3 coronavirus terapia intensiva 3

 

E dalle parole di Squillace emergono dichiarazioni che fanno acqua da tutte le parti. Sostiene che gli «untori» siano proprio i vaccinati. Teorie complottiste che vanno contro a ogni principio scientifico, anche se lei ritiene che la scienza sia quella da lei raccontata.

coronavirus terapia intensiva 1 coronavirus terapia intensiva 1

 

È infermiera dunque, ma sul suo profilo Facebook porta avanti la lotta contro il vaccino e nei confronti della pandemia: «Nessun dubbio. Non mi vaccino» scrive. E dice che non lo consiglierà nemmeno ai suoi figli.

 

controlli dei carabinieri controlli dei carabinieri

Ma guai a chiamarla no vax: «Io i vaccini li ho fatti tutti, ma questo contro il virus non può ancora essere considerato tale» prosegue nel portare avanti le sue teorie cercando di spiegare la scienza: «Si tratta di un farmaco che fino al 2023 sarà in fase sperimentale e che non ha avuto la certificazione dall’Ema».

 

la titolare del bar di torino contro i carabinieri la titolare del bar di torino contro i carabinieri

Ripete: «Io non mi farò inoculare il farmaco perché non voglio fare da cavia. Piuttosto utilizzino i topi o gli animali per la sperimentazione».

 

Come si pone, però, con il suo ruolo di infermiera? Al lavoro le sarà arrivata la richiesta di pre adesione alla campagna vaccinale? «Sì, ma non ho mai risposto alla mail, perché quel consenso che ci viene chiesto è lo stesso nato con le leggi naziste che obbligavano le persone a vaccinarsi».

 

la titolare del bar ribelle la titolare del bar ribelle

Sostiene di non essere la sola: «Almeno una trentina, tra medici e amministrativi non hanno aderito alla campagna».

 

Per Squillace quella che stiamo vivendo è tutta una montatura, salvo poi correggersi quando invece racconta di aver lavorato nei reparti Covid e di aver visto gente intubata. Ma quando le viene ricordato che a tutti gli operatori sanitari viene imposto l’obbligo vaccinale lei risponde che «quel decreto 44/2021 del primo aprile, che ci impone l’obbligo, viola apertamente tutti i trattati internazionali sui diritti umani». E ancora: «I trattati internazionali citano la libertà di scelta terapeutica».

 

la titolare del bar contro i carabinieri la titolare del bar contro i carabinieri

Conclude giustificando ancora la sua presenza, sabato, fuori dalla Torteria ai Chivasso: «Io sono amica della signora Rosanna. E la sosterrò sempre».

 

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